Il sorriso e l’entusiasmo sono il suo biglietto da visita. Good vibes, sempre. Gloria Marinelli è talentuosa, creativa ed estroversa, trascina il gruppo con il suo slancio. È coinvolta e benvoluta, ma non è solo questo. Quando in campo si accende ha guizzi di assoluta qualità, sa cambiare le partite con un dribbling o con un tiro a giro, con un inserimento o una zampata in mischia. In estate ha compiuto uno dei salti calcisticamente più complessi, dall’Inter al Milan, senza cambiare città ma cambiando sostanzialmente tutto.
Una scelta importante e ponderata, per “ritrovare stimoli e fiducia”, come lei stessa ci aveva confidato nella sua prima intervista con i colori rossoneri addosso. Non ha avuto paura di mettersi in gioco, di rischiare tutto per ridare vigore a una carriera che è nata sotto una buonissima stella. Gloria è sempre stata un faro delle nazionali giovanili azzurre, un cammino impreziosito da due medaglie di bronzo (Europei U17 e Mondiali U17), vinte entrambe nel 2014. Con i suoi gol, partendo dall’esterno, ha spinto l’Inter in Serie A e nel massimo campionato è stata trascinatrice delle nerazzurre.
Complice un infortunio, la stagione 2022/23 ha visto per la prima volta una frenata nel suo costante percorso di crescita. Il Milan, per lei, è stata una folgorazione. Un impatto significativo, un’impronta visibile fin dalle amichevoli estive, culminata con il gol contro l’Atlético Madrid nell’Amos Cup. Poi l’esordio in campionato contro la Roma, bagnato con la rete del provvisorio 2-2, che per lei ha interrotto un digiuno che in Serie A durava da 385 giorni.
Ora, con lo stesso entusiasmo, vuole guidare le compagne verso un girone di ritorno che scriva pagine diverse rispetto a un’andata sotto le attese. Le ultime settimane le hanno anche riservato una gioia difficile da dimenticare, perché il 30 ottobre scorso Gloria ha conseguito la laurea magistrale in Sport e Management, discutendo la tesi direttamente dal ritiro della nazionale azzurra. Un doppio traguardo da celebrare, perché pochi giorni prima aveva appunto festeggiato il ritorno in nazionale maggiore, da cui mancava dal 2019.