L’avventura delle nostre azzurre nella Cyprus Cup riparte dalla Svizzera campione in carica. L’obiettivo, oltre che partire con il piede giusto, è quello di “vendicare” la sconfitta per 6-0 subita lo scorso anno, che ha rappresentato uno dei momenti più bui dell’era Cabrini. E allora cominciamo a scaldare i motori andando a conoscere più da vicino le nostre prossime avversarie.
Nel corso dell’ultimo anno la Svizzera ha scritto delle pagine importanti della sua storia calcistica femminile. Su tutto spicca la vittoria della Cyprus Cup, che rappresenta il primo successo assoluto a livello internazionale. Decisivo il gol della Dickenmann nella finalissima contro la Corea del Sud. Nonostante ciò non è andata altrettanto bene nell’Europeo, dove le elvetiche sono state eliminate subito al primo turno con un bottino di una vittoria (2-1 contro l’Islanda), un pareggio (1-1 vs Francia) e una sconfitta (0-1 per mano dell’Austria). Ma la Svizzera che si presenta ai nastri di partenza da campione in carica, non è la stessa di un anno. Infatti a seguito dell’Europeo, è avvenuta una vera e propria rivoluzione caratterizzata dall’addio di molte stelle elvetiche. Su tutte Caroline Abbè e Martina Moser, detentrici del titolo di miglior capocannoniere di sempre con le loro 97 reti segnate (a testa), a cui si sono aggiunte anche Fabienne Humm, Vanessa Burki, Stenia Michel e Sandra Betschart. Ma, aldilà del processo di ringiovanimento, sino a questo momento “La Nati” sembra non aver accusato eccessivamente il colpo. A testimonianza di ciò c’è l’ottimo 4 su 4 fatto registrare nelle qualificazioni al prossimo Mondiale francese, dove sono arrivati solo successi contro Albania (4-1 all’andata e 5-1 al ritorno), Polonia (2-1 con rete decisiva della Dickenmann ) e Bielorussia (3-0 interno). Numeri che, fino a questo momento, garantiscono la vetta del girone alla nazionale elvetica a quota 12 punti e dall’alto dei 14 gol fatti e dei solo 3 subiti, anche se all’orizzonte c’è lo scontro diretto contro la Scozia, la vera prova del nove per capire le ambizioni di questa Svizzera.
La mente di questa crescita esponenziale del calcio elvetico è Martina Voss-Tecklenburg, ct della nazionale dal 2012. Considerata come una delle giocatrici più vincenti del calcio tedesco (6 campionati e 7 coppe tedesche vinte), con la maglia della nazionale tedesca ha vinto ben quattro europei (1989, 1991, 1995, 1997) ed è arrivata seconda nel Mondiale del 1995. Un carnet di trofei di tutto rispetto, che sicuramente la sta aiutando anche nella sua carriera di allenatrice. Dopo aver maturato un po’ di esperienza con il Duisburg e l’USV Jena, nel 2012 è arrivata la chiamata della nazionale svizzera, che ha deciso di affidarle il nuovo progetto di crescita calcistica. I risultati, sino a questo momento, sono stati positivi. Infatti “La Nati” non solo è riuscita a vincere il suo primo trofeo internazionale (Cyprus Cup 2017), ma si è anche qualificata per la prima volta in assoluto alle fasi finali sia di un Mondiale (Canada 2015) sia di un Europeo (Olanda 2018). Il miglior risultato è arrivato nella competizione FIFA, dove, dopo aver passato i gironi come una delle miglior terze (decisivo il 10-1 rifilato all’Ecuador), l’avventura si è conclusa agli ottavi per mano delle padrone di casa del Canada (1-0 con rete della Bélanger). Adesso, nonostante il passaggio generazionale in atto, per la Svizzera sarà importante riconfermarsi, a partire dalla Cyprus Cup e arrivando sino al Mondiale francese.
Dal 2012 ad oggi la selezione svizzera ha mantenuto sempre lo stesso schema tattico, ovvero il classico 4-4-2. Modulo che garantisce sia copertura in fase di non possesso ma che dà comunque la possibilità di esprimersi a livello offensivo. Con l’addio dello storico zoccolo duro, adesso il faro della squadra è il capitano Dickenmann, leader in mezzo al campo. Davanti il primo riferimento offensivo è la Bachmann, oggi in forza al Chelsea e Golden Boot nell’europeo U19 del 2009, anche se non è da sottovalutare nemmeno la spalla Crnogorcevic, considerata come una delle più talentuose giocatrici elvetiche. Dietro la più esperta è il portiere Thalmann, conoscenza del calcio italiano visto che gioca nell’Atalanta Mozzanica, mentre nella linea difensiva le due colonne portanti sono la Maritz sull’esterno (scuola Wolfsburg) e la Kiwic centralmente. Tra le nuove leve attenzione a Viola Calligaris, un vero e proprio peperino sulla fascia; nella corsa a Francia 2019 ha già messo a segno due reti.
