Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Valeria Oliveri. La speaker di Radio 105, con la quale collabora dal 2015, nei giorni scorsi hai postato, tramite i propri social, un video sui pregiudizi esistenti ancora sul calcio femminile:
“Purtroppo in tanti appena sentono parlare di calcio femminile storcono il naso. A priori giudicano questo sport descrivendolo come noioso e poco interessante, paragonandolo a quello maschile. Purtroppo al momento, in Italia, non possiamo fare paragoni perché è un movimento ancora molto giovane. Il calcio femminile davvero competitivo e sicuramente più spettacolare lo vedremo tra qualche anno. Le giovani BomberGirl si stanno formando nelle scuole calcio. Dobbiamo avere pazienza e cercare di divulgare questo sport il più possibile”.
La nota voce genovese, che tratta da vicino temi sul calcio femminile tra sito e video raccolti nel portale BomberGirl, sull’impennata di interesse verso il movimento in rosa ci confida:
“È da prima del Mondiale in Francia che parlo di questo tema e all’inizio mi guardavano tutti in modo perplesso come se stessi parlando di qualcosa che nelle loro menti non esisteva. Era uno sport molto screditato e in tanti lo giudicavano da “maschiacci”.
Sono felice che il calcio femminile stia diventando popolare negli ultimi anni, soprattutto nelle scuole calcio. Dopo il Mondiale del 2019 le iscrizioni sono esplose. È stato compiuto un primo passo, ma non basta! Adesso il compito fondamentale lo hanno i media ed il giornalismo nella divulgazione di questo sport”.
La classe ’86, che ha esordito nel 2010 a Radio 19, sul passaggio al professionismo di questa estate invece sottolinea:
“Il professionismo era un passo che andava fatto, un diritto per tutte le atlete che sacrificano ogni giorno la propria vita per lo sport. Nel mondo femminile abbiamo ancor più bisogno di queste tutele perché non siamo solo atlete ma anche potenziali mamme, abbiamo un ruolo fondamentale nella crescita umana e sportiva.
Spero che anche la parte economica possa diventare sempre più dignitosa. Diversi brand si stanno interessando a questo sport, capendone le potenzialità.
A mio avviso la cultura sportiva deve essere sensibilizzata prima di tutto nelle scuole”.
La conduttrice, che collabora anche con la testata Chiamarsibomber.com, sui propri approcci con il calcio ricorda:
“Da piccola giocavo nella squadra del mio paese in provincia di Genova. Non ho mai intrapreso la strada sportiva però. Nei miei anni era difficile trovare una squadra femminile. Con il passare del tempo questa passione mi è rimasta dentro: ancora oggi quando vedo un pallone non posso fare a meno di calciarlo. Ora non gioco, ma cerco di raccontarlo attraverso il mio progetto “BomberGirl, il calcio raccontato dalle ragazze”.
La chiusura dalla Oliveri, che ha collaborato anche con Rai 3 e Rai Educational, e sulla Nazionale:
“In chiave Azzurra spero di vedere ai Mondiali un ottimo risultato ovviamente!!! Vorrei vedere una nuova generazione in campo, giovane e competitiva. Non sarà facile. Il nostro girone, a mio avviso, è insidioso. Resta forte il ricordo della partecipazione del 2019 in Francia. Le ragazze hanno abbattuto un muro di pregiudizi e fatto appassionare tutti alle loro partite. Mia mamma era la loro prima fan. E non ha mai seguito il calcio in vita sua”.
Negli anni scorsi proprio Valeria Oliveri aveva realizzato un video in esclusiva per i nostri canali sul calcio femminile.