Un Palermo meno spigliato del solito, senza più nulla da chiedere al campionato e con la testa rivolta al Riccione (la semifinale in gara unica è prevista in Romagna per il 9 giugno), batte il Grifone Gialloverde per 4-1. Le rosanero appaiono meno lucide del solito, un po sulle gambe e, probabilmente, pagano anche qualche assenza.
Nonostante ciò, passano in vantaggio in apertura di partita: al minuto numero 9, fallo in area di rigore su Di Salvo e penalty trasformato da Jenny Piro. Le rosanero provano a fare la partita ma il gioco non decolla, anzi è il Grifone che in un paio di occasioni, con tiri dalla lunga distanza, prova ad impensierire Sorce. Il raddoppio arriva comunque alla mezz’ora: secondo calcio di rigore (generoso) concesso dal Sig. De Angelis e doppietta personale di Piro.
Licciardi mischia le carte negli spogliatoi, e getta nella mischia Dragotto e Gippetto e la manovra palermitana ne guadagna in fluidità e velocità. Clamorosa è la doppia occasione per le palermitane al minuto 51, che vedono respingersi dalla difesa avversaria due turi in sequenza. Nel momento migliore delle palermitane, su azione di ripartenza, complice una disattenzione della difesa palermitana regala il gol al Grifone: siamo al minuto 70 e Di Bernardino accorcia le distanze.
La partita si fa più divertente: un paio di muniti dopo sono le rosanero a sfiorare il 3-1 (salvataggio sulla linea della difesa romana) e, subito dopo, occasione a dir poco clamorosa per il Grifone che prima colpisce la traversa da tiro da lunga distanza e poi, sulla ribattuta, mette la palla fuori a porta spalancata. Il Palermo chiude definitivamente i conti col terzo rigore di giornata: al minuto 87 fallo su Dragotto lanciata a rete che la stessa capitana rosanero trasforma.
Nei minuti di recupero c’è anche il tempo per la quarta rete: Diana Coco festeggia con un gol il rientro dopo un lunghissimo infortunio, facendo commuovere compagne di squadra e tifosi presenti.