Durante l’evento Women4Football, abbiamo intervistato la capitana dell’AC Milan Women Valentina Bergamaschi, sottoponendole quesiti inerenti allo sviluppo scientifico del calcio femminile.
Ciao Valentina. A tuo avviso, soprattutto nell’alto livello di prestazione, la crescita e lo sviluppo dello sport femminile passa da una maggiore consapevolezza delle differenze tra uomo e donna?
“Penso che pratichiamo lo stesso sport. Non vedo alcuna differenza tra maschile e femminile, se non sotto l’aspetto fisico. Spero che anche questo gap venga colmato. Credo che il coinvolgimento dello sviluppo maschile sia in maniera positiva un punto di forza per un maggior accrescimento del nostro movimento.”
Le società tengono sempre conto della preparazione atletica durante l’intero anno di lavoro all’interno del gruppo. Incide sulla prevenzione di alcune tipologie di infortuni diciamo più tipici del corpo femminile?
“Oggigiorno ci sono molte tecniche innovative sulle quali stiamo lavorando per prevenire gli infortuni. I nostri preparatori sono molto competenti e preparati e continuano ad evolversi in maniera tale da diminuire questi disagi che possono capitare e per avere un maggiore rendimento per tutto il campionato.”
Hai vissuto in prima persona un’infortunio? “Ho superato due infortuni al crociato, uno al destro e uno al sinistro, pur senza le tecniche innovative di oggi. Tra il primo e il secondo infortunio sono passati quattro anni e credo che durante quell’arco di tempo siano state migliorate le tecniche soprattutto in fase di recupero.”
Negli ultimi anni, troppo spesso, il sistema ha pensato di trasferire le competenze sviluppate e impiegate in ambito maschile a quello femminile. Secondo te è giusto?
“Assolutamente sì. Tutto ciò che concerne il calcio maschile viene rapportato a quello femminile. Credo che qualcosa possa essere modellato ma traiamo tutto quello di positivo che arriva dal calcio maschile.”
Cosa ne pensi dell’incidenza del ciclo mestruale nella preparazione e nella prestazione di un’atleta donna?
“Secondo me influisce parecchio. Nei primi giorni di ciclo alcune giocatrici sono più prestanti anche se poi hanno un decorso e una fase di recupero più impegnative. Ci stiamo lavorando bene e cominciamo a studiarlo anche sotto un altro punto di vista”
La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Valentina Bergamaschi per il tempo dedicatoci per queste dichiarazioni.