Il 16 marzo scorso, la ACF Fiorentina ha emesso tramite il proprio media ufficiale un comunicato che annunciava l’acquisizione delle società Fiorentina Women’s FC S.S.D. s r.l., Firenze Viola S.r.l. e Promesse Viola S.r.l. In altre parole, la società guidata da Rocco Commisso ha inglobato al suo interno la squadra femminile e le selezioni giovanili. L’ennesima dimostrazione dell’interesse che il tycoon americano riserva non soltanto alla prima squadra ma a tutte le compagini.
La decisione del patron viola va di pari passo con quella che è la sua volontà di entrare ancora più a fondo nei meandri del calcio italiano e della sua nuova società. Con l’acquisizione delle tre s.r.l. Commisso si assume così la facoltà di poter gestire il loro bilancio e i loro compiti organizzativi. Prima non era possibile questa cosa essendo le tre sigle delle vere e proprie società satellite, ognuna con un proprio bilancio e con proprie responsabilità. La mossa di inglobare tutto sotto il marchio ACF, è anche la definitiva indipendenza da quello che prima era il sistema Della Valle.
Ma cosa può comportare in termini tecnici questa operazione di incorporazione? Per capirlo meglio abbiamo sentito Riccardo Canuti, cinquantaquattrenne avvocato esperto di diritto calcistico e procuratore sportivo. “Commisso avrà la possibilità di gestire il bilancio della società come egli riterrà più opportuno. Potrà scegliere di aumentare i budget in base alle esigenze delle società e investire più (o meno) soldi su di esse. Può anche decidere di destinare parte dei fondi della prima squadra alle attività della squadra femminile. Assume inoltre la capacità di gestire personalmente i contratti di sponsorizzazione. Potrebbe anche decidere di acquistare delle calciatrici di grande valore che comporterebbero investimenti alti. In pratica, tramite questa manovra, deciderà egli stesso cosa vuole fare con le varie selezioni (femminile e giovanili)”.
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