Il Cortefranca ha chiuso al settimo posto del girone B di Serie C, ma ha alle spalle una squadra che si conosce da tanti anni, e tra queste vi è Roberta Picchi, attaccante di Cividino, provincia di Bergamo, di ventotto anni e autrice di 16 reti in questa stagione con la maglia franciacortina.
Roberta come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
«Ho sempre giocato con mio fratello e con i miei amici del mio paese: la mia passione per il calcio è nata da lì».
Quali sono i tuoi giocatori preferiti?
«Per quanto riguarda il maschile Mauro Icardi che mi piace un sacco come giocatore, sul femminile invece Tatiana Bonetti, anche se abbiamo delle caratteristiche diverse».
Come è iniziato il tuo percorso calcistico?
«Ho iniziato coi maschi fino ai 12 anni, poi, quando dovevo passare al femminile ho fatto calcio a 7, ma non ho finito l’anno perché poi hanno chiamato l’Atalanta, e successivamente sono stata al Franciacorta».
Hai anche assaggiato la massima serie con la maglia dell’Orobica.
«In Serie A ho notato una differenza di intensità, di gioco e di velocità più alta rispetto agli altri campionati. Noi eravamo una squadra meno forte al cospetto di società avanti anni luce come il Brescia».
Nel 2015 arrivi all’Olimpia Paitone, dove nel 2017 siete arrivate ad un passo dalla Serie B.
«Il passaggio dalla Serie A alla Serie C (categoria in cui ha giocato il Paitone, ndr) è stato forte, però avevo bisogno di staccare dopo un anno pesante a Bergamo, e a Paitone ho trovato un bel gruppo. Poi lo spareggio-promozione con il Fiammanoza a Grumello è stato bellissimo perché quel giorno non mi aspettavo di vedere tante persone allo stadio».
Con le stesse compagne di Paitone sei approdata al Cortefranca: è stato un passaggio importante perché finalmente è arrivata la tanto sognata promozione in Serie C.
«A Cortefranca è stato perfetto, perché noi come squadra siamo migliorate tra di noi, sia come gioco che come di rapporto, visto che, nonostante il cambio di denominazione societaria, eravamo sempre lo stesso gruppo: questo ci ha consentito di vincere il campionato meritatamente, con un atteggiamento e un carattere da vendere. Centrare la promozione, che ci è stata sfuggita per molte volte, è stato gratificante per noi».
Quest’anno l’emergenza Covid-19 ha fermato il vostro attuale percorso in Serie C: come lo giudichi?
«La Serie C è un campionato nuovo e non abbiamo avuto grandi aspettative, poiché la squadra era la stessa con qualche innesto, ma comunque ce la siamo cavate abbastanza bene: purtroppo si è fermato tutto, e secondo me potevamo dare ancora».
Come lo stai affrontando questo periodo?
«Adesso sto lavorando tranquillamente come impiegata di un’impresa edile, anche se per un certo periodo mi sono fermata, mentre per quanto riguarda il calcio ho fatto allenamenti individuali realizzati con il preparatore atletico».
Secondo te la Serie A femminile ripartirà?
«Per me non ripartirà».
Credi che anche in Italia il calcio femminile stia avendo maggior considerazione?
«Credo di sì, perché con l’arrivo di club importanti come Juventus, Inter o Roma abbia aumentato visibilità, e quindi piano piano qualcosa si sta muovendo per il nostro movimento».
Il professionismo femminile arriverà presto nel nostro paese?
«Ci vorrà ancora un po’ di tempo, siamo ancora indietro. Il femminile deve essere valorizzato e vale la pena costruirlo. Non c’è solo il lato maschile».
Come sei fuori dal campo?
«Sono molto socievole e trascinante, una ragazza che piace stare in compagnia e creare con tutti una buona armonia».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Dal punto di vista calcistico mi reputo ancora una” bambina” perché mi piace molto giocare, ma devo bilanciare con il lavoro: mi auguro di divertirmi e giocare bene a pallone per molto tempo, anche se bisognerà valutare attentamente il discorso Covid che ha fermato tutto, ma non la voglia».
Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio