Giorgia Berveglieri, attaccante sinistra classe 2005, dall’Etrusca Ferrara a Torino a vestire la maglia della Juventus Women, la nostra redazione ha avuto l’onore di conoscerla meglio e fare due parole su questo suo primo grande traguardo: la firma da professionista.
Giulia ci racconti un po’ la tua storia? “Beh allora, io sono nata a Ferrara, da una famiglia che è già abbastanza sportiva, perché mio fratello ha sempre giocato calcio, anche nella Spal, quindi anche a livelli sempre abbastanza alti mentre mio papà ha sempre allenato, già a quattro anni mi portavano a vedere le partite di mio fratello, e anche se avevo il borsone del nuovo, a forza di paleggiare lì, a fianco, l’allenatore di mio fratello mi ha detto perché non giochi a calcio? E mi ha messo in campo, anche se a quattro anni non è che potevo, poi dopo invece l’anno dopo, mi hanno iscritto ufficialmente, con grande rammarico di mia madre che si è dovuta rassegnare di non potermi più vedere in costume e occhialini ma in pantaloncini e scarpini, e mi sono trovata nella mia prima squadra di calcio, che è l’ Etrusca, che era nata proprio in quell’ anno, dove sono rimasta 8 anni a giocare con i maschi, poiché ero l’unica è ragazza di Ferrara, che giocava a calcio.
Dopo ho fatto un anno di calcio femminile sempre lì, nell’ Etrusca, alternando partite con i maschi e con le femmine, per poi giungere al Bologna.
Qui sono stati anni difficili: a causa del Covid, e purtroppo non l’ho vissuta a pieno questa esperienza, dei tre anni di Bologna, di cui un primo anno, in Under 15, sono o meglio siamo riuscite ad arrivare alle “Final four” per lo scudetto di categoria, contro anche la Juventus, poi purtroppo il Covid, ha interrotto un po’ tutte le nostre esperienze, e dopo la pandemia mi sono trasferita un anno a San Marino.
Qui militando in categoria primavera, ho fatto bene, perché ho fatto tanti gol, e mi sono messa in mostra per la Nazionale, e poi anche per la Juventus”.
Sei già, da due anni Juventina nelle file della Primavera, da pochi giorni hai firmato un “contratto da professionista”, ed ovviamente occorrerà ancora tanto lavoro, da parte tua, per questa crescita; quali sono state le tue emozioni per questo grande traguardo? A chi vuoi dedicare tutto questo?
“Sicuramente è una grande emozione, perché, come detto prima, non è neanche finita la seconda stagione, e se prima venivo qui a Vinovo a vedere il centro sportivo per meglio conosce la società, adesso è realtà, ed in così pochi anni sono riuscita a guadagnami un posto, per me un grande obiettivo, anzi un traguardo molto importante per me.
Tutto questo lo dedico sicuramente alla mia famiglia, perché, come ho già affermato, se non mi avessero portato a giocare a calcio 4 anni, non ci sarei mai riuscita, inoltre mi hanno sempre sostenuto, anche quando era Bologna e facevo tutti i giorni da pendolare, con tantissimi kilometri da Ferrare a Bologna, sia mio papà, che mia mamma mi portavano agli allenamenti e stavano via, con me, tutto il pomeriggio”.
Raccontaci il primo giorno, le curiosità, i retroscena con le tue compagne e tutto ciò che apparentemente resterà nel tuo cuore per questo giorno, crediamo, indimenticabile.
“Nello specifico era un lunedì, pertanto qui al centro sportivo della Juve non c’era quasi nessuno poichè era il giorno libero della settimana, in ogni caso i miei genitori mi hanno raggiunto a Torino, la domenica sera, ed abbiamo festeggiato e mangiato in una pizzeria, e poi il giorno successivo, sono venuta a firmare, e niente dopo, in realtà sono sempre andata a pranzo con i miei genitori, e stato un momento conviviale, ed anche in video-chiamata con mio fratello, perché purtroppo era rimasta a Ferrara per lavoro, e non riusciva ad esserci. Il giorno successivo, con le mie compagne, è stato ancora più bello: tutte loro si sono complimentate con me, sono state molto gentili e molto carine”.
La Juve in questa stagione stà regolarizzando le giovani per portarle a crescere ed a fare carriera, cosa ne pensi?
“Certamente, penso che la Juventus abbia sempre puntato molto sulle giovani, si vede anche con tutte le ragazze che sono attualmente in imprestito, molti nomi, molto importanti, che stanno facendo molto bene, e che sono sicura in un futuro torneranno presto a giocare con la Juventus. Giocatrici molto forti, dove anche noi abbiamo avuto la possibilità, in quest’ anno di fare qualche settimana, di allenamento con la prima squadra, che sicuramente è un grande onore tutto questo, perché allenarsi con figure così importanti del calcio femminile italiano, è davvero importante, perché provi ad apprendere qualsiasi cosa, e ad ispirarti a loro. Ultimamente, i contratti lo dimostrano, la Juventus ha puntato molto sulle giovani, poiché già tre di noi hanno firmato un contratto da professionista, quindi penso che sia molto importante puntare sulle giovani”.
