I playoff del campionato americano di NWSL sono dietro l’angolo: mancano pochissime partite alla resa dei conti per decretare la squadra vincitrice del campionato che, al momento, sorride all’Orlando Pride, l’unica squadra in grado di dimostrare una certa continuità nel tempo e di portarsi a casa vittorie fondamentali negli scontri diretti, concentrando tutte le sue forze in campionato.
Anche se la squadra californiana ha quasi ipotecato il primo posto, va sottolineato che ci sono altre formazioni capaci di provare a rosicchiare qualche punto per provare a contrastarne il dominio e, ancora più specificatamente, sei calciatrici potrebbero decidere le sorti dei playoff con le loro qualità individuali e le loro giocate.

Rimanendo nell’ambito dell’Orlando Pride, una calciatrice monumentale che continua a far parlar di sé in modo positivo per tutto il suo apporto al movimento calcistico femminile mondiale è la fuoriclasse brasiliana Marta, in grado di capovolgere partite e di controllarne altre proprio grazie alla sua esperienza e alla sua indiscussa qualità.
Marta è una delle migliori calciatrici ad aver indossato gli scarpini nella storia del movimento femminile, ed è da quasi due decenni che gioca campionati nazionali e tornei internazionali con la stessa grinta e la stessa determinazione perseguendo tutti i suoi obiettivi e quelle delle squadre in cui milita.
Ha sempre segnato moltissimo, e non ha mai tralasciato una certa estetica nel movimento e nel modo in cui è arrivata al goal. Finora, ha segnato ben 130 reti in 258 partite giocate a livello di club, combinando in maniera superba tecnica, classe ed eleganza, il tutto giocando mossa da un amore viscerale per questo sport, ispirando generazioni e generazioni di ragazzine che hanno poi giocato con e contro di lei.
Dopo aver annunciato il suo ritiro dal palcoscenico del calcio a livello di nazionale, è ormai ineludibile il suo ritiro da quello a livello di club, le lancette dell’orologio sono sempre più inesorabili nello scorrere del tempo, e il sipario prima o poi calerà anche su una carriera indescrivibile come la sua.
Quello che può ancora fare, prima di dire “addio” al calcio, è portarsi a casa il suo primo trofeo in NWSL con la squadra più in forma del campionato e che ha l’onore di vederla giocare tra le sue undici titolari, l’Orlando Pride. Non che Marta sia mai rimasta a corto, di trofei in carriera, ma la vittoria della Championship per l’Orlando Pride avrebbe un sapore importante per le generazioni a venire, a concludere nel modo più dolce il suo cammino con gli scarpini ai piedi, ineguagliabile.

In casa Racing Louisville, prima della sosta per le Olimpiadi, era chiaro che la motivazione, mancante da intere settimane, dovesse essere rimpiazzata da un approccio diverso per provare a lottare per i playoff. Nonostante la formazione fosse già tra le otto papabili classificate in zona playoff, erano ancora troppo vicine le squadre avversarie capaci di metterla in difficoltà, e qualcosa doveva necessariamente cambiare al fine di evitare la beffa.
Dopo aver toccato quota 8 match sui 20 giocati senza segnare, un dato che mette in risalto la difficoltà della squadra a trovare il goal, la società era conscia del fatto che fossero necessari degli innesti in grado di valorizzare la fase offensiva e cambiare le sorti del campionato e rimanere sulla scia delle altre. Con la sessione di mercato di agosto, dunque, sono state ingaggiate due calciatrici importanti, con il fiuto per il goal nel sangue e la voglia di fare bene.
La prima è stata Bethany Balcer del Seattle Reign tramita uno scambio con Jaelin Howell e un contributo in denaro di 50mila dollari. L’attaccante classe 1997 è stata, fino a questa fase del campionato, una calciatrice prolifica e dalle prestazioni costanti, con una certa bravura al momento di capitalizzare il goal, una caratteristica che al Racing mancava per portarsi a casa le partite. La calciatrice ha già segnato 3 goal nelle sue prime 6 partite vestendo la maglia del Louisville.
Al fine di aiutare Balcer e comporre un tridente di tutto rispetto, è stata scelta Janine Beckie, fresca di medaglia olimpica, dal Portland Thorns, scambiata con una promettente esordiente in campionato quale Reilyn Turner. La trentennte della nazionale canadese ha dunque portato un vento di novità e tutta la sua esperienza sia in NWSL sia in WSL al servizio del Racing, e ha già segnato la sua prima rete.
Al seguito di questi innesti, sono arrivate due vittorie in due partite consecutive: le due calciatrici, in parole povere, hanno anche portato un cambio di mentalità che potrebbe rivelarsi ancora più importante nelle partite che verranno.

