Giada Oliviero nasce a Como il 2 Gennaio del 1993. Da subito inizia a giocare a calcio coi maschietti, per poi spostarsi a giocare nel settore giovanile del FCF Como 2000: società a cui l’atleta è legata da ben 10 anni.
Tra successi e insuccessi vede nel suo palmares solo prestazioni di grande livello: Serie A e Serie B. Ma anche convocazioni nelle Giovanili della Nazionale Azzurra.
Da sempre indossi la maglia del Como 2000.
Cosa significa per te? è così importante?
Hai mai pensato di lasciare la squadra Comasca per andare altrove?
Da quando son passata a giocare con le ragazze ho indossato sempre e solo la maglia bianco blu, ho trovato sin da subito un’ambiente accogliente, le compagne mi hanno fatto sentire subito parte della squadra, pian piano mi sono insediata, disputando e vincendo un campionato regionale in giovanissime; due anni nella juniores, il secondo anno arrivando fino alla finale scudetto persa soltanto ai rigori, dopodiché ho disputato il campionato di serie A2 con la prima squadra ricevendo la promozione nella massima serie.
Questi miei primi quattro anni di Como 2000, sono state annate fantastiche ricche di emozioni tra le tante vittorie e qualche convocazione in nazionale, prima nell’under 17 poi nell’under 19. Non nascondo il fatto che l’idea di cambiare squadra in questa fase ci sia stata, ma poi ho ripensato a tutte le emozioni che mi ha dato questa maglia e son ritornata sui miei passi.
Dopo 4 anni di Serie A, nel 2014 siete retrocesse.
Ma un solo anno in Serie B vi ha riportato subito alla neo promozione in A.
Cosa pensi ci sia stato come punto forte che vi ha fatto risalire?
In serie A ci siamo rimaste quattro stagioni, ricordo il mio esordio, con gol, contro la Graphistudio Tavagnacco, partita poi terminata sul punteggio di 2 a 2; le prime due stagioni le reputo ottime, navigando al centro della classifica, riuscendoci a tagliere qualche soddisfazione; la terza stagione è stata quella più emozionante, a due giornate dalla fine del campionato, in uno scontro di gioco ho riportato una frattura al legamento crociato del ginocchio, non ho potuto così finire quella stagione che ci vedeva nella zona “play out”, ma le mie compagne non hanno mollato e siamo riuscite a vincere lo spareggio per rimanere nella massima serie.
L’ultima stagione di serie A, è quella forse meno bella, io ho potuto disputare solo la seconda metà di campionato a causa dell’infortunio. In quell’annata avremmo potuto dare di più ma la classifica a fine campionato ci vedeva meritatamente retrocesse in serie B.
Bisognava così ripartire dalla serie cadetta. La società ha mostrato la voglia di risalire subito tra le grandi, “rivoluzionando” la squadra e lo staff, tante compagne nuove e con voglia di fare bene, un nuovo mister alla nostra guida che ha saputo, insieme al suo vice, unire la squadra trasmettendo quella voglia di far bene e di dare sempre il massimo.
“Cosa c’è stato in più?” direi la voglia di rivincita per riportarci là dove ci si può sfidare con le grandi.
Come sarà vedere Mister Cincotta da avversario, soprattutto sulla panchina di una della favorite alla vittoria del campionato, ovvero la Fiorentina?
Devo solo ringraziare mister Cincotta per tutto ciò che a livello calcistico ci ha insegnato e ha saputo trasmetterci.
“Come sarà vederlo da avversario?”
Diciamo che non vedo l’ora: lui parte “favorito” poiché allena la Fiorentina, una delle squadre che punta in alto in questa stagione, con ottime calciatrici esperte sia a livello nazionale sia internazionale, conosce le caratteristiche e i punti deboli di ognuna di noi, ma posso dire che noi conosciamo il suo modo di “fare calcio”. Sarà una bella sfida!
Si torna a giocare al sabato pomeriggio e con trasferte comunque più impegnative dello scorso anno. Come vi state preparando alla nuova stagione? Avete qualche obiettivo di squadra?
Giocando quest’anno di Domenica posso dire che mi mancava giocare al sabato, onestamente lo preferisco, per quanto riguarda le trasferte, lo scorso anno siamo andate tre volte in Sardegna, le trasferte sono comunque impegnative, a prescindere dalla categoria.
A breve inizieremo la preparazione e inizieremo a dare il massimo per far bene anche quest’anno, l’obiettivo minimo, da squadra neo-promossa, è sicuramente la salvezza, poi daremo tutto per toglierci qualche soddisfazione in più.
Cosa rappresenta per te il calcio a livello personale?
A livello sportivo io ho sempre e solo giocato a calcio sin da bambina, mi sono sempre impegnata al massimo sia a livello di prestazione sia a livello di presenze, cercando di mancare il meno possibile; mi ha dato e mi sta dando tanto, tante emozioni, ho bellissimi ricordi e di questo devo ringraziare le due società dapprima la “Vigor Grandate”, squadra maschile nella quale sono “nata”, e ora la Como 2000, società che mi ha fatto crescere.
Il calcio è per me una passione, e come tale la vivo, sono consapevole che in Italia, purtroppo, non si vive di calcio poiché il femminile è poco considerato, e quindi bisogna un po’ guardare al futuro e pensare al domani, si vedrà… per il momento mi appresto a disputare il decimo anno con la maglia comasca ringraziando l’azienda in cui lavoro che mi permette di continuare a rincorrere un pallone.
Se non avessi iniziato a giocare a calcio, cosa avresti fatto?
Non posso rispondere a questa domanda, posso soltanto dire che sono contenta di esser finita in un rettangolo verde con due porte e se dovessi tornare indietro rifarei la stessa scelta di 16 anni fa.
Un grande grazie al difensore Giada Oliviero per aver risposto in modo così approfondito e appassionato all’intervista. Le auguriamo un bel ritorno in Serie A e un imbocca al lupo per la stagione di Campionato che a breve inizierà.