Nei giorni passati abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gaia Apicella L‘ex difensore del Pomigliano, che ha annunciato il ritiro da pochi mesi, ha aperto la chiacchierata con una battuta sulla Serie A alle porte:
“Mi aspetto un campionato ancora più competitivo perchè il livello della Serie A si alza ogni stagione. Forse è il primo anno in cui, prima di iniziare, ancora non saprei stilare sulla carta una probabile classifica definitiva. L’interesse ed il livello del torneo sta crescendo e la possibilità di vedere tre italiane ai gironi di Champion’s è la prova, speriamo di poterci imporre anche in Europa facendo bella figura con tutte e tre le squadre partecipanti”.
La classe ’93 poi sull’arrivo di Soncin in Nazionale ci dice:
“Nessuno si aspettava questo tipo d’ impatto. È stato accolto nello scetticismo generale, come succede con tutti gli allenatori che provengono dal maschile, ma è stato bravissimo in poco tempo a far ricredere tutti. Il gruppo sembra sia unito e lui mi sembra anche molto empatico nei confronti delle ragazze. Per il prossimo Europeo sono fiduciosa. Se continuano a lavorare così penso si potrà replicare in termini di qualità e risultati il mondiale del 2019”.
L’ex calciatrice che ha vinto il torneo di Serie C e quello di Serie B con il Pomigliano, poi, sull’attenzione generale verso il femminile non ha dubbi:
“Penso che l’attenzione sia aumentata ma non come ci aspettava a seguito dell’ avvento professionismo. Leggo che tuttora, a pochi giorni dall’inizio del campionato, nessuna tv si è assicurata i diritti della Serie A femminile. Questo, di sicuro, non è un buon segnale per il movimento”.
La chiusura è sui freschi ricordi dell’Apicella calciatrice in Serie A:
“Senza alcun dubbio in me rimarranno indelebili le due salvezze consecutive in A con la maglia del Pomigliano ed il primo gol tra i professionisti. Indimenticabili anche le tante partite giocate contro avversarie di livello. Su tutte, se devo fare un nome, dico Haavi della Roma. Una calciatrice fantastica, un mix di velocita e tecnica. Ho visto più volte spostare la palla in una maniera davvero unica”.