Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Carolina Morace.
L’icona del calcio femminile italiano ha espresso fiducia sulla Nazionale dopo il pareggio con l’Islanda:
“Siamo andate subito in difficoltà. Prendere gol dopo tre minuti non è facile, in particolare dopo le 5 reti subite contro la Francia. L’Islanda ha confermato di essere una squadra micidiale sulle palle inattive e nel gioco aereo. Dopo abbiamo reagito alla disattenzione, siamo state capaci di sviluppare una gara propositiva cercando di giocare nella metà campo avversaria. Peccato non aver concretizzato a dovere”.
Tra le Azzurre maggiormente positive Barbara Bonansea, entrata nella ripresa e fondamentale nella rete del pari:
“L’ingresso di Bonansea è stato importante. A mio avviso Milena Bertolini è voluta partire con una laterale di posizione per poi cambiare, nel caso, a seconda della gara. Bonansea ha dimostrato di stare bene e di aver grande voglia di fare. Mi è piaciuta molto anche Simonetti, cercata dalle compagne ed in grado di dare quel palleggio utile alla squadra. Un plauso anche a Bergamaschi che segnando, e rubando palloni a metà campo, ha suggellato una buonissima prestazione”.
Con il passare dei minuti Italia sempre più sicura di se, come sottolinea il coach ex di Milan e Lazio:
“Prima e dopo il pari abbiamo giocato nella loro metà campo e, infatti, l’Islanda è uscita a fatica affidandosi alle palle lunghe e alle ripartenze sugli esterni. Peccato non aver chiuso la partita perchè la squadra ha avuto il controllo del match. La voglia dei tre punti ha portato poi, nel finale, le nostre avversarie ad avere un paio di contropiedi che potevano valere la beffa”.
Sul pari la commentatrice RAI chiosa:
“Forse è mancato un pizzico di imprevedibilità, non abbiamo calciatrici che saltano l’avversario e puntano uno contro uno per creare superiorità. Questo comporta poi a dover strutturare un tipo di gioco diverso.
In mediana mi è piaciuta anche Rosucci, che ha recuperato molti paloni facendo un lavoro importante in fase difensiva. Si è combinata bene con Simonetti, più intraprendente negli spazi nel tentativo di rifinire le punte”.
Sul match contro la Francia, invece, l’ex Azzurra con 153 presenze e 105 reti, spiega:
“La Francia è una squadra fortissima, che è cresciuta molto negli ultimi anni ed oggi è tra le migliori in Europa e non solo.
Mi aspettavo una gara importante dalle transalpine, forse giocare per prime contro loro non è stato un vantaggio. Vedendo il match contro di noi, ad esempio, il Belgio ha avuto più elementi per capire che partita fare. Probabilmente si poteva giocare in maniera diversa cercando di non prendere gol e rimanere dietro la linea della palla”.
Dopo la sconfitta tante le critiche verso il gruppo Azzurro ma la Morace smorza subito i toni:
“Vanno bene le critiche costruttive non quelle distruttive. Inutile gettare la croce su Milena Bertolini e le ragazze dopo la sconfitta con la Francia.
Il passo falso deve essere utile per maturare e capire che all’estero la crescita del femminile è cominciata prima, con progetti mirati e campagne per aumentare il numero delle tesserate partendo dalle giovani e dalle scuole.
Stiamo ancora dietro come movimento rispetto a tanti, ci attende un percorso dove dobbiamo fare le cose per bene perchè sappiamo farle”.
L’attenzione poi si sposta sull’ultimo test contro la Spagna sul quale la Morace non ha dubbi:
“Con la Spagna abbiamo fatto una prestazione di rilievo trovando un pari che ha dato morale, ci siamo difese con attenzione e poi abbiamo trovato un gol importante. Giocare però davanti a 2 mila persone non è come farlo davanti a 20 o 25 mila. Si è respirata l’aria di un’amichevole.
Forse come tappa di avvicinamento all’Europeo avrei provato a giocare con più team di primo livello come Canada, Giappone, Stati Uniti. Prendere qualche schiaffo poteva servire in ottica Europeo rispetto ai test con selezioni giovanili maschili”.
Sull’ambiente che si respira in Inghilterra poi, l’ex calciatrice tra le altre di Modena, Reggiana, Milan, Torres, Verona e Lazio, ci racconta:
“Il seguito di questo Europeo viene dalla scia dell’amore verso la Premier femminile, in Inghilterra è molto seguito con stadi spesso pieni o con almeno 6-7 persone presenti.
Ho visto molto Chelsea e City ma un po’ tutto il loro campionato viaggia su ritmi vertiginosi e quindi gradevoli da guardare.
L’Inghilterra poi è arrivata in salute a questo appuntamento e l’ambiente è davvero molto vicino alla squadra. Contro di loro menzione per l’Austria, che mi ha sorpresa per organizzazione giocando una partita intelligente”.
La chiusura è sul match contro il Belgio. La commentatrice veneta esprime fiducia sulla possibilità di qualificazione:
“Il Belgio ha avuto un passivo più contenuto contro la Francia ma è stato frutto degli insegnamenti che ha portato la nostra gara contro la Francia.
Dovrebbero avere qualche defezione e questo sull’aspetto tecnico e fisico potrebbe portare a noi un piccolo vantaggio. Si dovrà lavorare sui loro punti deboli. Con l’Islanda, ad esempio, hanno mantenuto la palla ma creato poco. La qualificazione è ancora alla portata del gruppo Azzurro”.
Riguardo all’amichevole pre torneo: USA e CAN erano impegnate (sono in finale, martedì, della CONCACAF Gold Cup). Ma non credo che sarebbe stato più utile giocare contro altre squadre rispetto a SPA. Forse una seconda amichevole, con tanto pubblico, si.
La qualificazione non è purtroppo solo in mano alle azzurre.
Speriamo in una congiunzione di fatti favorevoli.