Durante l’evento Women4Football, abbiamo intervistato il mister della Roma Women Alessandro Spugna sottoponendolo a quesiti inerenti allo sviluppo scientifico nel calcio femminile.
Mister, buonasera. La calciatrice è un calciatore con meno muscoli. Lei è d’accordo con questa affermazione?
“Sicuramente un pò di differenze, dal punto di vista muscolare ci sono, ma non vorrei soffermarmi su questo. Vorrei parlare dell’evento, che è una bellissima organizzazione con dei temi molto importanti, sono stati trattati dei temi importanti, e con bravissimi relatori. E stata veramente una cosa speciale, per essere un primo evento così organizzato: è stato molto bello e piacevole “.
Lo sport femminile è uno spazio per la formazione di una cultura identitaria. Siamo d’accordo?
“I confronti ci stanno sempre, bisogna farli e cercare di capire quale è la miglior strada possibile per arrivare ai migliori risultati, per le ragazze. Dobbiamo lavorare per loro, dobbiamo lavorare per il prodotto e fare lavorare nel miglior modo possibile affinchè la loro salute sia la cosa più importante. Perchè le giocatrice stanno bene si alza il loro livello tecnico, sono più performanti, e sia alza tattico e questa è la cosa che poi fa più piacere, perchè poi, il prodotto è migliore e quindi lo spettacolo è anche più bello.”
Per certi elementi fisici o fisiologici, il corpo maschile e quello femminile sono simili. Che idea si è fatto in merito alle differenze tra la ricerca scientifica sul corpo femminile, e la ricerca scientifica sul corpo maschile?
“Io dico sempre una cosa: il Calcio è uguale, perchè poi il giuoco e le regole sono le stesse, poi è chiaro che ci sono delle intensità differenti ci sono delle distanze che sono diverse da occupare; poi il campo di gioco è lo stesso, le porte sono uguali, quindi devi sempre poi relazionarti in questo. Diciamo che le calciatrici hanno migliorato tanto, poi devi migliorare molto in performance per le loro prestazioni, e tutto questo si stà avvicinando molto. Poi è chiaro che fisiologicamente un uomo è differente della donna e dobbiamo tenerne conto”.
Parlando di questo workshop, eventi come questi, finalizzati ad analizzare e a valutare in maniera scientifica, aiutano il movimento ad entrare nelle giuste metriche anche a livello internazionale?
“Assolutamente si, lo detto prima, sono molto importanti dobbiamo tener presente che questo è uno sport dove la scienza può dare una grossa mano, ed è buono tener presente di tutte queste ricerche e tutte queste valutazioni, che poi sono numeri che possono migliorare il gioco: un giuoco che non dobbiamo dimenticare è fatto di talento, quindi anche questo è una cosa importante”.
Per quanto riguarda il contesto italiano, e quanto interessa la preparazione tecnica e fisica, a tuo avviso, utilizza le metodologie giuste?
“Siamo cresciuti tanto, io posso parlare in base alla mia esperienza nella Roma, dove stiamo facendo un lavoro serio, la società ci tiene molto e stiamo cercando di lavorare nei migliore dei modi. Stiamo utilizzando strutture importanti e metodologie di livello e credo che qualche risultato si stia anche vedendo. dobbiamo continuare su questa strada per il Calcio Femminile per alzare ancora di più il livello”.