LA STELLA: LARA DICKENMANN
Il punto di riferimento della squadra è senza dubbio Lara Dickenmann, attualmente capitano della selezione elvetica. Dopo il massivo cambio generazionale effettuato il giorno dopo l’eliminazione dall’Europeo, l’attuale giocatrice del Wolfsburg è stata scelta come una delle “chioccie” nel processo di crescita dell’avvenire del calcio svizzero. Atleta versatile, può giocare sia come centrocampista centrale che come terzino, in caso di necessità. Dopo i primi passi calcistici compiuti tra Kriens e Sursee, nel 2004 arriva la chiamata americana ad Ohio State per giocare nel circuito americano collegiale. Richiesta dettata anche dalle prestazioni sfornate con la Svizzera U19 negli europei di categoria del 2002 e del 2004; a ciò va aggiunto anche il debutto in prima squadra con il Sursee, club con cui arrivano tre trionfi in campionato e due in coppa. Nonostante ciò l’apice arriva nel 2003 con il premio di miglior giocatrice svizzera dell’anno. La bacheca, però, non smette di ampliarsi negli States, dove lascia la sua impronta diventando miglior assistman nella storia di OSU con i suoi 32 assist. Inoltre vanno segnalate, durante la off-season, le sue apparizioni sia nella USLW con la maglia delle New Jersey Wildcats sia nel campionato svizzero tra le fila dello Zurigo (con tanto di vittoria finale). Ma è nel 2009 che comincia la sua vera affermazione in Europa, in particolare con il suo approdo all’Olympique Lione. Infatti in sei anni di permanenza in Francia vince la bellezza di sei campionati, 4 coppe e 2 Champions League. Al termine il bottino è di 183 presenze e 75 reti segnate. Cifre che nel 2015 la portano in Germania, sponda Wolfsburg, dove attualmente milita ancora. Cambia il paese ma non variano le sue vittorie. Infatti in due anni la Dickenmann si è portata a casa una Bundesliga e due DFB Pokal. A livello tattico più che una centrocampista, bisognerebbe chiamarla una tuttocampista. Giocatrice dall’elevato QI calcistico, la sua capacità di leggere il gioco è davvero di qualità; Non a caso trova spesso la via della rete con i suoi inserimenti a fari spenti. Poche pecche anche a livello tecnico, dove la sua capacità di saper utilizzare entrambi i piedi le permette di fare giocate sopraffine. Potenzialmente mortifera nell’uno contro uno, possiede anche un senso del gol non indifferente, non per nulla nella sua carriera professionistica ha messo a segno più di 100 reti.
LA PROMESSA: VIOLA CALLIGARIS
Una delle migliori leve della nuova generazione è Viola Calligaris, già intravista nell’ultimo Europeo ma che da questa stagione è diventata parte integrante dell’undici titolare elvetico. Appassionata di calcio sin da piccola, dopo aver girovagato per diverse scuole calcio della Svizzera centrale (tra cui anche l’accademia di Hutwii), nel 2012, all’età di 16 anni, debutta tra le grandi con la maglia del Kriens (stessa società da cui è passata anche la Dickenmann), club con cui guadagna un ottimo terzo posto nel campionato nazionale. Prestazioni che attirano su di lei l’interesse dello Young Boys, che per l’anno successivo la tessera tra i suoi ranghi. Qui, durante i tre anni di permanenza, cresce in maniera esponenziale riuscendo a conquistare velocemente il posto da titolare. Dopo l’europeo, infine, è arrivata la chiamata dalla Spagna, con l’Atletico Madrid che ha deciso di portarla nella Liga spagnola. Per il momento, però, il maggiore successo è arrivato con la maglia della nazionale, con cui ha vinto l’ultima edizione della Cyprus Cup. Lo stile di gioco della Calligaris è particolarmente offensivo, infatti da vero esterno è una giocatrice che ama puntare e attaccare lo spazio (i suoi modelli sono Nedved e Neymar), anche se non disdegna la fase di ripiego quando necessario. Nell’ultimo periodo, inoltre, sembra aver trovato anche un discreto feeling con il gol, in particolare nel cammino pre-mondiale, dove ha gonfiato la rete contro Albania e Bielorussia.
CONVOCAZIONI
Portieri: Seraina Friedli (Zurich, Svizzera), Nicole Studer (Young Boys, Svizzera), Gaelle Thalmann (Atalanta Mozzanica, Italia)
Difesa: Jana Brunner (Zurich, Svizzera), Luana Bühler (Zurich, Svizzera), Rahel Kiwic (Turbine Potsdam, Germania), Noelle Maritz (Wolfsburg, Germania), Thais Hurni (Young Boys, Svizzera), Rachel Rinast (Basilea, Svizzera)
Centrocampo: Vanessa Bernauer (Wolfsburg, Germania), Viola Calligaris (Atletico Madrid, Spagna), Lara Dickenmann (Wolfsburg, Germania), Alisha Lehmann (Young Boys, Svizzera), Melanie Müller (Young Boys, Svizzera), Francesca Calò (Young Boys, Svizzera)
Attacco: Eseosa Aigbogun (Turbine Potsdam, Germania), Ramona Bachmann (Chelsea, Inghilterra), Ana-Maria Crnogorcevic (Frankfurt, Germania), Florijana Ismaili (Young Boys, Svizzera), Géraldine Reuteler (Luzern, Svizzera), Caroline Müller (Grasshoper, Svizzera)
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