Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare Giulia Orlandi, ex centrocampista sulla prossima Serie A racconta:
“Sinceramente mi aspetto un campionato avvincente con una lotta scudetto che coinvolga più squadre, delle conferme di crescita importanti e magari qualche bella sorpresa dalle retrovie. Ci arriveremo dopo un mercato molto movimentato, secondo me ancora aperto. Non sarebbe troppo assurdo vedere qualche colpo dell’ultimo minuto. Per le panchine sono curiosa della nuova ristrutturazione che dovrà mettere in atto Canzi in casa Juve, del profilo internazionale al Milan con coach Bakker e dell’avvento di Rossi a Sassuolo”.
La classe ’87 fiorentina sulla Champions alle porte invece evidenzia:
“Tre squadre in Europa sarebbero un fattore molto importante, riuscire ad avanzare in Champions significherebbe attuare ancora di più una crescita concreta sul campo, cercando di raggiungere un livello sempre più alto. Ovviamente, poi, ci sarebbe maggiore visibilità che vuol dire più opportunità anche se a livello giovanile ci sarebbe bisogno di un supporto maggiore”.
La calciatrice, che negli scorsi anni ha vestito la casacca di Arezzo e Centro Storico Lebowsky, poi sul passaggio a 12 squadre della Serie A confida:
“La formula degli ultimi anni non mi ha fatto per niente impazzire, credo sia meglio ritornare ad una Serie A a 12 e magari un domani anche a 14. Vero è che deve essere fatto un grande lavoro in termini di investimenti per poter dare uno spettacolo di livello e coinvolgere più persone. È un processo molto lungo che però deve ripartire da molto più in basso, dalle basi se vogliamo che tutto regga e si sviluppi”.
Sulla Nazionale invece, l’ex San Gimignano non ha dubbi:
“Era evidente il bisogno di un cambiamento dopo il Mondiale. Certo è che nessuno si sarebbe aspettato un raggiungimento di risultati notevoli così nell’immediato. Quando si ritrova l’entusiasmo è anche più facile trovare nuovi stimoli con un motore che riparte alla grande”.
La Orlandi, che ha vestito anche la maglia dell’Empoli, sul prossimo Europeo, invece, ci confessa:
“In Svizzera secondo me la nostra Italia non ha niente da invidiare a tante altre nazionali. Le ragazze devono continuare a fare quello che hanno fatto finora. Bisognerà riuscire ad essere più decisive sotto porta perché come abbiamo visto creano tanto ma spesso non riescono a concretizzare. Se miglioreranno questo il percorso sarà lungo e ricco di soddisfazioni”.
La chiusura, poi, è su una considerazione sul movimento in Italia:
“Sicuramente è aumentato l’interesse, ci sono stati notevoli passi avanti su tante cose soprattutto per la Serie A. Purtroppo non è tutto rosa e fiori ma ci sono tantissimi aspetti da sistemare, che sicuramente inizialmente non erano stati presi in considerazione. Inoltre, mi duole dirlo, ma militando negli ultimi anni nelle categorie minori vi posso assicurare che il nostro calcio sta avendo problemi di sostenibilità enormi e se non verrà attuata una politica di ristrutturazione completa si rischia di far sparire tutto e dopo sarà difficile trovare calciatrici per le serie maggiori”.