La situazione che si sta creando intorno al mondo del calcio è paradossale e caotica. Nel giro di quarantotto ore si sono susseguite dichiarazioni, poi smentite o ritrattate, da parte dei vertici. Il caos regna sovrano nonostante la curva del contagio sembra affievolirsi. Eppure non si riesce a trovare un punto d’incontro per decidere la ripartenza e la UEFA aspetta comunicazioni dall’Italia.
Andiamo con ordine; il primo a parlare della ripartenza è stato nuovamente il Ministro delle politiche sportive Vincenzo Spadafora. Nel corso di una trasmissione televisiva ha dichiarato “Se la curva del contagio continua a calare considero possibile la ripresa per il 13 giugno”. Dichiarazioni positive se non fosse che, qualche ora dopo, il presidente della FIGC Gravina ha firmato un provvedimento che impedisce ogni attività sportiva fino al 14 giugno.
A chiudere il cerchio sono arrivate altre parole da parte di Spadafora intervistato dal TG2: ” La ripresa del campionato di Serie A? Ho convocato poco fa una riunione per il 28 maggio alle 15 con il presidente Gravina e il presidente Dal Pino perché credo che giovedì saremo nelle condizioni di avere i dati dell’emergenza sanitaria in Italia per decidere insieme al Governo la data della ripresa del campionato”. L’esponente della maggioranza si difende poi dalle accuse di navigare in senso opposto rispetto agli organi calcistici.
Tutto risolto quindi? Il 28 maggio sarà davvero la data in cui si saprà se il campionato di Serie A ripartirà o meno? E che ne è stato della riunione che si sarebbe dovuta tenere tra il presidente Gravina e il Premier Conte? Manca chiarezza. L’unica questione che potrebbe essere certa è che, nelle prossime ore, si dovrebbe tenere il consiglio che decreterà la sospensione definitiva del campionato femminile ordinando il rompete le righe in anticipo.
Credit Photo: Elia Caprini