L’Italia sciupa tre punti preziosi contro la Norvegia e rimane distante di due lunghezze dal primo posto del girone. Prestazione convincente delle Azzurre davanti ai tifosi di casa, vediamo insieme le pagelle:
Giuliani 7: devia quel tanto che basta un potente tiro ravvicinato di Graham-Hansen nel primo tempo. Sempre attenta e reattiva nelle uscite, Laura tra i pali è una sicurezza, oltre che una leader. Incolpevole sul gol del pareggio;
Bartoli 5,5: la capitana della Roma mette a disposizione tutta la sua esperienza. Meno sovrapposizioni rispetto a Di Guglielmo, sovrastata da Maanum in occasione del pareggio norvegese e l’errore costa caro (dall’84 Salvai s.v.);
Linari 6,5: difensore moderno, sempre ben posizionata, tocca tanti palloni e contribuisce alla fase di impostazione dal basso;
Lenzini 6: insieme a Linari forma un solida coppia di difensori centrali. Qualche leggerezza per eccesso di confidenza, ma la sua è un’altra prestazione ampiamente sufficiente;
Di Guglielmo 6,5: l’Italia gioca in maniera dinamica e offensiva e lei va a nozze con questo sistema di gioco. Sale con i tempi giusti e fornisce l’assist alla compagna Giugliano e gioca intelligentemente di anticipo su Graham-Hansen;
Dragoni 6,5: titolare, finalmente, ripaga la fiducia di mister Soncin. Dimostra tutte le sue abilità di palleggio e da il via alla rapida azione del vantaggio. Nonostante l’età, ha la personalità (dal 54′ Greggi 6: sicuramente più a suo agio in un centrocampo a 3 puro, protagonista di veloci incursioni in contropiede aggiunge freschezza in mezzo al campo;
Caruso 6,5: un’infaticabile guerriera, gioca leggermente arretrata per lasciare le due compagne di reparto libere di avanzare. Morde come un mastino e rincorre ogni avversaria, tanta sostanza per la centrocampista della Juve;
Giugliano 7: a riposo quattro giorni, oggi dopo pochi minuti apre maestosamente verso Bonansea. Sblocca la partita, mette a segno la 10a rete con la Nazionale in 81 presenze e disegna calcio. Pedina imprescindibile del centrocampo Azzurro;
Bonansea 6: va vicina al gol in apertura e alla mezz’ora. Cerca con caparbietà il gol nel giorno delle 100 presenze con la Nazionale e dialoga efficacemente con la squadra, perde lucidità nel secondo tempo (dal 68′ Beccari 6: 10a presenza in Azzurro per l’attaccante del Sassuolo, che sogna un gol con la Nazionale maggiore. Colpisce la palla con i tempi giusti per il potenziale raddoppio, ma il tiro viene respinto da Fiskerstrand);
Giacinti 6: scalda i guantoni di Fiskerstrand alla prima occasione utile perchè vuole tornare al gol a tutti i costi. Abile a soprattutto a giocare di sponda e a prevalere nei duelli contro le torri norvegesi, anche se cala leggermente nel secondo tempo (dall’84 Piemonte s.v.);
Bonfantini 5,5: dopo il guizzo nel finale a Oslo, Soncin la ripropone nel tridente. Fatica a sfondare e a saltare le avversarie, nonostante ci provi sempre e, generalmente, è meno coinvolta rispetto alle compagne sulla fascia opposta (dal 54′ Cantore 6: dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, calcia di potenza dentro l’area di rigore e colpisce la traversa. Bene l’atteggiamento, ora le manca solo il gol);
Andrea Soncin 6,5: l’obiettivo dell’Italia erano i tre punti e il ct calibra le sue scelte in funzione di questo. Formazione azzeccata, calcio offensivo e ottimo feeling con le giocatrici. Questa è l’Italia che ci piace, peccato solo per il risultato finale immeritato.