Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare, nei giorni scorsi, in esclusiva Marta Mason che apre la chiacchierata ricordando i suoi trascorsi in Nazionale.

“Ricordo con emozione e con un grande sorriso l’esordio con la maglia Azzurra. Avevo quindici anni ed eravamo in Polonia, ero accanto a Martina Rosucci che mi supportava nelle mie paure ed incertezze. Indimenticabile il 3-1 ribaltato al Bentegodi con il Verona in Champions League, fu una serata magica insieme a Girelli, Zorri, Pini, Carissimi, Gabbiadini e Karsslon, solo per citarne alcune. Bellissima anche la vittoria per 4-3 contro la Lombardia ad Anzio, infatti questa partita ha segnato per me l’inizio del mio rapporto con la Nazionale”.

Sui ricordi con la Nazionale maggiore, e con le selezioni Under 17 e 19, poi l’ex attaccante aggiunge: “In ogni partita ho sempre toccato lo stemma sulla maglia Azzurra. Per me è stato un sogno ogni giorno, per crederci dovevo renderlo reale tramite il tocco degli indumenti che mi davano”.

Mason che ha giocato in Serie A tra il 2008 ed il 2019, saltando solo l’annata 2016-2017 per infortunio, tra Venezia, Udine, Reggio Emilia, Verona e Bergamo, continua con qualche momento dei suoi trascorsi sui manti erbosi: “Ricordo quando da piccola rimasi ammaliata dal quartetto Panico, Gabbiadini, Boni e Paliotti. Mi incantava la loro intesa e semplicità nell’andare a rete. La cosa pazzesca e che dopo qualche anno giocai con tutte tra Nazionale e Serie A, insieme e contro”.

Arrivando ai giorni nostri, invece, la cantante che partecipò tra il 2016 ed il 2017 al programma ‘Amici’ sottolinea: “Mi aspettavo certamente che le calciatrici italiane, dopo anni passati nel dilettantismo e con l’ingresso del professionismo, si sarebbero tolte delle soddisfazioni. D’altronde quello che ci differiva, negli anni passati, non erano l’entusiasmo o le capacità tecniche ma l’inesperienza e la poca preparazione rispetto a chi da anni lo faceva di professione”.

Marta nel 2017 ha inciso il suo primo singolo ‘I Walk Alone’ e ha pubblicato recentemente ‘Perché sei femmina’, podcast che tocca anche il calcio femminile, sposta poi l’attenzione su un tema delicato del movimento femminile: “Nella crescita del calcio femminile ha dato una grossa mano la visibilità di televisioni e stampa come racconto in “Perché sei femmina”, ma c’è da lavorare. Nel mio mio podcast parlo della mia storia fin da piccola con il calcio femminile facendo poi focus a vari argomenti quali visibilità, gender gap, diritti, omosessualità, dico che non è tutto oro quel che luccica. Li lo spiego l’importanza di dover dare una scossa a qualcosa che esiste da moltissimi anni, ma come tutte le cose, quando si intravede il business all’interno di un progetto, si rischia di perdere delle cose per me fondamentali come autenticità, trasparenza e valori”.

La classe ’93 veneta, di origini padovane ma veronese d’adozione, chiude evidenziando: “Ho avuto la fortuna di vincere il premio come migliore podcast sportivo italiano 2024 con ‘Perché sei femmina’. L’avevo già portato sul palco con una parte musicale e un racconto letto da me a Parma, vorrei poterlo portare nei teatri, a Coverciano ogni anno nelle nazionali giovanili propri per ricordare da dove veniamo e nelle scuole”.