Anche il Washington Spirit può dire la sua: dopo un avvio altalenante, ha consolidato la sua squadra, il gioco e si è piazzato stabilmente in zona playoff.
Tra le sue calciatrici più in forma e più determinanti figura Trinity Rodman, che è tornata vittoriosa dalle Olimpiadi e ha bene in testa l’idea di diventare ancora più protagonista anche con la sua squadra di club. La classe 2002 non vuole sparire dai radar, vuole invece lasciare il segno e dare prova della sua definitiva consacrazione come calciatrice di grandissimo livello. Al suo primo match dopo la sosta olimpica, ha segnato nel 4 a 1 che ha demolito il Kansas City Current, tra le squadre più decise a conquistare i playoff fin dalla prima giornata, e dopo il difficile 1 a 1 contro il San Diego Wave, la statunitense ha di nuovo trovato prestazioni eccellenti, da vera top player.
In casa contro il Portland Thorns ha dato il meglio di sé: con la sua squadra sotto 1 a 0, Rodman ha preso il pallino del gioco nelle sue mani, recuperando un pallone sulla fascia sinistra, dribblando due difensori del Thorns e trovando un preziosissimo pareggio per agganciare la partita; al 90’+6, in pieno recupero, la classe 2002 ha trovato un altro pallone, stavolta sulla fascia destra, e ha confezionato un assist al bacio per Leicy Santos, che ha gonfiato la rete con il suo tiro e regalato la vittoria al Washington Spirit.
La calciatrice è diventata la bestia nera di tutte le difese del campionato, ha di nuovo segnato e confezionato un assist nella vittoria per 3 a 0 ai danni dello Houston Dash ed è diventata la più giovane giocatrice nella storia della NWSL a partecipare a 50 goal, assist compresi. Se Rodman riuscirà a gestire il suo talento, a coltivarlo e a gestire se stessa nel migliore dei modi, potrebbe diventare una delle calciatrici più forti della storia prima di quanto si possa immaginare.

Chi non ha, invece, bisogno di presentazioni e di dare prova della sua qualità, è Temwa Chawinga, in forza al Kansas City Current, una calciatrice dall’intelligenza tattica che è difficile anche da ipotizzare in un’altra calciatrice, o da descrivere.
La calciatrice è il faro che cerca di tenere vive le speranze del Current di trovare il primo posto in campionato e di potersi giocare i playoff alla pari dell’Orlando Pride capolista. Se il Current ha ripreso il campionato dopo la sosta olimpica a rilento, non si può dire lo stesso della sua attaccante, che ha segnato ben 4 reti in 5 partite dalla fine di agosto, e occupa il primo posto nella classifica delle marcatrici in campionato con ampio margine su una strepitosa Barbra Banda, e ha contribuito con i suoi 6 assist ad altrettante occasioni da goal. Come se non bastasse, la sua strada verso il Gold Boot è spianata, e ha anche superato il record di 19 goal in stagione di una calciatrice “da poco” come Samantha Kerr.

In quest’elenco c’è un’altra brasiliana, una calciatrice che, nel 2023, è stata insignita con il riconoscimento di Miglior Giocatrice della National Women’s Soccer League: Kerolin, che milita nel North Carolina Courage, anch’essa squadra a caccia della sicurezza di disputare i playoff.
La classe 2002 brasiliana è tornata a calpestare il terreno di gioco soltanto nella sconfitta per 2 a 1 contro il Racing Louisville, a pochissime partite dalla fine del campionato, e il suo ritorno è arrivato in un momento chiave della stagione. Con altre tre partite a sua disposizione, la brasiliana ha tutto il tempo di dimostrare che è ancora una tra le calciatrici più pericolosi e forti del mondo; la sua squadra si è piazzata a un buon quinto posto, senza di lei, e Ashley Sanchez ha dovuto fare le sue veci, convertendosi in una delle centrocampiste offensive più forti del torneo. Ciononostante, la giovane calciatrice non mancherà di certo l’appuntamento per dare prova della sua qualità per portare il Courage ancora più in alto.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.