A volte scivolare su di una buccia di banana è propedeutico, ti scolla di dosso settimane di
tensione, e bisogna riderci su rialzandosi con eleganza.
Quante volte dopo giorni e giorni di studio ci si concede una bella bevuta tra amici per ricaricare la testa. La Juventus women se non in tutte le componenti..o forse si, aveva bisogno di scrollarsi involontariamente di dosso tutte le convinzioni e tutte le buone prestazioni con un mezzo scivolone e così è stato a parer mio in Juventus – Sassuolo 2-2.
Non puoi farlo in allenamento o fuori dal campo, lo devi vivere in partita perche è li che tornerai grande.
Nello sport però non ti aspetta nessuno e grande lo devi ritornare subito o almeno in fretta.
Quello che ho visto non è stato solo il rilancio sbagliato di Lysianne Proulx per la quale stravedo, vedasi le due parate ravvicinate livello “Felino”, ma una serie di distrazioni formato famiglia che hanno costellato tutto l’incontro.
Dai gol sbagliati a un metro dalla porta ai tiri tutte sole addoso al portiere ai retropassaggi
sgangherati stile autogol agli europei se ne sono viste parecchie di cose alquanto strane per un gruppo così compatto.
Di certo anche l’assetto e la scelta delle 11 titolari ci ha messo del suo.
Lasciare Martina da sola nell’uno contro uno a rincorrere l’attaccante non l’ho vista molto furba come tattica.
Avrei preferito aggredire il Sassuolo con la formazione titolare base, chiudere la partita nel primo tempo ed usare i cinque cambi per la gestione dell’incontro.
Del resto se non credi di poterlo fare allora non giocartela ai gironi. Mamma mia che cattivo…
Il Sassuolo di contro è stato semplice, compatto il più possibile ed aggressivo in maniera fluida quando gli è stato permesso. Le aperture erano sempre le stesse, ma funzionali e spesse volte, troppe, quasi letali. Ha segnato si un gol in perfetto contro sole per Lysianne ed uno su nostro errore, ma ha rischiato di farne altri.
La partita è andata e doveva andare così, la cornice di pubblico ha rispecchiato il pomeriggio storto delle bianconere. Vedere l’impianto di Biella quasi vuoto è stato deprimente con i soliti irriducibili a sostenere le ragazze sovrastati spesse volte da un gruppo di cinque bambini che urlavano come pazzi (onore a loro alla loro passione ed alla totale mancanza di protagonismo che attanaglia troppe volte gli adulti)
Pensare che per la partita di Champions ci fossero ben duecento tifosi venuti da Londra la dice lunga su come sappiamo esaltare e poi lasciare ai margini (noi) il calcio femminile a differenza dei club stranieri.
E’ successo negli anni 70 è risuccesso negli anni 90 e sta risuccedendo adesso. Chi osa
contraddirmi è solo un libro antico sovrastimato……
Si torna a casa con il 695° gol bianconero segnato da Alisha Lehmann e con il 194° segnato dalle avversarie.
Arriveremo prima noi a 700 o loro a 200 ?
Diamoci da fare è già ora di tornare grandi. L’intervallo è finito.
Fino alla fine