Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Stefania Donà. Abbiamo strappato qualche battuta all’ex difensore classe ’79, originaria di Udine,
che sulla Serie A alle porte ci ha detto:
“Non mi aspetto grandi differenze rispetto agli ultimi anni quindi una lotta al vertice fra Juventus e Roma. Ritengo interessante l’arrivo di Dragoni in giallorosso perché è una giovane molto promettente e sicuramente dopo l’esperienza con il Barcellona porterà ulteriore qualità e mentalità alla squadra. Mi incuriosisce poi l’arrivo della Lehmann alla Juventus perché, non la conosco molto calcisticamente, voglio vedere se oltre al clamore mediatico ci sarà anche sostanza”.
La Donà, che ha calciato per tanti anni i campi della massima serie giocando ai massimi livelli con la maglia del Tavagnacco, poi sottolinea:
“In generale l’arrivo di tante straniere potrà aumentare intensità atletica e valore tecnico probabilmente a discapito però del minutaggio delle atlete italiane. Questo alla lunga credo possa creare problemi, come d’altronde capita nel maschile, perché inevitabilmente ridurrà il bacino da dove può pescare la Nazionale”.
In carriera per l’ex calciatrice la soddisfazione di giocare in Champions sulla quale evidenzia:
“Credo sia molto importante fare più partite possibili a livello internazionale per continuare a diminuire il gap che c’è ancora rispetto ai campionati stranieri. Sarà, poi, anche un’occasione per aumentare la visibilità e far avvicinare altri tifosi al calcio femminile. Potrà contribuire a riguardo anche il passaggio della Serie A a 12 squadre, anche se per alcuni aspetto non cambierà molto. La serie B a mio avviso sta diventando sempre più competitiva, aggiungere altre due squadre alla A renderà la promozione ancora più complicata anche se i posti in palio saranno tre”.
L’ex difensore, con oltre 100 presenze con la maglia del Tavagnacco, sposta poi l’attenzione sulla Nazionale:
“Credo che Soncin sia stato bravo a creare una maggiore coesione del gruppo e che sia molto importante anche la figura di Viviana Schiavi che è da sempre nel movimento e conosce probabilmente meglio le dinamiche di spogliatoio. L’Europeo del prossimo anno, a mio avviso, è molto più difficile del Mondiale quindi sarà molto importante il sorteggio e la condizione atletica con cui le ragazze arriveranno al momento della competizione per questo sarà importante che abbiano minutaggio nei loro club”.
“Credo che Soncin sia stato bravo a creare una maggiore coesione del gruppo e che sia molto importante anche la figura di Viviana Schiavi che è da sempre nel movimento e conosce probabilmente meglio le dinamiche di spogliatoio. L’Europeo del prossimo anno, a mio avviso, è molto più difficile del Mondiale quindi sarà molto importante il sorteggio e la condizione atletica con cui le ragazze arriveranno al momento della competizione per questo sarà importante che abbiano minutaggio nei loro club”.
La conclusione, invece, è sulla visibilità di oggi del calcio femminile:
“Sicuramente rispetto a quando giocavo io la visibilità è aumentata e di conseguenza anche l’interesse da parte delle giovani, c’è ancora molta strada da fare perché i numeri non sono ancora sufficienti per fare un vero salto di qualità. C’è ancora molto scetticismo da parte del pubblico e vivendo in un paese sostanzialmente maschilista lo sport al femminile in generale è ancora molto sottovalutato”.