A separare la Scozia dall’ingresso nella fase finale di UEFA Women’s EURO 2025 c’è la doppia sfida con la Finlandia, che tra novembre e dicembre ci dirà chi tra le due (e le altre sei squadre dai rispettivi spareggi) accederà alla fase finale.

Sarà un peccato non poterle avere entrambe, però siamo certi che sarà una sfida più che interessante, tesa e mai banale. Per le scozzesi sono state due sfide impegnative con l’Ungheria, ma si sono risolte con due vittorie senza mai incassare una rete (1-0 e 4-0), importante soprattutto per il morale di una difesa che rischierà quando si troverà davanti calciatrici come Öling, Sällström e Rantala.

Ma la formazione di Martinez Losa può contare su giocatrici del calibro di Martha Thomas, Caroline Weir ed Erin Cuthbert (tutte a segno tra andata e ritorno), che giocano nei migliori campionati europei e che sono tra le più decisive dei loro club. Si pensi quanto ha pesato al Real Madrid l’assenza della propria 10 nella passata stagione (infortunio al crociato). Ma tra di loro vi sono tante altre giocatrici di talento, come le scozzesi del Celtic, quest’anno impegnate in Champions League.

Ed è in quest’ottica che l’esordio di Shannon McGregor, centrocampista delle biancoverdi di Glasgow classe 1999, è un bel segnale. Perché si valuta anche il potenziale del proprio campionato, con giocatrici che l’anno prossimo potranno fare un ulteriore step qualitativo. Per lei in Champions, in soli 135 minuti, 84% di percentuale per la precisione nei passaggi, 2 punizioni e 4 corner battuti (e i piazzati sono decisivi solo se chi va a saltare riceve un pallone perfetto), più 4 tackle e 8 palloni recuperati. Certo, c’è anche lo sfortunato fallo da rigore su Caicedo nell’ultima sfida persa contro il Real, ma parliamo comunque di errori di inesperienza e frustrazione a risultato acquisito. Il mese prossimo ci dirà se la Scozia è pronta per UEFA WEURO 2025.

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