Dalla playstation agli stadi, dalla cameretta di casa sua alla Scala del Calcio: il percorso di Ylenia Frezza, la streamer più seguita su FIFA con oltre 50 mila follower solamente su Twitch, rappresenta la strada che oggi fanno molti ragazzi della Gen Z. Prima si entrava in contatto con il mondo del calcio attraverso gli stadi e poi, molto poi, si è arrivati al videogioco. Adesso il percorso è l’inverso e Ylenia Frezza si inserisce perfettamente in questo cambiamento dei tempi.
Da qualche mese a questa parte, da un’idea nata dal team di Betclic Apogee, è iniziato l’Ylenia On Tour. Grazie a questo progetto, Ylenia Frezza ha la possibilità di vivere l’esperienza dello stadio e di condividerla con i suoi follower attraverso le sue dirette. Un modo per raccontare alla nuova generazione le sensazioni del calcio dal vivo e per avvicinarli ad esso. Un’esperienza che l’ha portata da San Siro all’Olimpico di Roma (per il Sei Nazioni), passando per la Nazionale di Mancini. L’Ylenia On Tour si sta rivelando un successo di interazioni, dove il piacevole mix di chiacchiere e spettacolo sportivo si intrecciano magnificamente.
Come ti sei avvicinata al mondo degli eSports?
“Mi sono avvicinata al mondo degli eSports durante la quarantena e contestualmente alle live su Twitch. Dopo circa due mesi dal mio approdo sulla piattaforma ho iniziato a giocare a FIFA e da lì ho pian piano scoperto il mondo degli eSports che mi ha da subito affascinata molto”.
Hai sdoganato il rapporto FIFA-gioco da maschio diventandone la streamer più seguita in Italia. Dopo di te, hai visto aumentare il numero di ragazze che si dedicano a FIFA?
“All’estero ci sono moltissime ragazze che giocano a FIFA, io stessa su Twitch sono stata ispirata all’inizio da una gamer tedesca molto brava. Ad oggi in Italia siamo ancora davvero in poche, anche se, da quando ho iniziato, mi capita di ricevere messaggi su Instagram da parte di ragazze che giocano a FIFA e che esprimono la loro stima nei miei confronti e mi fa sempre molto piacere perché essendo una cerchia ristretta trovo sia molto importante supportarci a vicenda”.
Più in generale, dopo il tuo successo, hai notato una maggiore crescita della presenza femminile negli eSports?
“In realtà la mia crescita (perché chiamarlo successo mi fa ancora un po’ strano) è avvenuta nello stesso momento in cui il settore eSports ha avuto un’esplosione incredibile, ovvero durante il periodo pandemia e post-pandemia. Altre ragazze, come me, sono esplose portando titoli come Call Of Duty, Valorant ecc., andando quindi ad accrescere la percentuale femminile nel mondo eSports. Su FIFA, appunto, siamo ancora in poche, però mi è capitato di sentirmi dire da alcune ragazze che dopo aver visto le mie live si sono appassionate a FIFA ed hanno iniziato a portarlo in live su Twitch. FIFA però è un gioco particolare e magari dopo un po’ di tempo si sono spostate su altri giochi”.
Come nasce l’Ylenia On Tour con Betclic Apogee?
“Francesco, responsabile social e comunicazione di Betclic Italia, seguiva le mie live occasionalmente e un giorno mi disse di avere una proposta da farmi, così fissammo una call e mi presentò il progetto del tour negli stadi con Betclic Apogee e io rimasi subito molto colpita perché l’ho trovato un progetto plasmato perfettamente su di me: univa l’eSports al calcio reale, e mi permetteva di toccare più con mano il mondo del calcio. Non ho esitato ad accettare, anche perché si è creata subito una certa empatia con il team di lavoro”.
Quali sono state le tue emozioni durante la prima tappa del Tour con il match di San Siro tra Milan e Roma?
“La prima tappa è stata speciale: era un mix di emozioni, tra ansia da prestazione, perché volevo fare un buon lavoro, ed eccitazione perché vedere San Siro per la prima volta è stato incredibile! Oltretutto ho avuto da subito la possibilità di seguire una partita della squadra del mio cuore, ovvero la Roma, quindi è stato veramente bello. La cosa che mi rende più entusiasta è che ogni tappa è sempre più speciale, anche se finora la Champions League è stata la più emozionante in assoluto”.
Con Betclic Apogee sei a metà percorso dell’Ylenia On Tour: ti aspettavi sarebbe stata così coinvolgente l’atmosfera da stadio?
“Assolutamente no! Avevo delle ottime sensazioni prima di iniziare il tour, sapevo che mi sarebbe piaciuto, ma non credevo che lo avrei apprezzato così tanto. Le emozioni da stadio sono impossibili da spiegare a parole se non le vivi. Io, nel mio piccolo, con i miei contenuti cerco di rendere partecipi il più possibile le persone e cerco di fargli vivere attraverso uno schermo le mie sensazioni, e spero di riuscirci”.
Non solo calcio, il tuo tour ti ha portata anche all’Olimpico per il Sei Nazioni. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
“Non ho mai seguito il rugby ed ero un po’ scettica su questa tappa che invece si è rivelata essere davvero interessante. È stato bello vedere come cambia l’atmosfera da uno sport all’altro: alla base di tutto c’è sempre il tifo per la propria squadra, che in quel caso tra l’altro era la nazionale, però a livello di clima l’ho trovata davvero differente da una partita di calcio. Una delle cose che ho apprezzato maggiormente è stata la particolarità del terzo tempo, ovvero il momento in cui i tifosi di entrambe le squadre si ritrovano per brindare e festeggiare il match, cosa che nel calcio non esiste”.
A breve ci sarà anche l’appuntamento del Tour per seguire la Nazionale di Mancini. Cosa ti aspetti da questo momento?
“Semplicemente: non vedo l’ora! Rischio di essere ripetitiva ma io mi sento davvero grata e fortunata ad avere un’opportunità del genere, e se ripenso che tutto è partito dalla stanzetta della mia casa a Orte con una PlayStation e una videocamera mi vengono i brividi. In passato non seguivo la Serie A assiduamente come ora, ma ho sempre guardato con molto piacere le partite della Nazionale. Ricordo che agli ultimi europei non mi sono persa neanche un match e quando abbiamo vinto è stata un’emozione unica, così come la mancata qualifica ai mondiali è stata una pillola amara da mandar giù. Credo che a Malta-Italia entrerà in ballo tutto lo spirito patriottico che è in me e spero davvero di poter raccontare di una Nazionale vincente”.
Qual è il tuo rapporto con il calcio femminile?
“Non lo seguo assiduamente come quello maschile, ma a volte nel fine settimana quando sono su DAZN e non ci sono partite che catturano troppo la mia attenzione faccio “zapping” e mi guardo qualcosina di femminile, lo trovo bello perché ci mettono una grinta impressionante! Mi rivedo un po’ nelle calciatrici donne che si trovano alle prese con uno sport tipicamente maschile e devono costantemente dimostrare che si possono raggiungere degli ottimi risultati, con passione, dedizione e impegno, pur essendo dalla parte della “minoranza”. Hanno tutta la mia stima”.
Chiudiamo con una battuta: meglio un tuo 20-0 in weekend League o che la Roma vinca l’Europa League?
“È una scelta difficile, ma penso che potrei sacrificare il mio 20-0 per la mia amata Roma, quindi direi: meglio che la Roma vinca l’Europa League! E magari dopo la vittoria si spera possa arrivare comunque un mio 20-0 in weekend League”.