Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Michela Macalli.
L’Agente FIFA dal 2010 apre la chiacchierata sul passaggio al professionismo vissuto molto da vicino sin dagli anni passati:
“Si tratta di un percorso nato dal 2016 quando ho cominciato, insieme al vecchio presidente FIGC, il progetto per lo sviluppo del calcio femminile. Era una mia scommessa personale, da ex atleta, di portare le donne al professionismo e cominciai con gli apparentamenti tra società dilettantistiche e società professionistiche”.
L’agente sportivo a riguardo continua:
“Sono molto gratificata di questo traguardo. Per le ragazze quello che cambierà in primis è avere dei contributi per il fine carriera, significa poter usufruire di una pensione e di tutti diritti come per qualsiasi lavoro da dipendente. Questa novità sarà da stimolo spero anche per altri sport di squadra che vengono definiti in Italia ‘minori’ come il basket e la pallavolo sia maschile che femminile”.
Macalli, che ha collaborato anche con l’emittente beIN SPORTS FRANCE, sulla Serie A alle porte, invece, ci dice:
“La Juventus da quando è nata, e l’AD Marotta la volle, ha sempre investito in un ottimo mercato internazionale. Ho fiducia per le qualità anche della Roma grazie all’allenatore Alessandro Spugna, che viene proprio dai settori giovanili di Torino e Juventus. Tra le novità anche il Parma, con il presidente americano, avrà nel medio termine grandi ambizioni”.
L’attenzione poi si sposta sull’Europeo da poco concluso sul quale la bergamasca non ha dubbi:
“Vedere gli spalti pieni da conferma che lo sport anche femminile ha una grande cassa di risonanza sociale, ed è un’ottima alternativa per molte ragazze. Questa è la cosa più importante perché è un canale di comunicazione da sfruttare per un futuro anche nell’educazione anche scolastica”.
L’agente sulla prova delle azzurre, poi, sottolinea:
“Purtroppo da anni non vedo cambiamenti a livello dirigenziale e tecnico, quindi non mi aspettavo grandi risultati.
Sto aspettando che le generazioni delle ragazze 2004/2006, nate nel periodo del mio progetto in LND, con gli apparentamenti tra squadre dilettanti e società professionistiche, arrivino in prima squadra per fare la differenza a livello internazionale.
Avere calciatrici che già da piccole sono state cresciute da staff professionistici e persone certamente quindi competenti, con la possibilità economica maggiore per fare calciomercato anche all’estero porterà quel miglioramento nel ranking internazionale che stiamo aspettando da anni”.
Macalli, laureata in scienze motorie che sta valutando di far partire una società di agenti internazionale, sul calcio nostrano aggiunge:
“Le ragazze che stanno giocando nelle prime squadre arrivano da fantastici settori dilettantistici che vanno lodati perché scovano piccoli talenti, che creano realtà sociali dove i nostri bambini imparano le prime regole di collaborazione con gli altri.
Se si parla di educazione civica un grande applauso alla LND nel calcio, se si parla invece di professionismo sviluppo economico dobbiamo ancora lavorarci. Se vorremo avere qualcosa di più lo vedremo sicuramente nelle ragazze che sono nate con staff professionistici e seguite giornalmente dalla categoria Under 12 sino alla prima squadra”.
Michela poi apre ai ricordi vissuti negli anni passati al fianco del calcio femminile:
“È stata un’ottima scuola. Questo è quello che posso dire della mia esperienza nel calcio femminile. Sono stata atleta di sci e quello che ho voluto a portare sui campi era la mia passione sfrenata e le mie competenze. Ci sono voluti ad oggi 18 anni di formazione, dopo l’università, un master di diritto sportivo, ho passato anche l’esame d’agente fifa 2010. Lavorai nel settore maschile grazie a procuratori come Damiani Oscar e il mio obiettivo era quello di creare gli apparentamenti e di portare le ragazze sempre più vicino a professionismo maschile per qualità di staff, come loro tutela per il post carriera, per i contributi! Ci sono riuscita e questa è la mia gratificazione più grande”.
La chiusura è per i ringraziamenti uniti a qualche piccolo sassolino da togliere dalla scarpa:
“Mi aspettavo per il lavoro svolto, per cui ho sacrificato anche vita personale, di ricevere alcuni grazie in più dalle squadre, dai dirigenti, dagli staff o dalle ragazze, qui invece purtroppo sono rimasta molto delusa per cui non so se vi metterò ancora tante energie. Solo poche persone ai vertici mi hanno riconosciuto quello che ho fatto dietro le quinte, che ricordo resta ancora la cosa più importante del calcio che tutti noi possiamo vedere in TV.
Ringrazierò sempre chi mi hai dato la possibilità di questa esperienza di tre anni, il presidente Carlo Tavecchio, la LND, la FIGC con il suo Settore Giovanile Scolastico, Presidente Vito Tisci e Roberto Samaden”.