Sabato 24 novembre, Milano – Sports Center Vismara, si affrontano per il massimo campionato di calcio di serie A femminile le padrone di casa del Milan e le bergamasche della Orobica Calcio.
Le ragazze del Milan, allenate da Carolina Morace, guidano provvisoriamente la classifica con 17 punti, mentre le orobiche la chiudono con soli 3 punti.
In apparenza si tratta di uno scontro dall’esito finale scontato, ma le padrone di casa arrivano a questa partita dopo avere subito in trasferta un pareggio inaspettato, giunto allo scadere dell’incontro; è quindi necessario valutare la tenuta mentale dell’equipe rossonera ed approcciarsi a questa sfida senza prenderla sottogamba.
Per prima cosa le formazioni:
AC MILAN
1 Ceasar Camelia – 2 Amaral Mendes Monica – 5 Alborghetti Lisa – 6 Fusetti Laura – 7 Bergamaschi Valentina – 9 Sabatino Daniela (C) – 10 Giugliano Manuela – 11 Heroum Nora – 18 Zigic Sandra – 19 Giacinti Valentina – 22 De Moraes R.M. Thaisa –
A disposizione del tecnico Carolina Morace: 12 Korenciova Maria – 3 Rizza Federica – 20 Cacciamali Isabel – 21 Manieri Raffaella – 23 Longo Miriam – 27 Tucceri Linda – 29 Coda Anita.
OROBICA CALCIO BG
20 Bettineschi Giorgia – 2 Milesi Giorgia – 8 Fodri Valeria – 9 Vavassori Guya – 18 Merli Luana – 21 Brasi Marta – 22 Merli Cristina – 23 Poeta Chiara – 25 Viscardi Chiara – 27 Parsani Federica – 28 Czeczka Karin.
A disposizione del tecnico Marianna Marini: 1 Lonni Lia – 10 Barcella Chiara – 11 Assoni Mara – 17 Segalini Giulia – 26 Madaschi Valeria – 29 Tihsler Bengalina – 48 Zamboni Martina.
Campo in perfette condizioni, nonostante la pioggia dei giorni precedenti. Luci accese per facilitare le riprese televisive, tempo grigio e freddino. Tribune abbastanza gremite.
Il Milan schiera le proprie giocatrici con una difesa a tre. Il primo tiro verso una delle porte è scoccato dall’Orobica che sembra affacciarsi all’incontro con la capolista senza eccessivi timori reverenziali. Due chiamate chiarissime del portiere rossonero sono ignorate dalla difesa milanista; la concentrazione non è ancora ottimale. All’11° primo cartellino giallo rimediato dalla giocatrice di casa Heroum che blocca sulla fascia un’avversaria lanciata verso la linea di fondocampo. Contatto per nulla brusco ma da sanzionare come fallo tattico. Sul cross che ne deriva colpo di testa orobico con la palla che sfiora i pali.
La #22 De Moraes è l’autrice del primo tiro pericoloso rossonero verso la porta ospite. Siamo al 16° del primo tempo. Come sempre, il Milan gioca palla a terra, triangola e non butta mai via la sfera alla “viva il parroco”. La differenza qualitativa tra le due formazioni è evidente; a mano a mano che i minuti passano le padrone di casa prendono in mano il pallino del gioco.
Misteriosamente la fascia sinistra viene sfruttata pochissimo dalle ragazze di Morace, che insistono nel costruire a centrocampo e sulla fascia destra del proprio schieramento d’attacco. Al 18° ed al 25°, alternandosi, le due squadre sprecano in modo analogo due ottime occasioni da gol in area. Il risultato tiene ed inaspettatamente le reti non vengono scosse da nessun gol.
28° l’Orobica pizzica con un bel tiro l’incrocio dei pali del Milan che sente un brividino scorrere lungo la schiena. E come nelle migliori tradizioni, gol sbagliato, gol fatto.
32° – Manuela Giugliano maglia numero 10, vero diavolo, porta in vantaggio il Milan.
La partita gira ed il bravo portiere bergamasco – Giorgia Bettineschi – deve fare gli straordinari, limitando le velleità di un Milan bello ma non scintillante. Si arriva con apparente tranquillità all’intervallo, con la sensazione che l’orologio dell’arbitro necessiti una pila nuova… al 49° chiama un minuto di recupero.
Piccola riflessione nel corso dell’intervallo. Il calcio femminile è giocato con grinta e fisicità ma manca – deo gratias – di tutta quella manfrina che in campo maschile vediamo abitualmente dopo i contrasti più duri. Qui ragazze che si rotolano a terra come se fossero state colpite da un colpo di mortaio (per strappare magari un giallo a carico dell’avversaria) non se ne vedono. Ed è un bene.
Secondo tempo. L’Orobica sembra vitale più che mai, in fondo non ha nulla da perdere. Come già fatto nella prima frazione di gioco la giocatrice bergamasca numero 18 (Luana Merli) imperversa, sfruttando doti atletiche di altissimo livello. Sarà lei – a mio modesto avviso – la MVP dell’incontro. Peccato per le bergamasche che al suo fianco giostri una ragazza molto più lenta di lei, che vanifica le sue brucianti ripartenze.
Come in avvio di primo tempo il Milan è lento ad entrare in partita e nei primi 5 minuti rischia qualcosa. Davvero strani questi black out che talvolta colpiscono la squadra di Morace.
10° minuto, contropiede bruciante di Luana Merli #18 e bellissimo gol bergamasco che riporta il risultato in equilibrio. Non poteva che segnarlo lei il gol, la calciatrice numero 18 è stata una spina nel fianco rossonero per tutto l’incontro.
Al 16° minuto inizia la girandola delle sostituzioni in entrambi gli schieramenti. Il Milan torna in cattedra, posto che gli spetta per onor di classifica, anche grazie ad uno sfruttamento più proficuo della fascia sinistra d’attacco, ora maggiormente utilizzata.
25° – punizione generosa concessa dall’arbitro ( se ne sono visti di migliori di direttori di gara…) proprio al limite dell’area di rigore, in posizione decentrata sulla destra dello schieramento d’attacco milanista.
Sulla palla la neo entrata Linda Tucceri (#27) e la vivacissima (#10) Giugliano. Il portiere orobico si piazza maluccio (peccato perché è un’ottima giocatrice) e con un tocco felpato e precisissimo la Tucceri la infila indirizzando il pallone sul secondo palo. Esecuzione perfetta per idea e realizzazione.
L’Orobica Bergamo ha finito il carburante. Palla lunga e pedalare, sempre alla ricerca del suo indistruttibile numero 18. Ma contro un Milan molto tecnico questo significa alzare definitivamente bandiera bianca. Ed infatti le ragazze di Morace girano come squali intorno all’area avversaria, mangiandosi un paio di segnature tutto sommato fattibili.
Tre minuti di recupero; 47° cross in area, l’ultimo, incornata del capitano Sabatino e 3 a 1 finale.
Pronostico rispettato ma non è stata una passeggiata di salute. Le giocatrici di Carolina Morace hanno dovuto sudare contro un team tecnicamente modesto ma fisicamente roccioso. Un ottimo Milan, con calciatrici molto tecniche e fisicamente ben preparate; unica nota negativa quegli strani momenti di sonno collettivo che, almeno una volta in ogni tempo, toccano la squadra. Contro l’Orobica si possono superare, ma contro avversari più competitivi si rischia di pagarli salati.
Un buon passo avanti comunque e tre punti che rompono l’inerzia dell’ultimo pareggio e riportano il morale in alto. Avanti così.
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