La passione di Elena Coriale, conosciuta tra i gamer e nel mondo dello streaming con il suo nickname Hevnokat, è da sempre il calcio. Grazie a suo papà, super tifoso, e all’ambiente domestico, l’amore per il pallone è da sempre presente, estendendosi al più moderno settore del gaming e dei videogiochi. Grazie alla sua competitività, è diventata una videogiocatrice professionista di Fifa. È stata la prima donna a vincere due competizioni sul titolo di EA Sports e da due edizioni è caster del torneo ufficiale della Lega Serie A.
Per la rubrica ‘A pranzo con l’ospite’, la redazione di Calcio Femminile Italiano ha avuto il piacere di fare due chiacchiere con Elena Coriale o, se preferite, Hevnokat.
Ciao Elena. Come descriveresti lo stato attuale degli eSport in Italia? È un settore in crescita e quali sono alcune tendenze degne di nota che hai osservato?
“Il settore eSport in Italia è senza dubbio in crescita, seppur stia vivendo un periodo di calo a livello numerico post pandemia. I soggetti coinvolti sono milioni, tra spettatori, pro player, team, e qualsiasi altra figura coinvolta che gravita attorno alle competizioni. Negli ultimi anni, il lavoro del “dietro le quinte” sta sicuramente puntando alla crescita del settore attraverso iniziative ed investimenti da parte di team, società sportive e sponsor, che iniziano a comprendere il reale valore culturale ed economico del settore”.
Che ruolo svolgono le istituzioni educative nel coltivare il talento e promuovere la crescita all’interno dell’ecosistema italiano degli eSport?
“Purtroppo il tema delle istituzioni educative resta ancora un tasto dolente, in quanto il coinvolgimento delle stesse non rientra ancora in un “metodo” facilmente applicabile. Essendo però un settore in crescita, anche la ricerca di formazione ed informazione è proporzionale. Per fare un esempio, proprio durante questa stagione è nata la eSerie A TIM Academy, un progetto parallelo ideato da Lega Serie A nel quale svolgo il ruolo di host, volto a creare un bacino di utenza che possa essere formato ed educato su più fronti, sia con delle lezioni teoriche che pratiche. Penso sia la chiave fondamentale per le nuove generazioni”.
Puoi raccontarci la tua routine di allenamento e la preparazione per tornei o gare?
“Avendo un passato da ex pro player, posso affermare che l’allenamento sia uno dei punti fondamentali per il successo di un giocatore. Questo comprende non solo il classico allenamento pratico al quale si pensa in automatico, ma tutta una serie di preparazione mentale e non. Riuscire a imparare a controllarsi è importantissimo per riuscire a gestire le emozioni, che possono essere non sempre positive. Stesso discorso vale per l’allenamento della concentrazione, della vista e ultimo ma non per importanza l’allenamento fisico e l’alimentazione. C’è anche tanto studio dietro, partendo da quello del gioco stesso fino a quello degli avversari e di tutte le tattiche. Sono tutti fattori che si legano fra loro attraverso un sottile equilibrio, che può originare la formula perfetta per diventare campioni”.
Puoi condividere un momento particolarmente memorabile o significativo della tua carriera negli eSport?
“Ad oggi potrei raccontare tantissimi episodi memorabili della mia carriera, che è stata davvero variegata avendo ricoperto più ruoli. Sicuramente essere stata nominata da Forbes come la miglior donna del 2023 in ambito games rimarrà una delle emozioni più grandi e ricche di orgoglio, così come l’essere entrata a far parte del mio team EXEED, che è sicuramente uno dei migliori in Italia. Potrei elencarne altri, tra cui l’aver vinto due campionati italiani femminili, essere entrata a far parte del creator network di EA, essere stata la prima donna caster della eSerie A TIM (campionato ufficiale organizzato da Lega Serie A) e tanti altri ancora. Il mondo dell’eSport è difficile, soprattutto per una donna, ma allo stesso tempo è emozionante poterne scrivere la storia”.
Per concludere, quali sono i tuoi pensieri sul futuro degli eSport per le giocatrici e quali cambiamenti ti piacerebbe vedere nel settore per sostenere la loro crescita e il loro successo?
“Sulle quote rosa, come dico sempre, ci sono ancora tanti muri da abbattere.
Rispetto a tanto tempo fa però, molte organizzazioni si stanno muovendo per promuovere il movimento, sia con lo sviluppo di team totalmente femminili, che competizioni o eventi.
Seppur rispetto allo sport “reale” in questo settore non ci siano differenze riguardo alle abilità psico-fisiche, ad oggi promuovere questo movimento è importante più che altro per sensibilizzare il pubblico e creare le basi per una vera e propria integrazione. Potremo dire di aver vinto la nostra battaglia quando queste notizie non faranno più rumore, ma ad oggi è importante continuare a percorrere questa strada”.
La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Elena Coriale per aver gentilmente scelto di condividere la sua esperienza con i nostri lettori.