La semifinale tra Spagna e Brasile, giocatasi a Marsiglia e davanti a 12.000 spettatori, si è conclusa con il risultato di  4-2  per il Brasile. Sabato, alle 17:00, il gran finale in cui il Brasile giocherà contro gli Stati Uniti nella partita valida per la conquista della medaglia d’oro in quel di Parigi.

La formazione spagnola ha cercato, sino all’ultimo minuto, quella vittoria che la portasse direttamente in finale e, di conseguenza, di assicurare una nuova medaglia (alla sua prima Olimpiade) ad una Nazionale che solo l’estate scorsa stava vincendo il titolo di Campione Mondiale.
Il Brasile non è certo una sconosciuto: la Spagna ha già giocato contro le Canarinhas ai gironi.
In quell’occasione la squadra di Montse Tomè ha vinto per 2-0 in una partita difficile, che con il senno di poi non è stato che il preludio di quanto vissuto oggi dalle Rojas.
Le sudamericane, infatti, si sono mostrate sin da subito con un piglio diverso in campo consapevoli della grande posta in gioco, e con una rinnovata fiducia dopo aver battuto le padrone di casa che pure erano tra le squadre favorite nel torneo.

La partita si è rivelata immediatamente ostica per la Spagna in seria difficoltà sin dal 6′ di gioco. Una brutta papera di Cata Coll, e il conseguente autogol di Irene Paredes, hanno sbloccato il gioco e ha causato il vantaggio del Brasile.
Quest’iniziale défaillance è risultata fatale per le spagnole che non sono poi riuscite a ritrovare quel ritmo di gioco a cui, normalmente, sono avvezze.
La Spagna in campo in questa semifinale si è rivelata una Spagna a cui i tifosi e chi segue il calcio femminile, in generale, non è poi così abituato: poche idee e anche confuse.
Il Brasile, al contrario, è parso instancabile nella sua ricerca del gol, e nonostante le diverse occasioni perse, al quarto minuto di recupero dopo il 45′ è arrivato anche il raddoppio ad opera di Gabi Portilho.

La seconda frazione di gioco si è aperta in maniera abbastanza similare al primo tempo, con un Brasile immediatamente pronto a farsi valere sul rettangolo verde e una Spagna visibilmente in confusione.
Ogni azione delle Rojas, che hanno tentato invano di recuperare quel risultato iniquo e per nulla all’altezza delle aspettative, si è rivelato inutile mentre le Sudamericane si sono portate ulteriormente in avanti mettendo a segno anche il terzo gol (71′, Adriana).
La gara, a questo punto, è parsa avere un finale già scritto ma la Spagna non è una squadra famosa per la sua arrendevolezza: al minuto 85′ è arrivato il gol del 3-1 (inizialmente attribuito a Salma Paralluelo, poi si rivelerà autogol di Duda Sampaio) che ha riacceso una flebile fiammella di speranza negli animi delle campionesse del mondo.
Il desiderio di rimonta è parso restar tale perchè, solo sei minuti dopo, Kerolin approfittando della distrazione delle avversarie ha insaccato in porta senza che Cata Coll riuscisse a far nulla per prendere palla.
Dopo il 90′ sono stati assegnati 15 minuti di recupero a causa delle ripetute volte in cui il gioco è stato fermato durante la partita. Sono stati minuti di gioco febbrile in cui la Spagna si è spostata instancabile sul campo cercando di sovvertire, senza successo e come possibile quel risultato.
A nulla è servito il gol di Salma Paralluelo, messo a segno 12 minuti dopo il 90′, la Spagna concorrerà per la medaglia di bronzo contro la Germania nella giornata di Venerdì.

Queste le calciatrici di Brasile e Spagna che sono scese in campo nella semifinale:
BRASILE: Lorena, Tarciane, Thais, Lauren (77′ Kerolin), Yaya, Jhenifer (69′ Ana Vitoria), Yasmim, Ludmila (56′ Adriana), Angelina (56′ Duda Sampaio), Gabrielle, Priscila (77′ Gabi Nunes)
A disposizione: Luciana

SPAGNA: Cata Coll, Ona Batlle, Irene Paredes (52′ Laia Aleixandri), Laia Codina (77′ Alexia Putellas), Olga Carmona (45′ Oihane Hernandez), Teresa Abelleira (65′ Patri Guijarro), Aitana Bonmatì, Jennifer Hermoso, Mariona Caldentey, Salma Paralelo, Eva Navarro (45′ Athenea Del Castillo).
A disposizione: Misa Rodriguez, Lucia Garcia.

Marcatrici: Irene Paredes (AUT, 6′), Gabrielle (45’+4), Adriana (71′), Duda Sampaio (AUT, 85′), Kerolin (90’+1), Salma Paralluelo (90’+12).

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.