Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Antonio Cincotta. L’ allenatore, fino a pochi giorni fa sulla panchina della Sampdoria in Serie A, sul massimo campionato sottolinea:
“La prima parte di stagione ha evidenziato una spaccatura evidente della nostra Serie A in due blocchi. La lotta salvezza e quella scudetto sono belle ed equilibrate, in futuro sarebbe interessante se non ci fossero 2 raggruppamenti da 5 squadre quasi isolati in classifica. Sarebbe interessante, infatti, vedere una lotta per il quinto posto, e non delle posizioni già evidenti sin da subito. Servirebbe un campionato con sempre meno differenze tra le varie compagini per aumentare la spettacolarità di ogni sfida”.
Sul torneo di B, poi, lo stesso allenatore non nasconde il suo gradimento:
“La Serie A con 10 squadre ha aumentato la qualità della B. Molte calciatrici con trascorsi importanti in Serie A, infatti, stanno giocando nella serie cadetta, trasformando la B in un campionato aperto e competitivo”.
Il mister classe ’85, nato a Milano, anche dopo il passaggio al professionismo crede fortemente nello spazio per le giovani italiane:
“Credo che l’avvento del professionismo e la convivenza con le brave giovani italiane sia possibile. Io alla Sampdoria, ad esempio, ho lanciato tante giovani, Giordano, Mailia, Lopez e Lazzeri”.
Il trainer ex Fiorentina esalta il percorso europeo delle italiane in Champions, che vedrà settimana prossima protagonista la Roma:
“Così come la Juventus che ha ottenuto lo scorso anno lo stesso risultato, la Roma ha investito tanto e bene e merita molti complimenti. Mercoledì sarò anche io all’ Olimpico a vedere la partita contro il Barcellona”.
La chiusura, infine, è sul movimento italiano:
“Il movimento Italiano è in netta crescita. A livello internazionale abbiamo aumentato la nostra credibilità ed ottenuto l’interesse di molte calciatrici forti straniere che oggi scelgono la nostra Serie A trasformando così il livello, soprattutto a livello di esperienza e impatti fisici, verso gli standard internazionali. Dopo l’ultimo grande Mondiale sono convinto che l’Italia sarà in grado ancora di regalarci belle emozioni”.