Dopo la partita di campionato valida per la quindicesima giornata, giocata in trasferta al Vismara di Milano contro il Milan, il Mister Sebastian De La Fuente si è soffermato ad analizzare l’andamento del gioco.
Il secondo pareggio di seguito in campionato, è arrivato dopo quello a Biella in cui la partita si è conclusa con il medesimo risultato di 2-2.
La difficoltà di giocare le partite in tempi ristretti, rende talvolta le atlete meno lucide e un calo è normale e fisiologico. In ogni caso, la difficoltà nel primo tempo (complici gli infortuni a distanza ravvicinata di Tortelli e Spinelli) è stata colmata nel secondo. Di sicuro, comunque, non è stata la miglior giornata per la squadra Viola:
“Penso che abbiamo forse sbagliato la prima parte della prima frazione della partita. Non posso dire che abbiamo sbagliato atteggiamento o approccio, ma forse eravamo meno precise delle altre volte, meno lucide. Quattro giorni fa stavamo giocando una gara importante a Biella e un calo di concentrazione su certe cose ci poteva pure stare.
Nel secondo tempo, poi, ho visto una squadra desiderosa di prendersi la partita nonostante le difficoltà e due infortuni in dieci minuti (Tortelli e Spinelli).
Diciamo che non è stata una delle migliori giornate per la Fiorentina, quindi ci teniamo stretto il punto perché penso che lo abbiamo meritato”.

L’intento è comunque quello di lavorare per limare quelle sbavature che non hanno permesso di vincere la partita. Giocare di frequente (una partita ogni tre giorni) significa avere difficoltà maggiori al punto di vista sia fisico che mentale. L’affaticamento porta alla perdita di quella lucidità che è determinante in campo:
“Io prima della partita ho detto alle ragazze che per me è un onore allenare la Fiorentina: quello che ci ha portato sin qui è il non aver mai mollato e non aver mai smesso di credere in quello che stiamo facendo. Non cambierò idea perché qualcuno dice che abbiamo avuto un approccio sbagliato, siamo state meno precise e lucide del solito.
Lavoriamo per migliorare questa situazione, giochiamo ogni tre giorni in questo momento e quindi si fa un po’ di difficoltà perché in sei mesi abbiamo disputato dodici partite, ora in trentatré giorni ne stiamo giocando nove quindi è normale che la lucidità e la precisione vengano un po’ a mancare.”

Di sicuro, però, si sceglie di vedere il bicchiere mezzo pieno: al Vismara è stato guadagnato un punto difficilissimo. In gare del genere conta tanto l’andamento generale ma contano anche gli episodi. La Fiorentina ne ha avuti parecchi a sfavore (dagli infortuni, ai pali presi che hanno condizionato il vantaggio e la vittoria):
“Se abbiamo mosso la classifica in un campo difficile come questo, perché sappiamo che squadra è il Milan, che tipo di individualità ha e con che idea è stata costruita, sicuramente posso dire che può essere un punto che abbiamo guadagnato.
Potevamo anche vincere, alla fine quando giochiamo queste partite gli episodi contano tanto: noi ne abbiamo avuti due in cui è stato preso il palo, ci sono stati gli infortuni nello stesso ruolo e nel giro di dieci minuti. Siamo stati però bravi a ricomporci e a fare gruppo, a fare squadra per andare a riprendere la partita, uscendo dal campo con un punto.”

Per quanto riguarda la Coppa Italia, il Mister De La Fuente si è riferito ai quarti d’andata come ad un primo tempo. Nel secondo, che si giocherà in casa al Viola Park, si darà il tutto e per tutto per arrivare tra le quattro che disputeranno le semifinali. L’unico modo per raggiungere l’obiettivo è in ogni caso crederci e non mollare, ricordando sempre tutta la strada fatta e l’impegno messo per arrivare a quel punto:
“Abbiamo fatto una partita d’andata in cui il primo tempo è andato molto bene e poi nel secondo sono venute fuori loro. La gara si è conclusa con un pareggio e per me è come se fosse finito il primo tempo, adesso giocheremo il secondo tempo in casa e ci teniamo molto ad arrivare tra le prime quattro in Coppa Italia. Adesso, quindi, recuperiamo le forze e andiamo a giocare con l’intenzione di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto e che ci ha portato fino a qua. L’ho detto anche le ragazze: sapevamo che sarebbe stato difficile ma non dobbiamo mai dimenticare tutto ciò che abbiamo fatto per arrivare a questo punto, lottando e con una fame che io ammiro tanto.”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.