Photo Credit: Andrea Barani - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Parma ha sconfitto per 2-0 il Cesena, conquistando la quinta vittoria in Serie B in altrettante gare, confermandosi in testa al campionato con quindici punti (piazzamento condiviso con la Ternana).
Le ragazze di Salvatore Colantuono, che non hanno ancora subito alcun gol, si apprestano ad affrontare domenica una trasferta impegnativa contro il Bologna che arriva da una sconfitta 1-0 contro il Genoa.
In attesa di questa grande sfida abbiamo intervistato Zhanna Ferrario, centrocampista classe ’93 che in passato ha vestito le maglie di Como Women e Pomigliano, ha fatto un’esperienza nel mondo del futsal e, a maggio 2024, ha ottenuto la Licenza D di allenatrice dal Settore Tecnico della FIGC.

Zhanna, cosa è per te il calcio?
«Il calcio per me è sempre stato un divertimento, dove mi sento leggera: sono contenta che continui ad esserlo, nonostante le pressioni degli obiettivi da raggiungere di anno in anno».

In che modo hai scoperto di essere una centrocampista?
«Penso di averlo capito quando gli allenatori mi davano fiducia nel mettermi al centro per gestire i palloni tra i reparti e, di conseguenza, anch’io prendevo fiducia».

Nel tuo percorso calcistico, c’è anche stato un periodo in cui hai anche giocato nel calcio a cinque, militando nel Bulè e nel Kick Off. Quanto è stato fondamentale cimentarti anche in quest’avventura?
«È stata una parte fondamentale del mio percorso, perché passare da un campo grande a uno piccolo mi ha permesso di migliorarmi tecnicamente e occupare meglio gli spazi».

Quest’anno hai deciso di far parte del Parma. Come hai capito che sarebbe stata la scelta giusta?
«Perché hanno mostrato subito grande interesse nei miei confronti, dalla società al mister, e poi perché dopo tanti anni a lottare per la salvezza, ho avuto di fronte un progetto il cui l’obiettivo è vincere il campionato».

La Serie B ha messo in archivio cinque gare e il Parma è in vetta, con la Ternana, a punteggio pieno. Avvio in linea con le tue aspettative?
«Era l’avvio che volevamo, soprattutto perché il calendario nelle prime giornate ci ha messo di fronte squadre meno forti di noi e riuscire a batterle e rimanere a punteggio pieno era indispensabile per portare entusiasmo e dare slancio, in vista delle prossime sfide contro squadre che, come noi, puntano alla Serie A».

Anche per te la partenza è stata positiva, dato che hai messo a referto due gol in campionato: uno al San Marino e l’altro al Pavia.
«⁠Sono contenta, perché è sempre bello segnare, come allo stesso tempo essere in un’azione che porta al gol. Spero di continuare così e dare il mio contributo alla squadra».

Commentiamo il 2-0 al Cesena di domenica sera. Quanto ha inficiato questo successo nel morale del gruppo?
«La partita con Cesena non è stata facile: abbiamo trovato una squadra ostica ed era la prima partita dove incontravamo una formazione che punta a obiettivi importanti. Siamo partite un po’ timide, ma con il gol di Alessia (Rognoni, ndr) è passato tutto e abbiamo cercato di fare la nostra partita con un avversario che comunque non ha mollato un minuto. Siamo contente, perché era una prova per capire a che punto siamo e abbiamo risposto positivamente: è solo l’inizio».

Inoltre, siamo alla quinta partita in cui il Parma non ha ancora subito gol.
«Non aver ancora subito un gol è un dato importante, a cui teniamo, perché vuol dire che il lavoro da parte di tutta la squadra sta funzionando bene».

Adesso, c’è la sfida col Bologna che ha perso 1-0 contro il Genoa: questa partita potrebbe rappresentare il primo crocevia stagionale del Parma?
«Col Bologna dobbiamo cercare di fare la miglior prestazione possibile: il campionato è ancora lungo e non è il momento di guardare la classifica».

Che Serie B hai ritrovato dopo questo primo assaggio?
«⁠Rispetto a quattro anni fa, ultima volta in cui avevo giocato in B, ho trovato molta più competizione, squadre che hanno idee di gioco e giocatrici giovani di grande prospettiva: sono contenta, perché vuol dire che c’è stata una crescita nel calcio femminile».

In passato, hai fatto parte del Como Women che, attualmente, è sesto in Serie A. Pensi che il nuovo management possa dare alla squadra il salto di qualità?
«È bello che grandi società investano nel calcio femminile, ma sono soprattutto contenta per il presidente Verga, perché ha sempre creduto nel calcio femminile e penso che il Como, come negli scorsi anni, si toglierà le sue soddisfazioni».

Parlando di ex squadre, non possiamo parlare anche del periodo che hai vissuto nel Pomigliano che, da qualche settimana, è al centro di una vicenda in merito ad una denuncia da parte della FIFPro. Te la senti di raccontare la tua sull’esperienza vissuta in Campania?
«Sul Pomigliano ci sarebbe da scrivere un libro, ma a me piace parlare solo di calcio e non di tutte le vicende extra campo. Quindi, per quanto riguarda la mia carriera calcistica, devo ringraziare il Pomigliano: è l’unica squadra che ha creduto in me senza conoscermi e mi ha permesso di giocare tre anni nella massima serie. Ho conosciuto tante persone e tanti allenatori ed è stata un’esperienza che mi ha fatto maturare sia come persona che come calciatrice».

Torniamo a parlare di calcio, hai da poco ricevuto la Licenza D di allenatrice: che emozioni hai provato?
«Sono stata molto contenta di aver partecipato al corso Licenza D perché, avendo fatto un po’ di anni fa il C, avrei avuto il patentino. All’inizio ero titubante perché, quando era uscita la graduatoria di ammissione, avevo letto che ero l’unica donna, ma alla fine mi sono trovata bene e mi hanno reso partecipe, lasciando da parte gli stereotipi sulle donne e il calcio».

Secondo te, cosa manca al calcio femminile italiano per diventare ancor più importante?
«Penso che ci sia ancora poca gente che guarda il calcio femminile e in tante società mancano anche le strutture; inoltre, anche sui giornali e tv si dovrebbe parlare di più dei risultati sportivi».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Ad oggi, la mia vita è focalizzata solo sul pallone. Mi piacerebbe fare corsi di formazione sul calcio, ma non sempre riesco a far combaciare le cose».

Che obiettivi vuoi ancora centrare?
«Nel breve periodo piacerebbe vincere il campionato con il Parma, mentre in un futuro sogno di diventare allenatrice».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Parma Calcio 1913 e Zhanna Ferrario per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.

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