Manca poco meno di un mese all’inizio del Torneo olimpico di calcio femminile che inizierà il proprio darsi sul rettangolo verde il 3 agosto con l’incontro tra Svezia e Sudafrica (programmato alle ore 13:00 locali, le 18:00 italiane all’Olympic Stadium di Rio de Janeiro).Andiamo dunque ad analizzare le 12 squadre che prenderanno parte all’appuntamento a 5 cerchi, cominciando da una delle compagini favorite per la vittoria finale, vale a dire gli Stati Uniti D’America.
Team Usa, reduce da un 2015 incredibile coinciso col successo dei Mondiali in Canada battendo nella finale di Vancouver il Giappone con un netto 5-2, si ripropone a Rio de Janeiro per centrare la magica doppietta (successo iridato ed olimpico nel biennio).
Un’impresa che non appare però così semplice nonostante l’impressionante curriculum della americane ai Giochi fatto di 4 ori ed un argento da Atlanta 96, edizione nella quale la disciplina entrò nel programma delle Olimpiadi. La compagine allenata da Jill Ellis è molto cambiata, visti i ritiri per raggiunti limiti di età di giocatrici del calibro di Abby Wambach, Lauren Cheney, Shannon Boxx e Lori Chalupny. In più, gli infortuni seri che vedono star fuori Christie Rampone e Megan Rapinoe, seppur quest’ultima dovrebbe essere reinserita nella prossima amichevole del 9 luglio al Soldier Field di Chicago, complicano un po’ la vita agli States. Problemi al ginocchio che hanno interessato la grande protagonista della rassegna iridata canadese Carli Lloyd (pallone d’oro 2015 e miglior giocatrice del Mondiale 2015), anch’essa al rientro nel match citato per sondare le sue effettive condizioni in vista del torneo in Brasile. Una Nazionale stelle e strisce incerottata ma non certo dimessa per l’immenso talento presente nel roster in un mix tra esperienza e gioventù di altissimo profilo. Una squadra la cui stella sembra essere Alex Morgan. La 27enne californiana, con l’uscita di scena di alcune delle compagne citate, è ormai di diritto il riferimento offensivo per le più giovani, per l’esperienza maturata e le sue grandissime qualità tecniche. In 110 apparizioni con la maglia della selezione statunitense sono ben 67 le realizzazioni, dieci delle quali realizzazione nelle qualificazioni ai Giochi. Una Morgan, poi, particolarmente prolifica anche nelle ultime amichevoli di lusso in preparazione all’evento a 5 cerchi: goal decisivo nell’amichevole contro la Francia, a segno contro la Germania e tris nelle due partite che hanno visto opposte le americane alle nipponiche, in una rivincita della finale mondiale.
Compagine di Ellis che, come dicevamo in precedenza, sta portando avanti un ricambio generazionale senza risentirne più di tanto. L’inserimento di giovani molto interessanti quali Crystal Dunn, Lindsey Horan e Mallory Pugh rappresentano un bene inestimabile per proiettarsi a Rio andando a caccia di un altro successo. In particolare la Dunn è quella che ha maggiormente impressionato nel contributo offensivo espresso. La punta di Washington Spirit, fin dalla sua prima apparizione contro Haiti (datata 17 settembre 2015 a Detroit) ha fatto capire di che pasta fosse fatta: il goal del 5-0 ed alcune giocate da calciatrice matura. Da quella marcatura ne sono seguite ben 11 in 18 incontri. Pertanto, inserite nel gruppo G insieme alla Francia, Colombia e Nuova Zelanda (partita di esordio contro la Nuova Zelanda il 3 agosto alle ore 19:00 locali, 01:00 italiane, al Mineirao di Belo Horizonte) le americane puntano al podio più alto anche se con qualche interrogativo in più.