Le ragazze della Como Women vendicano la sconfitta rimediata nella gara d’andata al “viola park”, infliggendo alle fiorentine un micidiale uno-due nei dieci minuti finali di una partita molto agguerrita e dai ritmi elevatissimi nonostante il freddo pungente e il terreno reso pesante dalle gelate notturne.
Prima della gara il colpo d’occhio lo regalano i tifosi ospiti man mano che arrivano allo stadio: con i berretti viola e avvolti negli striscioni che poi appenderanno nel settore a loro riservato. Canti, sorrisi, bandieroni e tante risate insieme. Molti dei tifosi viola erano partiti in mattinata da Firenze per rientrare poi in Toscana subito dopo la gara. Presente un drappello di musici improvvisati con tanto di tamburelli al seguito. Durante la partita il loro “tam-tam” allietava i minuti e faceva divertire i presenti.
All’entrata in campo delle lariane, per il riscaldamento, si poteva leggere di tutto sui loro volti tranne la tensione: allegre e sorridenti, passavano salutando i loro supporter e regalando un bel momento spensierato a tutti.
Il match comincia alle ore 15 sotto un timido sole che prova a ribellarsi alla fredda giornata. Invano. Si inizia con le viole subito pericolose in un paio di occasioni abilmente sventate dall’ottima Gilardi; le fiorentine continuano a impensierire la retroguardia lariana (per questo vengono dette anche viole del pensiero) che, comunque, è ben disposta in campo e respinge ogni attacco. Rapidi capovolgimenti di campo e veloci contropiedi, sia da una parte che dall’altra, regalano forti emozioni al pubblico presente, accorso in gran numero.
La prima frazione di gioco, molto intensa, si conclude in parità; da segnalare la presenza in tribuna dell’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti che, durante l’intervallo, si è concesso ai tifosi per foto e autografi.
La ripresa inizia con la stessa intensità vista durante i primi quarantacinque minuti di gioco, con entrambe le compagini che non si risparmiano e danno vita a un vero e proprio spettacolo di contropiedi, occasioni su occasioni e giocate singole da far invidia ai più quotati uomini che giocano in serie A maschile. Da spellarsi le mani dagli applausi.
Gilardi, in forma strepitosa, respinge ogni pallone insidioso ed è degna di nota l’ottima prestazione della neo arrivata Lena Hansen, di nazionalità norvegese: scesa in campo con la maglia numero 4 si dimostra subito un ottimo elemento per la difesa e un baluardo insormontabile.
Più passa il tempo e più sono le ragazze di mister Sottili a prendere le redini del gioco e l’impressione è che la Fiorentina non regga più i ritmi elevatissimi dettati da Rizzon e compagne. Ci si avvia verso il minuto ottantesimo e la statunitense Kerr, abilmente servita da Kramzar, (entrata in campo da poco), beffa l’estremo difensore viola con un tiro che si infila sotto l’incrocio dei pali.
In tribuna è il delirio! In quell’attimo di concitazione a molti è sfuggita l’espulsione della viola Bonfantini, per doppia ammonizione, l’ultima rimediata per proteste.
Le ragazze della Fiorentina si aprono troppo adesso esponendosi pericolosamente ai continui attacchi insistenti e incessanti delle padroni di casa; la frenetica ricerca del pareggio porta spesso le fiorentine a trovarsi con sole due ragazze in difesa e il portiere molto alto, quasi a centrocampo; il quarto uomo segnala quattro minuti di recupero: con le fiorentine completamente sbilanciate, è ancora la Kerr, abilmente servita da Rizzon, a galoppare nelle immense praterie viola e a siglare così il definitivo 2-0 e regalare tre preziosi punti alla sua squadra.
La viola è suonata.
Nonostante l’harakiri finale, vanno riconosciuti i meriti ad una Fiorentina tenace, ostica e mai doma e ai suoi tifosi che hanno aspettato le loro beniamine applaudendole.
A fine gara tutte, viola e bianche, in tribuna a ricevere abbracci, applausi e concedersi per foto ricordo.
A meno quattro giornate dalla conclusione del campionato regolare, il Como mantiene i quattro punti di vantaggio sul Milan e il quinto posto valido per la “poule scudetto”: il prossimo appuntamento sarà all’Arena Civica di Milano, nella tana dell’Inter. Ma questo Como non teme nessuno.
Natanaele Rullo