La partita che ha visto contrapporsi la Germania e gli Stati Uniti è stata parecchio difficile per le calciatrici tedesche che hanno perso con il risultato di 1-4.
La posta in palio? L’accesso diretto ai quarti di finale in quanto prima del proprio girone d’appartenenza.
I pronostici erano già a favore delle Statunitensi, che storicamente proprio contro la Germania hanno vinto ben quattro partite su cinque giocate, e il rettangolo verde ha dato ragione alle statistiche. L’unica partita vinta dalle tedesche è stata, infatti, un’amichevole del 2022.
Le due squadre hanno parecchio in comune: in primo luogo il desiderio di tornare ai fasti a cui erano abituate, dopo un Mondiale in cui certo non hanno brillato.
Secondariamente entrambe sono scese in campo nella seconda partita del girone B da vincitrici della partita d’esordio a questi giochi olimpici.

Hrubesch ha schierato più o meno la stessa formazione che ha esordito nella vittoria contro l’Australia. Sarai Lindner, nelle condizioni non ottimali per affrontare la partita, è stat sostituita da Felicitas Rauch. e Berger ha esordito in porta.

La Germania ha iniziato bene e ha avuto una grande occasione nei primi minuti, con Brand che ha superato la difesa avversaria e ha piazzato perfettamente per Schüller, ma l’attaccante non è riuscita a battere l’estremo difensore avversario.
Le americane, dall’altra parte, sono state più brave  a sfruttare la loro prima occasione. Trinity Rodman ha sfondato sulla fascia destra e il suo pallone ha richiesto solo la più semplice delle conclusioni da parte di Sophia Smith.
La squadra di Hrubesch ha faticato a ritrovarsi, ma quasi dal nulla è arrivato il pareggio firmato Giulia Gwinn (22′). Il suo tiro preciso da circa 25 metri ha trovato l’angolino basso e una temporanea parità tra le due compagini.
Il punteggio non è rimasto in parità per molto tempo. Smith ha costretto Berger ad un ottimo salvataggio, ma Swanson è stata pronta e approfittando del rimbalzo ha riportato gli Stati Uniti in vantaggio meno di cinque minuti dopo.
Alla mezz’ora la Germania ha l’occasione di ritrovare il pareggio ma Naeher ha parato bene il colpo di testa di Schüller e un altro tiro dalla distanza di Gwinn è finito fuori di poco.
Poco prima dell’intervallo, le ragazze allenate da Emma Hayes hanno dimostrato tutta la propria freddezza in campo oltre che, in questo caso, una certa dose di fortuna. Il tiro di Smith ha assunto una posizione imprendibile per Berger.
Il tentativo di Nüsken di ridurre il divario ad un solo gol di distanza dalle avversarie prima dell’intervallo non è andato a buon termine.

La formazione tedesca dopo l’intervallo è rimasta la medesima della prima frazione.
Fin dalla ripresa la Germania ha tentato di rimanere compatta in modo da salvare, per quanto possibile, il risultato. Nonostante questo, la squadra è parsa priva di quella precisione necessaria al buon esito dell’impresa. Diversi sono stati i tentativi delle tedesche di segnare, ma nessuno di questi è entrato in porta.
Lo sprint finale, poi, non è bastato anche perchè le calciatrici raramente si sono trovate in buone posizioni di tiro.
Le buone prestazioni di Berger non sono bastate per salvare la sua squadra dal 4-1 (ottenuto da un angolo stretto di Williams).

Giulia Gwinn, che ha portato alla squadra il gol della bandiera, intervistata dopo il triplice fischio finale, così ha commentato la partita:
Alla fine, abbiamo avuto più che sufficienti opportunità di segnare, ma ci è stata insegnata una lezione di finitura dagli Stati Uniti. Non è stato necessariamente la squadra migliore a vincere, ma la più cinica“.

La Germania avrà, in ogni caso, la possibilità di raggiungere i quarti giocandosi la qualificazione contro lo Zambia nell’ultima partita dei giorni mercoledì 31 luglio.

Queste le calciatrici tedesche che sono scese in campo contro gli USA: 
Berger, Rauch, Hegering, Hendrich, Gwinn, Buhl, Popp (C) (77′ Senss), Minge, Brand, Schuller, Nusken (68′ Lohmann)
A disposizione: Freigang, Frohms, Schultze, Doorsoun, Endemann.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.