Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Francesca Zanzi.
L’ex calciatrice, che ha lasciato dopo lo stop forzato dei campionati di due anni fa causa pandemia a 25 anni il mondo del calcio nonostante un’esperienza importante in Serie A, apre sul passaggio al professionismo:
“Era ora che si facesse questo passo importante, frutto di tanto lavoro compiuto negli anni. Finalmente le bambine potranno sognare di diventare calciatrici e di farlo quindi come una professione qualsiasi. A livello economico, il fatto di aver tolto il tetto massimo di guadagno; può far si che il calcio italiano sia più appetibile per le stelle europee”.
L’ex portiere sulla questione professionismo continua:
“Inoltre, non è solo una questione economica, ma finalmente le calciatrici sono tutelate a 360 gradi.
Dietro a questo scenario sono stati fatti tanti sacrifici, sia economici sia personali e nonostante ciò bisognerà farne altri. Più di tutto è necessario far capire che il calcio femminile non può essere paragonato a quello maschile, ma deve essere apprezzato per come è con le nostre capacità”.
La classe ’95 poi chiosa:
“Se il professionismo fosse arrivato prima? Da una parte ho sempre sognato di giocare a calcio e dall’altra di fare carriera in ambito bancario.
Probabilmente non avrei smesso così presto, ma qualche anno più tardi, però comunque non mi pento della scelta che ho preso.
Sarebbe bello poter fare entrambe le cose, ma purtroppo una esclude l’altra”
L’attenzione poi si sposta sugli Europei sulla quale la Zanzi ammette:
“Mi aspettavo un Italia affamata, soprattutto dopo l’ultimo Mondiale. Sono state tanto criticate, secondo me ingiustamente, con commenti fuori luogo. Per esempio la partita con la Francia era iniziata bene, poi dopo il primo goal la squadra, forse per la voglia di rimediare, forse per la poca esperienza, ha incassato altri goal per errori che si potevano evitare”.
L’ex estremo difensore nato a Rancate difende il gruppo Azzurro affermando:
“Indietro non si può tornare, e questo può solo che servire a migliorare in futuro.
Probabilmente non sono riuscite a esprimere bene il loro gioco, ma le ragazze hanno dato tutto, questo non glielo si può negare”.
La Zanzi, che ha difeso anche la porta delle svizzere del Balerna, sulla rassegna europea aggiunge:
“Ad inizio europeo mi aveva colpito tantissimo la Francia, per il modo di giocare, per il fatto che sembravano conoscersi alla perfezione attaccando bene gli spazi. Forse la vera sorpresa è l’Inghilterra, forse complice anche il fatto che gioca in casa, che si giocherà il titolo con la Germania”.
Sui trascorsi in Serie A con il Brescia, invece, la Zanzi ci dice:
“Per quanto riguarda l’esperienza a Brescia, sicuramente la vittoria della Supercoppa contro la Fiorentina, l’esordio contro la Roma e a malincuore la finale scudetto persa contro la Juventus. A Brescia ho vissuto l’anno più bello della mia carriera, eravamo un gruppo unito, come una grande famiglia, lo staff nel limite delle loro possibilità non ci ha mai fatto mancare nulla”.
La chiusura dell’ex portiere è sull’esperienza al Milan:
“Sull’esperienza con il Milan i ricordi sono tanti, ma se dovessi sceglierne solo uno direi la partita vinta 3 a 0 contro la Juventus. Ho tanti ricordi, sia belli che brutti, che porterò sempre con me, che mi hanno fatto crescere tanto come persona e che oggi mi aiutano nella mia carriera lavorativa”.