DCF Sport Legal, studio legale già affermato nel calcio maschile, assiste club e atleti di serie A, B e Lega Pro, divenuto noto per i casi che hanno riempito le pagine dei giornali degli ultimi anni (casi Novara, Serie B a 22 squadre, Lega Pro a 60, Lanciano e Macalli solo per citarne alcuni) da poco è approdato al calcio femminile e lo ha fatto entrando dalla porta principale. Abbiamo intervistato L’Avv. Cesare di Cintio titolare insieme all’Avv.Federica Ferrari di DCF Sport Legal.
Avvocato perché il calcio femminile voi che avete una storia alle spalle con il calcio maschile?
“Perché ci credo e penso che questo settore debba credere nelle proprie potenzialità che ritengo enormi. Le ragazze mostrano una grande passione e noi siamo felici di lavorare con loro e con i club”.
È stato un approccio di grande impatto quello sul calcio femminile, subito tre colpi alla Fiorentina come le Nazionali Alice Parisi e Tatiana Bonetti oltre alla giovanissima Danila Zazzera.
“Il merito è delle ragazze che hanno grandissime qualità ed enormi potenzialità a livello internazionale, noi abbiamo solo il compito di porle nelle migliori condizioni e assisterle a 360 gradi perché DCF è, prima di tutto, uno studio legale che tutela i diritti degli sportivi”.
Cosa pensa del problema dovuto al fatto che spesso le ragazze hanno problemi a riscuotere i rimborsi spese.
“Penso che sia necessario tutelarsi sempre in sede contrattuale perché la così detta “stretta di mano” non è una prova per i Collegi Arbitrali”.
Da quest’anno è stata introdotta la possibilità di accordi economici pluriennali.
“È un aspetto certamente interessante ma poco praticabile, da un punto di vista tecnico, dato che la maggiore parte delle situazioni contemplano ipotesi di vincolo annuale”.
A tal proposito che ci può dire del vincolo fino a 25 anni?
“Il vincolo è un limite per lo sviluppo del sistema. Dal mio punto di vista, è necessario introdurre nel sistema un meccanismo normativo per il quale possa essere tutelata, da un lato, la libertà di movimento dell’atleta, ma dall’altro possa essere salvaguardata la società che investe sulla crescita delle giovani. Certamente la norma, per come è strutturata, scontenta tutti poiché non in linea con i tempi moderni”.
Quale l’obiettivo di DCF per i prossimi anni nel calcio femminile?
“Mettere le nostre assistite, tra le quali ci sono molte giovanissime di cui sentirete parlare, nelle condizioni di giocare a calcio in piena tutela e puntare diretto alle Olimpiadi di Tokio 2020. Siamo convinti che questa generazione di atlete possa cambiare la storia del calcio femminile in Italia”.