Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Vania Peverini. L’allenatrice umbra nelle scorse settimane ha superato, a Coverciano, gli esami finali del corso per l’abilitazione ad allenatore UEFA A. Abbiamo raggiunto, per qualche battuta, il coach che in passato ha guidato il Perugia prima con la Juniores Campione d’Italia, passando poi al ruolo di vice nel campionato di Serie B in prima squadra per finire alla guida della stessa in Serie C. La Peverini è anche stata scelta, in precedenza, come selezionatrice della Rappresentativa Umbra Femminile.
Vania recentemente sei stata abilitata come tecnico UEFA A. Che tipo di percorso è stato per te quello da poco concluso a Coverciano?
“E’ stata un’esperienza bellissima, poter vivere il centro Federale insieme ai docenti del settore tecnico che hanno dato non solo nozioni ma anche esperienze di calcio vissuto e stato molto bello e edificante per me. Aver avuto il privilegio di poter condividere questa esperienza con uomini e donne di diverse età e esperienze uniti dalla grande passione per il calcio, ha reso tutto il percorso un qualcosa di straordinario. Ho vissuto un gruppo veramente fantastico”
Cosa speri per il tuo futuro da tecnico. Ambisci a rimanere in ambito femminile o ti stuzzica anche poter allenare a livello maschile?
“La mia esperienza nasce da una realtà oratoriale molto bella di Perugia, l’oratorio Giovanni Paolo II li ho avuto la possibilità di allenare sia maschi che femminine, oggi posso solo dire che amo profondamente questo sport e non mi precludo nessuna possibilità”.
Sei stata scelta, in precedenza, come tecnico della rappresentativa Lnd dell’Umbria. Che percorso ti aspetti?
“Intanto ci tengo a ringraziare il CRU, nella persona del suo presidente Dott. Repace e della responsabile Regionale per il calcio femminile Valentina Roscini per avermi concesso il privilegio di tornare a indossare la maglia della rappresentativa Umbra questa volta come allenatore. Abbiamo creato uno staff giovane che ha già avuto esperienze nel calcio femminile, siamo consapevoli di essere una realtà abbastanza piccola, quindi intanto vorremmo puntare alla crescita del movimento, poi cercheremo di formare una squadra “coraggiosa” e equilibrata che possa andare a giocarsi con umiltà ma senza paura il torneo delle Regioni a viso aperto”.
C’è stato un tecnico a cui ti ispiri o in cui rivedi i tuoi ideali di calcio?
“Marcelo Bielsa con la sua meticolosità con cui studia gli avversari, le idee tattiche e la sua capacità comunicativa, da Perugina Serse Cosmi che non ho avuto la possibilità di conoscere di persona ma conosco il percorso fatto dall’uomo del fiume, sono allenatori che mi hanno sempre molto affascinato- Nell’ambito femminile gli allenatori che mi hanno ispirato e rivedo i miei ideali di calcio sono senza dubbio Fabio Melillo, Silvia Municchi e Paolo Vaselli”.
Serie A più equilibrata che mai. Ti aspettavi a questo punto di vedere sia nella zona alta che in quella bassa tutto davvero ancora aperto?
“Il nuovo format è stato pensato proprio questo, ha raggiunto l’obiettivo di rendere più competitivo e affascinante il campionato. Una scelta che è stata premiata proprio nel rendere il nostro campionato sempre più imprevedibile e combattuto. Spero che in futuro possa essere allargato a qualche squadra in più”.
In chiave Nazionale cosa ti aspetti al Mondiale dall’Italia?
“Necessità di riscatto dall’esperienza vissuta all’ ultimo Europeo e voglia di ripetere e provare a migliorare l’impresa fatta nell’ultimo Mondiale. Sono convinta che ci saranno sicuramente tanti appassionati in più rispetto agli altri anni che seguiranno e sosteranno le azzurre, spero che non ne sentano il peso ma al contrario che ne percepiscano la forza e il sostegno. Ne abbiamo veramente bisogno”.