Lasciamo da parte la serie A femminile, in cui, tra la lista delle titolari che scendono in campo nel weekend, i nomi italiani sono, a nostro avviso, troppo pochi.
Potremmo aprire un lungo dibattito su quanto sia opportuno alzare il livello del campionato, a discapito della visibilità delle nostre giocatrici o su quanto sia importante che le squadre italiane facciano bene in Champions League, a svantaggio delle nostre nazionali, che tuttavia, stanno facendo un buon precorso.
Occupiamoci dei campionati di serie B e C, non ancora professionistici, che pullulano, sia di
giovani talenti, che di giocatrici arrivate ormai a fine carriera, ma che hanno ancora molto da dimostrare. Meglio una squadra giovane o una squadra di giocatrici esperte?
Tanti sono gli esempi che si possono fare, ma la cosa certa è che le ragazzine di oggi, hanno la possibilità di allenarsi in centri ben attrezzati anche tre o quattro volte alla settimana, con staff preparate che pianificano ogni sessione, molto meglio di quanto avvenga in molte società maschili di provincia . Il resto lo fa la passione e la motivazione, come a dire che le bambine di oggi diverranno più forti delle giocatrici che vediamo ora nel massimo campionato, o almeno noi ce lo auguriamo.
Una delle squadre di serie B che ha puntato sulle giovani talentose è senz’altro il Cesena,
posizionata , al momento, nella parte centrale classifica. Ben sei le giovani arrivate dalla
Primavera dell’Inter e due da quella dalla Roma. In questa prima parte di campionato, mister Alain Conte, ha spesso affidato il ruolo di centrale di difesa alla classe 2005 Battilana, purtroppo infortunatasi recentemente, mentre in attacco vediamo di frequente la classe 2006 Tironi, già a quota cinque marcature. Carolina Tironi, tra l’altro, è stata protagonista recentemente della partita della Nazionale Under 19 contro la Turchia, andando a segno quattro volte.
Quasi tutte la squadre di serie B hanno puntato sul creare il giusto mix, mettendo in campo
giocatrici dei primi anni 2000 con giocatrici più esperte, più vicine ai trent’anni che ai venti.
Persino la Ternana, prima in classifica, fa partire molte giovani, salvo affidarsi anche a calciatrici di una certa maturità come Bonetti e Pirone. Chi ha osato di più in questa stagione è stata la Vis Mediterranea, con una squadra giovanissima che al momento ha trovato un solo punto. A guardare gli ultimi risultati però, non sembra essere lontana dal poter rendere complicato a tutte le altre, riuscire a batterla.
Se è vero che le giovani mancano di esperienza, è anche vero che spesso sono animate da uno spirito entusiasta difficile da spiegare. Sono fisicamente dotate perché hanno iniziato presto a curare questo aspetto, sono ricettive dei consigli, hanno voglia e fame di arrivare, hanno la passione che le ha portate ad andare controcorrente, sanno coltivare l’amicizia con le compagne, che le predispone ad essere più intuitive anche in campo.
Le situazioni più strane però, si vedono nei campionati di Serie C ed Eccellenza, dove davvero si trovano ragazze appena quattordicenni, giocare con donne di trentacinque. Spesso si leggono nei comunicati richieste di attestazione di maturità psico fisica di ragazzine del 2010. E’ chiaro che la prima squadra di una Serie C, non è il loro posto.
Purtroppo però si tratta di giovanissime di qualità, costrette a giocare in queste categorie perché non vengono viste, oppure perché la famiglia non ha la possibilità di farle giocare in qualche società più quotata, lontana da casa.
Lo scorso anno la diciassettenne Matilde De Muri, con i suoi trentatré gol, ha portato la neonata squadra del Real Vicenza a vincere il campionato di Eccellenza Veneto e quest’anno, in Serie C, è al momento la miglior marcatrice del girone B.
Per finire possiamo citare la finale di Coppa Italia di Serie C della scorsa stagione tra il
giovanissimo Riccione, età media ventidue anni e il Lumezzane di Luana Merli classe 1987.
Il risultato ha dato ragione alla squadra lombarda, formata da calciatrici di una certa esperienza che avevano in passato giocato anche nella massima serie. Tuttavia il Riccione, rimasto in dieci dopo venticinque minuti, ha venduto cara la pelle, tenendo testa all’avversario e andando a perdere per 3-2 subendo un gol al 75’ proprio della veterana Merli.
Insomma, non sta a noi stabilire se sia meglio una squadra di giovani o di giocatrici più esperte, la cosa certa è che ci auguriamo che chi ha capacità, passione, entusiasmo e determinazione, trovi il posto che merita.
Monica Lovato