Credi che il tuo apporto, la tua grinta e le tue caratteristiche potranno un giorno rimpiazzare le grandi stelle bianco-nere del calibro di Cristiana Girelli e Barbara Bonansea?
“Rimpiazzarle è difficile, perché comunque sono figuri importanti, però penso di impegnarmi tutti i giorni per raggiungere questi livelli, spero un giorno di poterli raggiungere, non so se sarò in grado di esserlo, perché ripeto figure davvero importanti, che hanno fatto un pezzo di storia, però ce la metterò tutta!”.
A chi ti ispiri di più, tra le big, nel tuo gioco?
“Mi piace prendere un po’ di tutto da ogni una di loro: mi piacerebbe prendere il colpo di testa e l’attacco alla porta di Girelli e la velocità il dribbling di Bonansea, però allo stesso tempo, anche, non mi vedo proprio come un attaccante da vero numero 9, quindi mi piace anche un po’ la visione gioco di Caruso. Quel gioco per intenderci un po’ più arretrato, un po’ più tre quartista o mediana. Invece a livello mondiale, come inspirazione, nel calcio femminile, sicuramente è Aitana Bonmati, perché è una calciatrice impressionante, invece a calcio maschile guardo molto, come ho detto, i tre quartisti mediani che sono Luca Modric, Tony Kross oppure Bruno Fernandes”
Ti sei diplomata al JCollege ed ora frequenti in presenza l’Università a Torino, hai quindi una doppia carriera? Pone spontanea la domanda cosa vuoi fare da grande?
“Si è vero mi diplomata lo scorso anno, adesso sto facendo un’università di Torino in presenza, ed è molto difficile convogliare le due professioni, perché comunque tutti i giorni c’è allenamento, e tutti i giorni devo anche andare a lezione, attualmente ho una sessione molto tosta, però, comunque, il corso di scienze motorie (che ho scelto) me lo permette, anche perché vorrei proseguire con queste mie passioni, quindi il calcio, è per l’ appunto una di queste: la professione per i dati, che ci sono dietro al calcio, quindi mi piacerebbe studiare tutto questo per poi utilizzarlo sul campo, quindi mi piacerebbe unire queste due passioni, per il futuro della mia carriera. Lo studio universitario, credo e penso, è molto importante!”.
Con le numerose iniziative di “doppia carriera” che l’Aic e la Figc, offrono attualmente alle calciatrici, pensi che questo potrebbe essere nel tuo futuro?
“Beh, sì, comunque, è davvero importante per noi atleti, parlo di atleti in generale, perché questi programmi sono pensati per tutti gli atleti, ed è davvero importante per noi che abbiamo allenamento alla mattina ed al pomeriggio e magari riuscire a svolgere esami e lezioni, quindi l’avere da parte delle università in generale, un occhio di riguardo, resta un aiuto, per poter garantire due carriere contemporaneamente.
Tutte noi, abbiamo fatto qualche incontro con la Associazione Italiana Calciatori e calciatrici, sull’adoppia carriera, e penso che sia davvero bello, ed importante più che stimolare che le ragazze giovani, riescano a portare avanti la scuola, di non concentrarsi soltanto sul gioco del calcio, lo studio ti apre tutta la mente, e ripeto studiare resta molto importante”.
Anche se pare scontato, che obbiettivi ti poni? Quanto potrà crescere Giorgia e dove vuole arrivare?
“Mi piace pensare e pormi, anno per anno, oppure partita per partita, i mei obbiettivi: mi alleno ogni giorno perché credo e penso ad essere focalizzata sul momento, e preferisco non guardare nè troppo avanti nè troppo indietro, ma vorrei continuare a fare gol e assist, partita dopo partita: come quest’anno per essere stimolata ancor di più a fare tanti gol e tanti assist, per essere sempre utile alla mia squadra!”.
In Nazionale U17 ed U19 hai già dato segno di grandi potenzialità, sebbene hai tempo per dimostrare i tuoi valori sul campo, che limiti temporali ti assegni per l’esordio nella Nazionale maggiore?
“E’ stato un onore di indossare una maglia azzurra, non nascondo che è stata una emozione enorme, cantare l’inno o comunque vivere il mondo della Nazionale, è normale che da calciatrice italiana mi piacerebbe un giorno rindossarla, e continuare indossarla, però come ho detto prima non mi piace guardare troppo in là, come obiettivo vivo anno per anno: il resto rimane sicuramente un bel sogno, che è nel cassetto, ma mi piace restare con i piedi a terra ed impegnarmi al massimo, poi si vedrà!”.
La nostra Redazione vuole ringraziale, l’Ufficio Stampa della Juventus Women, ed in particolare Giorgia Berveglieri per il tempo a noi dedicato con l’augurio di riaverla ancora con noi nell’ambito della sua lunga carriera in bianco-nera.