Ad un giorno dalla ripresa del campionato di serie A, che vedrà la Fiorentina Femminile giocare sabato 13 alle ore 12:30 in trasferta contro il Napoli, il mister delle viola Sebastian De La Fuente si è espresso nella conferenza stampa pregara.
Ha esordito facendo un plauso alla squadra partenopea che, a suo parere, occupa ingiustamente l’ultima posizione in classifica perché in realtà conosce i suoi obbiettivi e si impegna per raggiungerli, questo dimostrato dal fatto che molte delle partite sono state perse negli ultimi minuti di gioco.

Passando a parlare delle proprie ragazze, ha raccontato di come ciò che si è visto sinora sia il risultato di una preparazione lunga, iniziata a luglio e che quindi il periodo di riposo fosse stato necessario per ricaricare le batterie e affrontare quello che resta del campionato in modo attento e consapevole.
L’arrivo in squadra di Madelen Janogy è un valore aggiunto perchè nella Fiorentina, che ha una rosa molto ampia formata da atlete con diverse caratteristiche e ruoli, mancava un esterno del suo calibro e della sua esperienza.

L’intento, in questa nuova fase, è di prestare attenzione non solo al percorso compiuto sinora, ma anche a quei dettagli che possono portare ad una resa maggiore migliorando non solo le sbavature ma perfezionando anche quegli elementi che già andavano bene prima della pausa di dicembre.

Di seguito le parole del Mister De La Fuente:

“Penso che sia sempre difficile ricominciare. Napoli è motivata, ha meno punti di quelli che si merita come squadra: ho osservato la squadra durante la prima parte di campionato e penso che abbia dei grandi valori. Ha perso tante partite negli ultimi minuti e questo vuol dire che è una squadra che sa cosa vuole fare.
Noi giochiamo fuori casa e si, ci sono un po’ di fattori che non rappresentano proprio il miglior modo di ripartire ma credo che ormai sia arrivato quel momento in cui ogni partita diventa determinante, ogni punto diventa importante per il proseguo del campionato.
Abbiamo ricominciato dando prima un po’ di riposo alle ragazze, che credo se lo siano pienamente meritato per quanto lavorato sino a quel momento: avevamo chiesto tanto, non dimentichiamoci che abbiamo fatto otto settimane di preparazione alla prima partita di campionato. Sembra che ci siano state solo undici o dodici partite (contando anche la Coppa Italia), ma in realtà stiamo lavorando da luglio.
Ora siamo ripartiti per lavorare sulle partite che verranno. Sono positivo, siamo 
motivate e il modo in cui abbiamo terminato il 2023 ci fa sperare in bene.
Quando c’è stata la possibilità di portare qui
Madelen (Janogy ndr), non ci abbiamo pensato due volte: è una giocatrice che a noi mancava. Non avevamo un’esterna come può esserlo lei. Abbiamo giocatrici con diverse caratteristiche, lei ci ha dato una soluzione in più. E’ una giocatrice che ha vinto, che ha sempre giocato a grandi livelli e fa parte del giro della Nazionale del suo paese di provenienza (Svezia). Per questa squadra è un plus utile per migliorare ulteriormente perché ci teniamo a far meglio di come abbiamo fatto all’andata e ci teniamo a perfezionare anche quello che, in realtà, è andato bene sinora. 
Da gennaio dobbiamo fare attenzione ai risultati ma anche al percorso che stiamo facendo e forse a febbraio fare un po’ più di attenzione al risultato. A dicembre io alle ragazze avevo chiesto un po’ di più risultati e un po’ meno percorso, ma in fondo le due componenti tendono spesso ad intrecciarsi. 
Credo che dobbiamo guardare al futuro ma non tralasciare i dettagli, quello che succede nelle sfumature, facendo coesistere le due cose. Questo fa la differenza anche a livello di campionato.”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.