Il Sassuolo ha esordito nel migliore dei modi la sua avventura nella Poule Scudetto di Serie A, grazie all’1-0 ottenuto sabato contro la Fiorentina e domani andrà in casa della Roma per cercare di provare a strappare un risultato utile alla capolista del campionato.
La nostra Redazione ha intervistato Erika Santoro, difensore classe ’99 che quest’anno ha deciso di ritornare a vestire la maglia sassolese.
Erika cosa significa per te essere un difensore?
«Per me essere un difensore significa avere un mix di tenacia e intelligenza tattica che sono fondamentali per garantire protezione alla propria porta. Mi considero comunque una calciatrice duttile, quindi preferisco concentrarmi più sui compiti che mi affida il Mister più che sul ruolo».
Tra le numerose giocatrici che hai marcato, qual è quella che l’hai messa più in difficoltà?
«Dovendo fare un nome direi Lineth Beerensteyn (attaccante della Juventus, ndr). È una giocatrice di forza e velocità, imprevedibile nel suo gioco, attacca molto bene la profondità e allo stesso tempo riesce a protegger palla. È una giocatrice che non ti dà punti di riferimento».
Tu indossi la maglia del Sassuolo da quattro stagioni, con in mezzo un’annata al Parma. Che cosa vuol dire per te vestire la divisa delle sassolesi?
«Sassuolo è una realtà importante che ormai ha una sua impronta ben definita nel campionato italiano. Anno dopo anno siamo cresciute molto. Vestire la maglia del Sassuolo per me è motivo di orgoglio per quanto dimostrato sul campo».
Parliamo della stagione neroverde, in cui ha cominciato la Poule Scudetto col botto, dato che il Sassuolo ha battuto la Fiorentina a tempo scaduto. Come hai capito che la squadra avrebbe avuto ragione sulla Viola?
«È stata una partita molto equilibrata e ricca di emozioni. Non c’è stato un momento preciso in cui ho capito che avremmo avuto la meglio, ma grazie alla motivazione e la voglia di crederci fino in fondo siamo riuscite a portare a casa il risultato e credo che questo abbia fatto la differenza».
Quanto contava per il Sassuolo vincere senza neanche subire un gol?
«È gratificante non aver subito gol per la fiducia della squadra, lavoriamo molto sulle coperture difensive. Le nostre attaccanti sono sempre pronte al sacrificio e questo aiuta molto anche il lavoro del reparto difensivo».
Domani si andrà in casa della Roma che, nella prima fase del campionato, vi ha battuto in entrambi gli incroci. Pensi che possa essere la volta buona per provare a fermare la capolista?
«L’idea è sempre di andare in campo per vincere, la Roma è una squadra di alto livello l’hanno sempre dimostrato, noi abbiamo le carte giuste per giocare contro ogni squadra in questo campionato. Sarà ancora più stimolante pensare di fermare questa striscia di vittorie della Roma».
Tra le squadre di Serie A che hai affrontato col Sassuolo in questa stagione qual è quella che ti ha colpito in positivo?
«La squadra che più mi ha colpito positivamente è la Sampdoria. È un club che a inizio stagione ha avuto molte difficoltà a livello societario ma le ragazze hanno dimostrato di non farsi influenzare dalle avversità e che potevano dire la loro, tutto questo gli fa onore».
Torniamo a te. Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«Fuori dal campo mi dedico alle mie passioni e ai miei studi: da poco ho conseguito l’esame da intermediario assicurativo. Mi interesso di economia e di temi legati al sociale. Per passione personale mi informo sul mondo dell’alimentazione degli atleti professionisti e leggo molti libri sul mio lavoro e sulla crescita personale».
Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissata per i prossimi anni?
«Nei miei obiettivi c’è sicuramente al primo posto la mia crescita personale e calcistica, ogni anno desidero fare qualcosa in più dell’anno precedente. In futuro mi piacerebbe fare un’esperienza all’estero per potermi mettere alla prova in altri campionati».
Cosa vorresti dire alle tue compagne del Sassuolo in vista del match contro la Roma?
«Vorrei dire di portare l’entusiasmo che ci contraddistingue e che alleniamo ogni giorno, perché sono dell’idea che anche questo aspetto vada allenato. Un’atleta triste è un’atleta che parte sconfitta. È nell’entusiasmo la magia di questo Sassuolo».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Sassuolo Calcio ed Erika Santoro per la disponibilità.