Il calcio femminile, come quello maschile, nasce nel Regno Unito, considerato per questo la patria del calcio. La nascita del movimento femminile è dovuta anche e soprattutto alla Seconda Rivoluzione Industriale, dove le prime squadre nacquero come “passatempo” o hobby per le dipendenti delle fabbriche. Nel 1894 fu creata la prima storica fondazione: la Dick, Kerr’s Ladies Football Club, nata dall’unione delle operaie di una fabbrica di vagoni ferroviari.

Nella nostra penisola, la storia partì nel 1933, grazie ad un gruppo di giovani calciatrici che fondarono il Gruppo femminile calcistico a Milano. Come purtroppo si può immaginare in quegli anni l’iniziativa non viene accolta a braccia aperte, infatti, le autorità sportive provarono in ogni modo a ostacolare il percorso del Gruppo, come per esempio, impedendogli di giocare con un pubblico.
L’esperimento di Milano si chiuse in pochi mesi e bisognerà attendere la fine della Seconda guerra mondiale per veder nascere le prime squadre di calcio femminile italiane a Trieste e Napoli nel 1946.
Fino al 1985, le squadre di calcio femminili si sono organizzate in federazioni autonome non riconosciute dalla Federazione italiana giuoco calcio, Figc, dovendo attrezzarsi per l’organizzazione del proprio campionato. In realtà, per qualche tempo i campionati furono due. Con pochi fondi, attenzione mediatica e pubblicità, il calcio femminile è rimasto ignorato dalla Figc dal 1968, anno del primo campionato femminile non riconosciuto, al 1985, anno in cui il campionato femminile fu iscritto nella sezione tornei dilettantistici.
Solo nel 2022, la massima divisione del calcio femminile italiano, la Serie A, ha ricevuto il riconoscimento del suo professionismo. Il calcio femminile italiano nasce quindi nel 1933 e per il calcio femminile professionistico bisogna aspettare il 2022, ma la corsa per raggiungere lo spazio che si merita ancora non è terminata.
Con il progetto “Il nostro domani ora”, la Figc ha intenzione di continuare a promuovere il calcio femminile italiano aumentando il numero delle calciatrici iscritte al calcio dilettantistico del 50% entro il 2025, raggiungere più successi internazionali, più fan e più competitività e professionismo in Serie A.

Ad oggi il calcio femminile è seguito da una vasta porzione di appassionati, basi pensare che attualmente il pubblico è pari a 10,2 milioni (il 20% della popolazione): di questi, il 46,4% sono donne, il 28,5% hanno un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e 1 su 3 si è interessato alla squadra femminile perché già tifoso di quella maschile. È possibile notare questa costante crescita anche dai migliaia di articoli scritti dalle varie testate giornalistiche e siti sportivi NetBet scommesse.

Carolina Morace, LA calciatrice italiana
Debuttò con la nazionale italiana nel 1978 contro la Jugoslavia; da allora è scesa in campo con la maglia azzurra per 153 volte e ha segnato 105 reti. Con la nazionale ha sfiorato la vittoria nel Campionato europeo in due occasioni, nel 1993 e 1997.
Dopo 19 anni dalla sua prima partita in nazionale, decise di ritirarsi nel 1998. Nella sua carriera ha vinto 12 scudetti, 2 Coppe Italia e 1 Supercoppa italiana, oltre a essere stata 12 volte capocannoniere della Serie A. I grandi risultati ottenuti la consacrano come la giocatrice italiana più forte di tutti i tempi, insieme a Elisabetta Vignotto e Patrizia Panico.

Il movimento è forte
L’impegno investito nel calcio femminile non è stato indifferente né a livello economico né di risorse impiegate, come evidenziato da Infantino in occasione dell’ultima mondiale: “Quindi, cosa abbiamo fatto negli ultimi anni per le donne e per il calcio femminile? Abbiamo fatto, ovviamente, molto. Abbiamo stabilito una strategia… Abbiamo investito 1 miliardo di dollari nello sviluppo del gioco, nello sviluppo del gioco in tutto il mondo, in particolare del gioco femminile. Per questo, e nonostante il COVID-19, che ha colpito tutti noi, il calcio femminile è rimasto vivo in tutto il mondo, anche nelle condizioni più difficili. Abbiamo deciso di aumentare il numero di squadre partecipanti alla Coppa del Mondo (FIFA Women’s), passando dalle 24 della Francia alle 32 attuali”.

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