Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Raffaella Manieri.
L’ex calciatrice della Nazionale, maglia con la quale ha collezionato 65 presenze e 10 reti tra il 2007 ed il 2016, apre la chiacchierata parlando dell’esordio delle Azzurre contro la Francia:
“La Francia ha impressionato per la forza fisica, di alcune calciatrici, soprattutto nell’uno contro uno sugli esterni. Abbiamo difeso spesso molto alto, arrivando però in ritardo sulle avversarie e lasciando loro la profondità, rafforzando le loro qualità fisiche. Abbiamo perso le distanze tra i reparti ed abbiamo iniziato a subire le loro combinazioni fra le linee. Questa sconfitta però è diversa perché l’Italia è sempre stata propositiva e questo mi fa capire che stiamo crescendo giorno dopo giorno”.
Sulla sconfitta la Rappresentate femminile dell’ Aiac Marche sottolinea:
“Si è vista la differenza che ancora esiste fra i due movimenti. Quello transalpino può avvalersi da tempo di giovani cresciute da una progettazione precisa mentre in Italia partiamo ora con il professionismo. Tra qualche anno anche noi avremo atlete cresciute in settori giovanili dedicati al femminile e pronte a competere con tutti”.
Ora alle porte la gara con l’Islanda. L’ex di Brescia, Bayern Monaco, Milan e Torres, tra le altre, non nasconde la fiducia nel gruppo Azzurro:
“Credo nella possibilità di riscatto. Islanda e Belgio hanno dimostrato di essere due squadre importanti ma alla nostra portata. L’Islanda dalla sua ha una grossa fisicità e cercherà di sfruttare le palle alte quelle inattive ed il gioco aereo. Noi dovremo giocare palla a terra come abbiamo fatto nella ripresa con la Francia”.
La classe ’86 nata a Pesaro sposta poi l’attenzione sulla rassegna continentale, vissuta in primo piano nel 2009 e nel 2013:
“Si sono messe in evidenza delle qualità importanti già dalle prime gare. Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, Svezia ed Olanda hanno dimostrato di poter ambire alla conquista di questo Europeo. In generale ho visto un’intensità nel ritmo di gioco davvero notevole, segno che il calcio femminile sta ancora crescendo si tecnicamente che fisicamente”.
Sui ricordi con la maglia dell’Italia l’ex centrocampista aggiunge:
“Non potrò mai dimenticare la mia prima convocazione a 14 anni come le sensazioni sull’indossare quella maglia e cantare l’inno. Per me era una miscela che mi responsabilizzava e credo lo faccia a chiunque provi questa gioia. Non dimenticherò nemmeno il primo Europeo che mi portò poi il Mondiale Under 19 in Thailandia come l’esordio, e le reti siglate, nella Nazionale maggiore”.
La chiusura della Manieri è invece sul passaggio al professionismo:
“”Un primo passo importante è stato fatto e ne siamo tutte felici. Oltre all’aspetto economico di uno stipendio minimo, le ragazze potranno sostenere una maternità, avere contributi previdenziali per il fondo di fine carriera e usufruire di tutele assicurative. Resta ancora tanto da fare perchè ovviamente il professionismo riguarda solo le calciatrici di Serie A ed alcuni componenti dello staff, ma la volontà e che presto possa toccare anche le altre categorie. Mi sento ripagata, in tutta onestà, per tutti i sacrifici e le lotte fatte per guadagnarmi il rispetto di essere un’atleta ed una calciatrice e ringrazio tutte coloro che non hanno mai mollato come me”-