Raccontare il calcio femminile, inteso come storie da scrivere su un libro, non è mai facile. Soprattutto parlando in zone dove il movimento pallonaro italiano in rosa fatica ad emergere. Almeno fino ad ora.
Domenico La Marca e Teresa Maddalo, entrambi giornalisti, hanno deciso di scrivere insieme un libro dal titolo “Storie di Calcio Femminile – Napoli e Pomigliano: dal dilettantismo al professionismo”, testo pubblicato nel settembre dello scorso anno e edito da Urbone Publishing.
Il libro è suddiviso in trentanove capitoli, ma c’è una Prefazione di Gianluca Monti e una Postfazione di Max Bonardi e racconta le vicende di Pomigliano e Napoli Femminile, due formazioni che militano in Serie A e stanno cercando di lottare per restare nella massima serie anche il prossimo anno. La storia non viene solamente dal punto di vista storico, ma anche di coloro che hanno reso importanti queste due squadre, che partono dai dirigenti, Raffaele Pipola per il club pomiglianese o Lello Carlino ed Italo Palmieri per la società partenopea, tecnici, da citare sicuramente Biagio Seno, Carlo Sanchez, Alessandro Pistolesi e Geppino Marino, e infine le calciatrici, ossia quelle che fanno la differenza sul campo e ottenere il raggiungimento degli obiettivi, e su quest’ultimo gruppo ci sono varie giocatrici, per esempio Gaia Apicella o Emanuela Schioppo per la squadra delle pantere oppure per la squadra azzurra abbiamo le storie di Paola Di Marino o quella di Valentina Giacinti (attuale attaccante della Roma).
È un libro che non deve passare inosservato, perché sono proprio queste storie che possono aiutare a fare crescere il movimento nel resto d’Italia, perché è vero che, per far diventare importante il calcio femminile italiano, serve l’apporto delle società maschili, ma anche di realtà prettamente femminili, come per l’appunto Napoli Femminile e Pomigliano, ma possiamo citare anche club blasonati come Como Women e Brescia Calcio Femminile. Perché il futuro del pallone italiano in rosa passa anche da loro.