Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Ilaria Leoni.
L’ex calciatrice con tante gare in massima serie parte dall’arrivo del professionismo in Italia:
“L’aspetto fondamentale è che ora una bambina può sognare di fare la calciatrice da grande, come professione. Questo cambierà radicalmente anche i preconcetti di tanti genitori che probabilmente non metteranno più tante barriere per questo sport al femminile. Un altro aspetto importante collegato a quest’ultimo sarà che nel medio-lungo termine probabilmente avremmo un incremento di tante bambine che vorranno provare a giocare a calcio e quindi tante nuove tesserate, questo potrà aiutare anche la nostra Nazionale a scegliere su un numero sicuramente ampio di ragazze”.
La classe ’89 toscana continua:
“Fino al 1 luglio 2022 si pretendeva che le ragazze giocassero a calcio come se fosse un lavoro, ma non che fosse trattato ugualmente. Non sto parlando del lato economico perchè nessuna calciatrice ha mai pensato o addirittura preteso lo stipendio dei colleghi maschi ma solo che venisse concesso loro gli stessi diritti. Finalmente ora, dopo davvero tanti sacrifici e anche tante battaglie fatte nel passato da tante ragazze, anche come me, posso dire che le ragazze della Seria A femminile saranno tutelate sotto ogni aspetto lavorativo con propri diritti e doveri. Credetemi che a 32/34 anni tra avere 15 anni di contributi lavorativi e non averli c’è la sua differenza stando in un campo da calcio dal mattino alla sera 6 giorni su 7”.
L’ex estremo difensore poi sposta l’attenzione sull’Europeo da poco finito:
“Il livello di questo europeo si è alzato enormemente rispetto anche allo scorso mondiale. Ci sono state tantissime partite davvero belle da vedere e con una intensità pazzesca. Le altre nazionali hanno investito molto da anni e il risultato per quanto mi riguarda si è visto: Inghilterra su tutte.
Per quanto riguarda l’Italia anche io mi aspettavo qualcosina di diverso soprattutto dopo il bel mondiale che avevamo fatto.
Son dell’idea che meritavamo sicuramente molto di più ma il calcio è anche questo”.
Sulla rassegna continentale poi l’ex di Firenze, Florentina ed Empoli aggiunge:
“La prima partita all’esordio con la Francia ha lasciato qualcosa di amaro in bocca. Sappiamo bene tutti che quando si parte bene l’entusiasmo è a mille quando purtroppo si parte male, con nessuno che credesse in un risultato così pesante, si innescano dentro la testa di ogni giocatrice pensieri negativi. Detto questo sia contro l’Islanda che contro il Belgio non siamo state molto fortunate, ricordo il palo di Bonansea contro l’Islanda, l’incrocio di Girelli contro il Belgio e tante altre occasioni in entrambe le partite finite di poco fuori”.
La Leoni reduce dall’esperienza nello staff tecnico del Montevarchi coglie anche lati positivi:
“Purtroppo il calcio è fatto di episodi e soprattutto vince chi fa goal e noi purtroppo non siamo riusciti a concretizzare quanto le altre nazionali del girone. Son dell’idea che non dobbiamo vedere solo lati negativi di questo europeo ma anche qualcosa di positivo come la giusta attenzione a livello mediatico e pubblicitario che ha avuto la nostra nazionale che prima non avrebbe mai avuti”.
Sull’ importanza della rassegna continentale la Leoni chiosa:
“Parlano chiaro i risultati di ascolti e di biglietti venduti, come la finale Inghilterra – Germania con 87.192 spettatori record di sempre per una partita di europei sia maschili che femminili. Sono state partite dove praticamente tutte le squadre se la sono giocata a viso aperto e quando è cosi puoi solo che divertirti .
Le nazionali che mi hanno colpito di più sono state: Inghilterra , Germania e Francia e non a caso 2 di loro sono state finaliste a Wembley. Mi è piaciuto il livello tecnico e tattico altissimo; intensità in ogni partita altissima e fisicità impressionante. Infine da ex portiere tutte e tre le squadre hanno avuto tre grandi portieri di qualità che hanno più volte difeso la loro porta con interventi importanti”.
L’ex portiere chiude con tre ricordi della sua carriera:
“Sono state tante le gare importanti in Serie A che mi porterò sempre nel cuore e che non mi scorderò mai perche tutte mi hanno lasciato un qualcosa di speciale.
Ne cito però tre in ordine cronologico particolarmente significative: Bardolino – Acf Firenze 1-4, prima vittoria di quelle ragazzine terribili di Firenze contro una big squadra, nella quale a quell’epoca c’era una certa Cristiana Girelli a cui parai l’impossibile.
L’altra è Brescia – Acf Firenze finita con il punteggio di 1-1. Il Brescia in quell’anno era la squadra dei sogni: giocatrici del calibro di Rosucci, Girelli, Bonansea, Cernoia, Linari e Sabatino. Quell’annata conclusa con un bellissimo quarto posto e anche lì direi che parai discretamente.
Poi Florentia – Tavagnacco la mia ultima partita in Serie A da titolare, a dir il vero non dovevo nemmeno partire da titolare però all’improvviso durante il riscaldamento la mia compagna di reparto Rachele Baldi non si sentì bene e subentrai io a pochi minuti dall’inizio della gara.
Partita bellissima e tiratissima fino alla fine conclusa con una nostra vittoria allo scadere e anche lì giocai molto bene, almeno a detta di tutti.
Di quest’ ultima partita da titolare mi ricordo di essermi divertita in ogni secondo e non c’è cosa più bella in questo sport che uscire dal campo con il sorriso sapendo di aver dato tutto.
A volte ci scordiamo che il calcio è nato come un gioco dove ognuno ha il diritto di divertirsi”.