Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Massimo Caputi. Il noto giornalista apre la chiacchierata sull’importanza mediatica del Mondiale alle porte:
“Ci apprestiamo ad un Mondiale sull’onda di quanto fatto 4 anni fa. Si riparte da scenari diversi ma sicuramente l’interesse generale ci sarà vista anche la trasmissione delle partite in chiaro, nonostante gli orari non siano proprio il massimo. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso questo movimento, ci saranno giornali, testate, radio e siti on line che daranno risalto alle gesta delle Azzurre”.
L’ex inviato di Telemontecarlo e della Rai, poi, sull’aspetto tecnico evidenzia:
“Ci arriva un’ottima squadra. Alcune scelte da parte del CT hanno fatto scalpore, nel senso buono, con decisioni che hanno fatto parlare. Si è presa delle responsabilità, chiamando giovani calciatrici, cercando un percorso diverso che possa dare continuità a quello dei passati anni. Il girone, poi, non sarà semplicissimo perchè anche altre squadre hanno buone individualità, vedremo cosa succederà. C’è attesa come 4 anni fa, non dimentichiamo però che bisogna fare i conti con realtà più avanti che investono da più tempo nel femminile”.
Il commentatore sportivo poi sul momento del calcio femminile in Italia chiosa cosi:
“Giocare contro big, come la Svezia, sarà importante per capire a che punto siamo. Partita dopo partita si dovrà ottenere il massimo senza creare false illusioni. Paesi come Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Germania hanno comunque una dimensione diversa ma anche noi stiamo crescendo. Il tutto è la conseguenza di un allargamento e di una visibilità che ha portato tante ragazze giovani ad avvicinarsi a questo sport prima rispetto al passato. Prima in Italia si veniva spinti solo dalla passione, ora è tutto più semplice viste le realtà in crescita nel femminile. Oltre all’entusiasmo cosi si possono, e si potranno, avere scelte sempre più ampie grazie al numero in crescita di tesserate”.
Cosa è cambiato negli ultimi anni? Il conduttore televisivo non ha dubbi:
“I risultati hanno portato diverse atlete a diventare personaggi, spesso raccontati nel dettaglio nelle loro storie. Vedere la rilevanza data dai social e dai media verso questo movimento è comunque importante. Prima, probabilmente, era uno sport non seguitissimo che interessava a pochi. Oggi la visibilità è cresciuta, e potra crescere anche grazie ai mondiali. Pian piano anche la narrazione di questo sport è cambiata, visto che prima lo si paragonava sempre al maschile mentre oggi ha preso una sua identità ben precisa”.
Sulla crescita del calcio femminile, poi, il giornalista sottolinea:
“Non c’è dubbio che l’arrivo di club professionistici abbia portato ancora più interesse. Oggi tutti buttano un occhio sui risultati del femminile, l’arrivo di queste società ha aiutato a da dare sostanza al movimento. In molti stanno facendo, inoltre, un ottimo lavoro sia dal lato sportivo e tecnico sia su quello della comunicazione”.
Sulla Serie A, invece, il giornalista professionista iscritto all’Ordine dal 1989 ci confida:
“La crescita del campionato, ed il passaggio a più squadre in Champions, è sicuramente cosa buona. Roma, Juve, Inter e Milan hanno portato ad un aumento del livello di esperienza che alza l’asticella e l’appetibilità del torneo. Più squadre investono, ormai, nel femminile sul quale si prospetta un futuro sempre più roseo”.
La chiusura è su due amicizie particolari legate al calcio femminile?
“Ho avuto la fortuna di conoscere la Morace e la Bavagnoli, con le quali non solo ho condiviso commenti sportivi ma ho giocato anche gare di calcio a 5. Dico la verità erano molto toste in campo, è stato un piacere condividere una bella amicizia con loro, colonne che hanno reso popolare questo sport”.