“In questi anni il calcio femminile non è progredito granché e tutti lo sanno a cominciare dai vertici della LND responsabile, da sempre, della sua gestione e, conseguentemente, del suo mancato sviluppo (le cose dobbiamo dircele).
A nulla sono serviti appelli, contestazioni e denuncie di immobilismo che da anni e da più parti sono arrivate all’indirizzo di che, a vario titolo veniva “incaricato” di presiedere il vertice del calcio femminile italiano.
Una volta Padovan, poi, Cosentino, poi la meteora Sensi e via discorrendo.
Chi scrive ne ha fatto le spese con “anni” di deferimenti e inibizioni che, magari, anche dopo queste osservazioni, si potranno incrementare ulteriormente.
Parlo e scrivo perché, da Presidente di un Club femminile da 10 anni, in questo ragguardevole periodo, posso affermare, serenamente, che la Lega Dilettanti si è comportata facendo onore al suo termine, cioè da “dilettante”.
Senza un programma di sviluppo che si potesse definire tale, senza un percorso certo e scadenziato, abbiamo assistito a ogni inizio/fine anno ad Assemblee prive di significato, con i soliti proclami e declaratorie di faremo, organizzeremo, svilupperemo….mentre, intanto, le squadre sparivano, non si iscrivevano, e ad andare in campo “effettivamente” erano le solite 10 mila ragazze tesserate e a “comandare” i soliti “clan” e le solite lobby.
Se, adesso, dopo lo strappo dei Presidenti di Serie A maschile che, a mio parere, sbagliano clamorosamente ad accelerare verso un professionismo femminile senza esservi stato un fisiologico sviluppo sottostante di quantità e di qualità (in Francia e Germania viaggiano a circa 200/300 mila praticanti) sarebbe inaccettabile che la LND affidasse la sua risposta soltanto ai Tribunali federali senza produrre nessun atto di vero coraggio e di proposta programmatica immediata e operativa.
A questo riguardo, posso precisare che sul tavolo della LND giace, da “illo tempore” un coraggioso progetto di sviluppo che assieme ad altri Presidenti tra cui Cesari, Sarsilli ed altri ancora con molta umiltà ma con idee chiare, presentammo in quel 2010/11 oltre alla nostra disponibilità ad operare in tal senso ma, da allora, restiamo ancora in attesa.”
Il Presidente del Torino Calcio Femminile
Roberto SALERNO
(Lettera Aperta del Presidente del Torino Calcio Femminile)
Credit Photo: Pagina Facebook Torino Calcio Femminile
Non posso che dissentire da molte delle opinioni espresse. E’ vero che siamo reduci da anni di progressi al rallentatore, ma lamentarsene e parlare di “strappo dei Presidenti di Serie A maschile che, a mio parere, sbagliano clamorosamente ad accelerare verso un professionismo femminile senza esservi stato un fisiologico sviluppo sottostante di quantità e di qualità ” è contraddittorio. Se il calcio femminile non cresce per iniziative dal vertice (FIGC) se qualcuno ci prova dalla base (le società) attirando attenzione dei media, spettatori e interesse da pare degli sponsor perché pensare sia un errore ? Dobbiamo aspettare sempre iniziative prese dall’alto che non arrivano mai ?