In occasione della conferenza stampa pre partita in vista della gara d’andata contro il Wolfsburg, Stephanie Breitner si è soffermata a rispondere alle domande dei giornalisti.
Tra ricordi dei suoi esordi e nuove emozioni, il pensiero è andato anche a Joe Barone il quale ha sempre investito tanto nella crescita del movimento calcistico femminile.

Hai giù giocato la Champions proprio qui a Firenze, che differenza c’è con quelle partite? Cosa ti da in più il torneo di quest’anno?
“Quando giochi in Champions League, la sensazione è di trovarti in vetta. E’ sempre speciale. Anche questa volta giochiamo in casa, ed è la prima volta nel Viola Park e questo ci motiva tanto. Per chiunque giochi a calcio, la Champions significa tanto.”

Che rappresenta questa partita per la tua carriera e per la crescita della Fiorentina? 
“L’anno che sono arrivata qui alla Fiorentina ci siamo qualificate in Champions, la mia prima partita con la maglia Viola. Era un mio sogno sin da quando ero bambina, questo rappresenta veramente tanto. Per anni non abbiamo giocato la competizione, ma nella scorsa stagione ci siamo nuovamente qualificate e per questo sono molto molto felice. Siamo qui perchè lo meritiamo, sono felice ed orgogliosa di tornare in Champions League, è un sogno per me giocare ancora con questa maglia e farlo nel Viola Park.” 

Quanto senti questa partita in quanto tedesca? Verrà qualcuno a vederti dalla Germania?
“Come ho detto prima per me è più speciale tornare in Champions League con la Fiorentina, sicuramente tutto è accresciuto dal fatto che giochiamo contro una squadra tedesca. Tornare in Champions League con quel club significa tanto.
Sicuramente arriverà qualche mia amica, qualche famiglia anche quando giocheremo a Wolfsburg perchè la città sta a 6/7 ore da casa mia. Spero che anche all’andata ci saranno tanti
nostri tifosi che ci supportano perchè anche quello può fare la differenza.”

Quanto è migliorato la Fiorentina Europea dal 2021 ad oggi, anche grazie all’arrivo di giocatrici che hanno fatto tanta esperienza con tante squadre che hanno giocato in Europa? 
“Secondo me siamo nella strada giusta per come siamo cresciute nell’ultimo anno. Due o tre anni fa eravamo forse in un momento un po’ difficile ma ci siamo riprese.
Ora abbiamo tante giocatrici
forti, crediamo in noi stesse e abbiamo anche molte soluzioni. Abbiamo vinto quattro partite, scendiamo in campo più sicure delle nostre capacità.
Per questo sono molto ottimista in vista della partita, e in generale per come vedo il club”.

Quante differenze ci sono ancora tra campionato tedesco ed italiano e da calciatrice tedesca come hai sempre visto le vostre avversarie del Wolfsburg?
“Il Campionato in Italia è cresciuto, così come in generale tutti i campionati europei. Anche i playoff a fine campionato, tra le prime cinque, significa tenere alta la soglia di competitività. Secondo me, tenendo conto anche dei playoff, siamo sullo stesso livello della Bundesliga. 

Quanto è cresciuta la Fiorentina in questa stagione anche grazie alle strutture del Viola Park? Quanto vi ha aiutato anche a fare gruppo stare qui compatte, dopo gli anni di San Marcellino?
“Vi assicuro che anche essere qui adesso rappresenta tanto. Mi ricordo molto bene anche san Marcellino con quella situazione e con quel campo veramente molto brutto. Quando sono arrivata qui, e mi hanno detto che in due anni si era arrivati a questo punto, con strutture e faciliti più simili a quelle europee, è stato veramente bellissimo.
Qui c’è tutto ciò di cui abbiamo bisogno: abbiamo le strutture a noi dedicate, quelle per i corsi delle bambine, che sono importanti per costruire un futuro solido.
E’ molto bello, ci sentiamo a casa qui. Come ho detto anche prima, giocare la prima partita di Champions League qui è un piccolo sogno, a prescindere da dove arriveremo. 

E’ più emozionante esordire in Champions qua al Viola Park piuttosto che aver giocato nel 2021 e negli anni precedenti al Franchi?
“Difficile dirlo perchè al Franchi ho giocato la mia prima partita in Viola. Mi ricordo quanto fossi nervosa. Anche sull’autobus quando sono uscita e ho visto per la prima volta a mia maglia con il numero 6, non lo posso dimenticare. E’ qualcosa che porto sempre con me, mi ricordo che ero davvero nervosissima, però anche giocare qui rappresenta tanto. 
Un pensiero, si, va anche a Joe perchè anche grazie a lui se siamo qui. Mi dispiace che lui non possa essere con noi fisicamente, però lui è sempre con noi. Pensiamo molto a lui e anche la partita sarà per lui, e per la sua famiglia. Sono emozionata anche per questo”. 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.

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