La carrellata delle interviste prosegue con l’approfondimento dei tre portieri giallorossi, riserve della titolare Mimma Fazio.
Serena Caporro, classe 1995, portiere dotata di esplosività, ha nella la forza fisica, nei confronti 1vs1 e nelle uscite basse (visto anche i suoi trascorsi di calcio a cinque) i maggiori punti di forza; dopo aver iniziato a giocare nel futsal, all’età di 17 anni è sbarcata alla corte della Res Roma, avendo l’opportunità di giocare con la squadra primavera, con la quale ho vinto uno scudetto, collezionando inoltre tre presenze in serie A; a seguire ha maturato un’esperienza in serie B nella fila del Caprera prima di ritrovare in questa stagione la Res.
Sydnee Korchak, classe 2003, portiere di nazionalità canadese, dotata di una struttura fisica longilinea per la sua età, sfrutta questa sua caratteristica negli interventi sulle palle alte; ha iniziato a giocare a calcio quando aveva 4 anni e fino ai 13 anni, ricopriva il ruolo della punta, poi in una occasione, quando tutte le sue compagne di squadra hanno manifestato di avere paura della palla, si è fatta avanti coraggiosa per difendere la porta tra i pali, ricoprendo costantemente questa posizione nel corso degli anni.
Giorgia Camilli, classe 1997, estremo difensore italo-canadese, alta e robusta, è dotata di una buona struttura fisica e di spiccata reattività che le permette di interpretare bene il ruolo a difesa della porta, specialmente quelli dalla distanza; si è avvicinata al calcio quando aveva 7 anni partendo da difensore centrale prima della svolta ed il cambio di ruolo avvenuto a 14 anni nella squadra femminile della Rocca Priora.
La parata più bella e la più importante della tua carriera
Serena Caporro: “La più importante che ricordo forse fu un intervento che feci in 1vs1 durante la semifinale dello scudetto primavera contro il Verona. La più bella la scelgo, più che per la bellezza della parata, per la soddisfazione di averla fatta, ed è un intervento sempre in 1vs1 sulla Panico nella mia prima partita da titolare in serie A contro la Fiorentina”
Sydnee Korchak: “Non ricordo il salvataggio più bello ma so che la mia miglior partita giocata è stata contro il Napoli Dream Team nei quarti di finale di coppa Italia, è stato una partita molto importante ed emozionante da vincere”
Giorgia Camilli: “La parata più importante avvenne quando giocavo con il Frascati, durante lo scontro diretto contro la Vis Roma per accedere alla finale del campionato di eccellenza; un tiro a 7 metri dalla porta e d’istinto sono riuscita a respingerla salvando il risultato.
Ho un paio di parate belle che mi restano impresse nella mente e le ho fatte quando giocavo con la rappresentativa regionale Lazio; una contro la Lombardia quando respinsi bene un tiro indirizzato sul secondo palo, una contro il Veneto quando istintivamente riuscii a mandare sopra la traversa un colpo di testa forte”.
Le persone a livello sportivo più importanti che hai finora incontrato che ti hanno aiutato a crescere
Serena Caporro: “Sono tante le persone che mi hanno permesso di essere qui e che mi hanno aiutato a crescere. In primis il mio allenatore di quando giocavo a calcio a 5, è stato il primo a credere veramente in me. Appena arrivata alla Res i miei punti di riferimento sono diventati Mauro, il nostro preparatore, e Pipa, penso di essere stata molto fortunata ad averli oltre ad aver avuto la grande opportunità di crescere con loro, ho sempre cercato di imparare quanto più possibile e metterlo in pratica, e sarò sempre grata ad entrambi per tutto quello che mi hanno insegnato.
Ovviamente se si parla di Res non si può non fare una menzione speciale a mister Melillo, che penso sia una fonte di ispirazione per gente come me che è innamorata del calcio. Comunque in generale tutto l’ambiente res Roma è stato fondamentale per la mia crescita”.
Sydnee Korchak: “Una giocatrice modello che ho avuto modo di incontrare è stato il portiere della squadra nazionale canadese, Stephanie Labee, mi ha dato la giusta motivazione per continuare ad allenarmi in modo da poter diventare il miglior portiere ed arrivare così in cima”.
Credit Photo: Janina Keith-Kirk