La Fiorentina giocherà al Viola Park la partita d’andata contro il Wolfsburg, in occasione del secondo turno preliminare di UEFA Women’s Champions League.
Intervistato in conferenza stampa, il mister Sebastian De La Fuente, ha parlato di come la squadra dovrà affrontare queste partite senza badare troppo ai pronostici (che possono essere ribaltati) e cercando, al contrario, di trovare quella spinta che permetta di fare la partita.

Le chiedo, Mister, se questo era un suo sogno nel cassetto. Lei è partito dal basso, ha salito tanti step: questa è la partita più importante della sua carriera? Quanto ci tiene, è emozionato?
“Si, sicuramente era un sogno nel cassetto. La prima partita di calcio femminile che ho visto, lo raccontavo prima, era di Champions League: Wolfsburg contro Lione, aveva appena segnato Alexandra Popp. Ho visto quella partita di calcio internazionale e  sapendo che avrei iniziato anche io il mio percorso nel femminile, per me giocare quel tipo di gara rappresentava un sogno. Dire che è la partita più importante è difficile perchè tutte sono state gare importanti quelle che abbiamo giocato sino a questo punto.
Posso però dire che è una partita di prestigio, che era un mio sogno nel cassetto e che spero che la più importante sarà ancora la prossima.
Spero di crescere sempre come allenatore della squadra e di continuare a dare prestigio a questo club”

Quali sono le caratteristiche principali di questo Wolfsburg, e soprattutto le chiedo, è vulnerabile la squadra tedesca? Avete studiato, siete consapevoli che c’è qualcosa (senza naturalmente svelarla)?
“Abbiamo studiato, dicevo prima allo staff che sarebbe bello prendere un taxi o un pullman o anche un treno che ti lasci direttamente tra le prima sedici. Sarebbe bellissimo, ma sappiamo che c’è tanto traffico per arrivare a quella destinazione per il Wolfsburg è blasonato. E’ una squadra importante che due anni fa è arrivato in finale di Champions League, quindi sicuramente su questo aspetto sappiamo chi abbiamo di fronte.
D’altra parte, io dico che la Fiorentina è una squadra importante perchè andare a Copenaghen e vincere contro il Brondby e l’Ajax dominando entrambe le partite non era facile quindi dico: ci siamo anche noi.
Abbiamo tante soluzioni, se mi chiedi quale sia il vantaggio principale del Wolfsburg penso che sia il fatto che ha tante soluzioni, se chiedi invece quale sia il nostro ti dico altrettanto. Il Wolfsburg sicuramente è imbattibile ma noi vogliamo prendere quel taxi per i sedicesimi: siamo arrivati qui e con le nostre soluzioni e i problemi che può avere qualsiasi squadra intendiamo arrivare all’obiettivo. Sarebbe qualcosa di unico per questa squadra e qualcosa di prestigioso per questa società”. 

Nella partita d’andata, quella di domani, c’è un’idea di risultato in mente per poter non dico ‘mettere al sicuro’ il risultato ma provare a partire con un vantaggio giocando in casa in vista della partita di ritorno e successivamente cercare di raggiungere il sogno di rientrare tra le prime sedici in Europa?
“Io penso che non possiamo dimenticare che è una partita di 180 minuti e quindi mettere al sicuro è difficile, mettere qualunque risultato sia. L’unica cosa che possiamo dire è che l’anno scorso questa squadra ha dovuto giocare in Coppa Italia partite di 180 minuti contro l’Inter e contro la Juventus e che comunque erano partite difficili da cui siamo usciti vincitori. Adesso cambiano lo scenario, il palcoscenico e anche la squadra avversaria. Penso che dobbiamo solo cercare di fare il meglio possibile. Abbiamo le nostre possibilità sapendo chi abbiamo di fronte e sapendo quali sono i pregi e i difetti della squadra avversaria e quali siano i nostri.
Come dicevo prima, al primo tempo partiamo poi vedremo la settimana prossima di rispondere meglio alla tua domanda perché nel secondo tempo che sarà in Germania ti potrò dire con più esattezza se dovremo bruciare le navi o andare tranquilli e aspettare”. 

La Fiorentina era partita da sfavorita con il Brondby, allo stesso modo con l’Ajax e ora anche con il Wolfsburg. E’ un vantaggio questo?
“Da sfavorita anche contro l’Inter e la Juventus l’anno scorso. Ci davano tutti quinti lo scorso anno e poi siamo arrivati in Champions League. Eravamo sfavoriti anche contro la Roma in Coppa Italia e siamo arrivati ai rigori. Non so se è un vantaggio ma è qualcosa che ci da forza perchè siamo consapevoli delle nostre capacità e che possiamo fare bene.
Non c’è il vantaggio di giocare in casa o mettere al sicuro il risultato e nonostante questo nostro essere sfavoriti, come è già capitato, le ragazze dimostrano che lasciano il cuore in campo e vanno oltre le difficoltà, hanno tanta voglia di far bene.
Anche domani lo faranno, cercheremo di fare una grandissima prestazione perchè al di là delle vittorie credo che conti il modo in cui le partite sono state giocate. Questa per me è la cosa più importante. 

Sulla scia dell’ultima partita contro il Milan mister quanto ha trovato soddisfazione nel rimontare un risultato. Andare sotto e trovare la forza di rimontare, gestire il risultato.
“Dico sempre che in ogni partita è necessario trovare una scintilla. Il gol dopo due minuti ci ha sicuramente fatto accendere qualcosa perchè prima del pareggio al 15′ avevamo cominciato a dare qualche segnale e poi penso che abbiamo dominato il gioco.
Quando siamo andati a Copenaghen dicevamo che la scintilla poteva essere trovare queste nuove sensazioni, queste emozioni che forse ti giocano contro e forse a favore. Rilancio lo stesso discorso a domani: vorrei trovare la stessa scintilla unica che, come ha detto prima una vostra collega, sarà andare a giocare contro squadre come il Wolfsburg.
Questo deve accenderci e non ci deve far stare a guardare come siano le 
avversarie. Dovremo lottare su ogni pallone perchè quello credo sarà l’unico segreto, pensare che la palla che hanno tra i piedi sarà l’ultima o quella delle avversarie l’ultima da recuperare.
Questo è quello che vorrei vedere nella gara d’andata. 

Le ragazze saranno tutte disponibili o ne mancherà qualcuna?
“Stiamo provando a recuperare tutte, non so se ci riusciremo. Mi riferisco a quelle che non erano presenti in Campionato, Georgieva e Janogy. Aggiungo che il trovarci in questo secondo round di UEFA Womens Champions League è una conseguenza anche delle ottime strutture di cui il presidente e la società ci hanno forniti.
Non c’è in Europa, e noi possiamo confrontarci con le squadre europee anche grazie agli strumenti di cui possiamo fare uso”

Il presidente è già venuto a salutarvi? Quanto è importante avere anche la sua presenza, è sempre molto legato al calcio femminile.
“Ancora non lo abbiamo visto perché noi siamo arrivati ieri tardi dopo aver fatto il primo allenamento. Dopo Milano avevamo dato il giorno libero perchè venivamo da un tour de force importante. Mi ha scritto dopo la partita, come fa sempre quando non mi chiama, facendo i complimenti e dicendo di essere concentrati in vista della partita di Champions.
Il suo sostegno è importantissimo, ogni volta che può sta con noi. Nel bene o nel male, ogni volta che termina una partita, è vicino a noi nonostante si trovi in America quindi come dicevo prima dobbiamo ringraziare la società e il presidente per queste strutture, per la vicinanza. Non è scontato nel calcio femminile”. 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.

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