Photo Credits: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Le Juventus Women, nel loro secondo incontro valevole per il gironi di Champions League, hanno rimediato una sconfitta per 2 reti a 0 da parte del Bayern Monaco allo Stadio Pozzo di Biella, nonostante il match sia stato indeciso quasi fino alla fine e, in più occasioni, sul filo del pareggio per via della prestazione pericolosa e del numero di episodi favorevoli creati, ma non concretizzati, da parte delle bianconere.

L’allenatore Massimiliano Canzi ha subito discusso il match e messo in evidenza che le sue ragazze, a eccezione di un inizio match e un avvio di ripresa in affanno per colpa del pressing incessante delle avversarie, hanno avuto una buona prestazione e creato molti pericoli, ma non hanno avuto la prontezza di sfruttare le chance: «Sicuramente sono partite meglio loro, va riconosciuto. Nei primi dieci minuti ci hanno messo in grossa difficoltà e non riuscivamo a uscire, sono state decisamente più brave di noi; poi abbiamo preso le misure, e cambiato modo di difendere. Purtroppo abbiamo preso goal su palla inattiva, e poi un altro allo stesso modo, e questa è di sicuro una fase su cui dobbiamo lavorare, perché è capitato anche con la Roma e, come è capitato spesso anche a noi, si fanno i punti anche grazie alle palle inattive. Darei più merito a loro che non demerito a noi. Loro sono andate molto forte e ci hanno messo in difficoltà, ma parliamo di una grandissima squadra, di cui già soltanto il nome e il ranking fanno impressione. Credo che ce la siamo giocata», ha esordito il mister, soddisfatto della partita disputata dalle bianconere.

Un altro fattore di cui ha parlato è stato il susseguirsi di impegni sia in campionato sia in Champions, con partite disseminate a distanze ravvicinate che, di certo, non aiutano la squadra a mantenere lo stesso livello: «Penso che giocare così tanto sia difficile per tutti. Cerchiamo di ruotare il più possibile le giocatrici per permettere di schierare in campo il maggior numero di calciatrici fresche, però la stanchezza si accumula comunque. Abbiamo finito in attacco, quindi un calo c’è stato, ma c’è stato anche per loro. Purtroppo, il calo nel corso della partita è fisiologico, e dovremo essere più bravi a sfruttare le occasioni nel momento in cui ci capitano. Credo che la grande differenza oggi l’abbia fatta proprio questo.»

La sostituzione all’intervallo di Hanna Bennison era dovuto alla volontà dello staff tecnico di portare un maggior numero di calciatrici in fase offensiva per provare a trovare il pareggio: «Volevamo dare un peso maggiore alla fase offensiva, perché eravamo sotto; pur mantenendo lo stesso sistema di gioco, abbiamo inserito Barbara (Bonansea) in quel ruolo, che all’inizio ha giocato più da mezz’ala. Abbiamo cambiato tre sistemi di gioco nella partita per cercare di metterla a posto, abbiamo tolto una centrocampista pura per mettere in quel ruolo una con le caratteristiche più offensive per cercare di recuperare la partita.»

Una bella notizia per la formazione bianconera è il rientro, quasi a pieno regime, di Lisa Boattin tra le titolari dopo un infortunio che l’ha tenuta dal campo per tutte le prime partite di campionato e Champions League e il cui contributo sarà sicuramente fondamentale nei match a venire: «Ho preferito farla giocare dall’inizio pur sapendo che non aveva tutta la partita nelle gambe, per non rischiare di trovarmi dopo senza cambi con una giocatrice che doveva uscire. Sapevamo che non sarebbe durata tutta la partita. Pensavamo, a dirla tutta, di doverla cambiare durante l’intervallo, e invece ha fatto un quarto d’ora in più, e credo molto bene, ma non penso di dover essere io a spiegare che giocatrice è Lisa! Per noi è importante che lei rientri, come sono importanti tutti i rientri; è rientrata anche Paulina (Krumbiegel) da un infortunio; quello di Boattin era chiaramente più lungo, però adesso sappiamo di averla a disposizione.»

Mister Canzi, nel corso del match, è stato ammonito per proteste, e alle bianconere è stato negato un calcio di rigore che, col senno di poi, avrebbe potuto riaprire il match prima dell’intervallo. L’allenatore bianconero, però, non ha avuto nulla da ridire nei confronti delle decisioni arbitrali, ritenendole anzi un accessorio e non un tratto sostanziale della partita delle sue ragazze: «Alla fine, gli arbitri sono esseri umani come lo siamo noi, quindi possono commettere degli errori, qualche volta a favore, qualche volta contro, sinceramente preferirei non disquisire di qualcosa che, a mio avviso, non è stato sostanziale. La mia ammonizione non è niente di che, ho commentato delle decisioni, ma finisce la partita e finisce tutto. Fa parte del gioco, con il massimo rispetto per tutti e da parte di tutti.»

L’allenatore ha concluso l’intervista sottolineando che il bagaglio che le ragazze si portano a casa avrà un ruolo centrale per ripartire, ponendo al centro del lavoro di squadra gli errori e la prestazione che, a conti fatti, si può definire tale da far uscire le bianconere a testa alta: «Non poteva durare per sempre, avremmo finito una stagione a punteggio pieno, e non siamo a quei livelli, lo sappiamo bene. Si riparte dalla prestazione e dagli errori: gli errori sono le cose su cui dobbiamo lavorare, la prestazione è quella che ci dà la consapevolezza di potercela giocare con tutti, anche con squadre di questo livello. Abbiamo perso 2 a 0 contro una squadra che aveva vinto la scorsa settimana in maniera molto più ampia, come goal fatti, sull’Arsenal. Chi ha visto la partita, sa che ce la siamo giocata. Sicuramente non siamo stati bravi a concretizzare gli episodi, però alle ragazze ho detto di tenere la testa alta, perché lo spirito è quello giusto. Non abbiamo mollato fino alla fine, fino all’ultimo abbiamo provato a ridurre il passivo, perché anche la differenza reti è importante, nessuno ha mollato e si riparte a testa alta.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here