La Rubrica “Focus Sul Territorio” sbarca nelle Marche, dove abbiamo in Serie C la Jesina che ha chiuso all’ottavo posto nel Girone B, mentre nel campionato di Eccellenza vi hanno partecipato otto squadre, in realtà nove per via del ritiro durante la stagione del Porto Potenza Calcio, in cui a trionfare è stata la Recanatese. Invece, la fase regionale di Coppa l’ha vinta l’Ascoli, tanto da arrivare alla fase conclusiva del torneo perdendo in finale contro il Lesmo per 5-0, ma in ogni caso la squadra ascolana parteciperà al prossimo campionato di Serie C.
Ma quali sono gli obiettivi per il calcio femminile marchigiano? A queste domande ci siano rivolti al Responsabile Settore Femminile LND Marche Mario Borroni.
Mario quanto è importante per una regione come le Marche avere il calcio femminile?
«Nelle Marche non abbiamo avuto grandi squadre, sebbene avessimo avuto il Senigallia per alcuni anni in Serie A. Poi abbiamo avuto club in B per qualche anno e attualmente abbiamo uno in C che è la Jesina. Il movimento, all’inizio degli Anni Duemila, era abbastanza rigoglioso, poi c’è stato del calo, un po’ come tutte le regioni, ma dopo il periodo Covid siamo ripartiti abbastanza bene».
Quali sono i risultati che ha ottenuto sotto la sua gestione?
«I risultati sono stati, in questi anni, il secondo posto e la vittoria nel 2002 nel Torneo delle Regioni, la collaborazione con il Settore Giovanile in cui tante ragazzine si sono avvicinate al calcio, nonostante tutte le difficoltà. Poi, abbiamo fatto i confronti con la politica regionale, col Coni, con, le amministrazioni comunali e con le società. Su questo, abbiamo avuto sicuramente un po’ di rispetto più di quello che c’era trent’anni fa».
Il campionato di Eccellenza di quest’anno ha visto partecipare nove squadre, anche se nel corso della stagione il Porto Potenza si è ritirato, dove a vincere è stata la Recanatese. Che impressioni ha notato sul torneo di questa stagione?
«Su Porto Potenza posso dire che era partito con buoni propositi, ma poi si è ritirato, per fortuna alcune ragazze sono riuscite a proseguire la stagione giocando in altre formazioni. In ogni caso, il prossimo anno dovremmo avere più squadre».
Poi, c’è stata la fase regionale di Coppa Italia Eccellenza, e a trionfare è stato l’Ascoli ed è arrivato alla finale della fase nazionale…
«Questo fa piacere, l’Ascoli è una società che ha creduto nel femminile, non a caso i risultati li hanno ottenuti vincendo la Coppa Regionale contro il Macerata e la finale nelle fasi nazionali».
Come vi state rapportando con le istituzioni e con le scuole sulla crescita del calcio femminile regionale?
«I rapporti con la Regione Marche sono buoni, tanto che l’anno scorso ci ha permesso di fare un convegno sul calcio femminile presso l’Università di Camerino, dove in quell’occasione facemmo proprio al campo di Camerino la finale di Coppa Marche, ma siamo riusciti anche a mettere uno striscione sempre contro la violenza sulle donne nella sede della Regione. Sulle scuole è un tasto dolente: quando parli di calcio femminile storcono il naso, un po’ per le strutture scolastiche che non hanno spazio per svilupparlo, ma anche a livello culturale».
Che sogni vorresti che si realizzassero per il calcio femminile marchigiano?
«Sono trent’otto anno che sono in questo mondo e queto sarà l’ultimo come Responsabile Femminile LND Marche: lascio lo spazio ad altri, ma sogno di vedere un campionato regionale a quattordici squadre, ma che debbano dare stabilità».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia la LND Marche e Mario Borroni per la disponibilità.