Il dado è tratto: a contendersi la finale di NWSL e la conseguente vittoria del campionato saranno il Washington Spirit, che in semifinale ha battuto un Gotham superlativo, arresosi soltanto ai calci di rigore, e l’Orlando Pride, squadra più in forma e dal campionato più che continuativo, che ha invece eliminato la corazzata del Kansas City Current proprio a un passo dalla finale.

Il Washington Spirit si è aggiudicato l’accesso alla finale al termine di una partita sofferta dall’inizio alla fine. La prima palla goal è infatti stata delle newyorchesi del Gotham, che ha colpito una clamorosa traversa sulla deviazione sublime del portiere, chiamato in causa per bloccare una conclusione di Esther González, intelligente a destreggiarsi tra le maglie grigie dello Spirit e a tentare una conclusione insidiosissima. L’inizio del match è stato un monologo del Gotham, che ha nuovamente cercato lo specchio con il colpo di testa di Ella Stevens; pochi minuti dopo è però arrivata la reazione delle padrone di casa, lanciate in area di rigore da Trinity Rodman, smarcata, che ha crossato rasoterra per Leicy Santos dopo il velo di Kouassi, resasi di nuovo pericolosa pochi minuti dopo con un tiro calciato sul primo palo, ma troppo sul portiere.
Nella ripresa, una disattenzione difensiva è costata cara al Washington Spirit, che al 56′ ha incassato la prima rete del match sul colpo di testa di Esther González, bravissima a cercare il secondo palo; anche la rete del pareggio è arrivata su un colpo di testa, stavolta dagli sviluppi di un calcio di punizione al limite dell’area di rigore in pieno recupero grazie a Hal Hershfelt.
Il Gotham ha però gettato alle ortiche quanto di buono aveva fatto fino a quel momento proprio ai rigori, tutti e tre sbagliati, calciati da Esther González, McCall Zerboni e Jenna Nighswonger, mentre il Washington Spirit ha capitalizzato tutti e tre i suoi rigori grazie ad Ashley Hatch, Lena Silano e infine Tara McKeown, regalandosi il pass per la finale.

La sfidante della squadra di Washington è l’Orlando Pride, arrivato in finale dopo aver strapazzato il Kansas City Current vincendo di misura per 3 reti a 2 al termine di una partita più che mai indecisa e scoppiettante.
Il primo squillo della partita l’ha fatto Cooper del Kansas City Current con una conclusione velenosissima rasoterra sul secondo palo, ed è arrivata la risposta altrettanto insidiosa dai piedi di Barbra Banda pochi minuti più tardi. Al 33′, Débora Cristiane de Oliveira ha portato in vantaggio il Kansas City Current alla fine di un’azione meravigliosa che, nel giro di cinque passaggi, è arrivata dal portiere fino all’area di rigore avversaria, dove la calciatrice ha tirato in porta da pochi passi, sorprendendo il portiere sul suo primo palo. Il Pride ha trovato il pareggio al 41′ grazie alla rete di Haley McCutcheon, che si è destreggiata tra le maglie delle avversarie e, ricevuto il pallone da Watt, ha dovuto soltanto calciare in porta. Le squadre sono andate a riposo sul momentaneo 1 a 1.
Nella ripresa, il numero di Barbra Banda al al 53′ ha portato in vantaggio il Pride: dopo aver ricevuto il pallone, seppur circondata da maglie del Kansas City Current, la numero 22 è riuscita a girarsi e a calciare una rasoiata potentissima sul secondo palo. Il Pride ha poi visto splendere anche la sua capitana, Marta, che ha dettato legge per tutto il match e siglato la rete che ha chiuso la partita all’82’ dopo aver dribblato tre avversarie e il portiere e calciato a porta vuota. Il Current ha però tenuto viva la partita fino al triplice fischio grazie a goal di Vanessa DiBernardo, arrivato dal dischetto al 90’+13 per un fallo di mano, e ha quasi acciuffato il pareggio con l’ennesima prodezza di Chawinga, ma la conclusione si è spenta alta sopra la traversa.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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