Si è appena concluso il girone, del gruppo C di Nation League, e Malta ha terminato in testa con 16 punti, davanti a Lettonia, Andorra e Moldavia. Manuela Tesse, neo Commissario tecnico della Nazionale Maltese: ha scritto la “storia” per questo gruppo, e per la sua Federazione.
La nostra redazione ha intervistato in esclusiva la CT per condividere questa “impresa storica”
Manuela partiamo subito dall’impresa eroica delle tue ragazze in Uefa Nation’s League, era nei tuoi progetti il salto di categoria, ma pensavi di farlo già con così poco tempo a disposizione per preparare il gruppo? Te lo sentivi di avere una formazione di questo calibro e quali sono state le razioni delle ragazze e del tuo staff?
“Quando la federazione Maltese mi ha contattato a Gennaio ho riflettuto molto sulla scelta da prendere, avevo in ballo alcune richieste per la Serie B in Italia e la scelta non è stata semplice, alla fine ha prevalso la voglia di mettermi in gioco in una realtà internazionale dove il progetto iniziale era quello di sviluppare e aiutare il development del calcio femminile in questa nazione”.
“Conoscevo le talentuose giocatrici che hanno militato nel nostro campionato italiano, ma una volta arrivata qui e dopo un attento scouting ho capito fin da subito che Malta aveva un capitale inespresso nel Calcio femminile. Il mio obbiettivo dichiarato fin dalla prima conferenza stampa di presentazione è stato quello di vincere il nostro girone di Nations League sotto gli occhi perplessi di chi già lavorava precedentemente in questo paese nel calcio femminile. Quindi assolutamente si era nei miei programmi quello di raggiungere l obbiettivo così presto e in questi 9 mesi tutti: Federazione, staff e tutte le giocatrici (45) convocate in questi 9 mesi abbiamo intrapreso questo viaggio con questa convinzione”.
Hai rifiutato, credo, a molte altre chiamate in patria perché hai deciso di metterti in gioco in terra straniera (anche se a Malta credo si parli molto l’italiano) e quali difficoltà, oltre alla lingua, hai trovato nell’allenare e vivere sull’isola?
“Uno dei tanti aspetti che mi ha portato a intraprendere questo viaggio è stata la lingua .In Italia la rosa di una squadra è composta da giocatrici straniere e la conoscenza dell’inglese è fondamentale, avevo avuto già esperienze in altre Nazionali ma sentivo l’esigenza di migliorare la lingua. Il mio ambientamento qui è stato semplicissimo, sono nata e vivo in una delle più belle isole del mediterraneo la Sardegna molto più grande di Malta ma sempre un isola con le stesse dinamiche e culturalmente simile”.
Adesso che aspettative e quali altri traguardi vuoi raggiungere? La crescita del Malta nel ranking Uefa e Fifa, a tuo parere dove può arrivare?
“A dicembre uscirà la nuova classifica per quanto riguarda il ranking e dal mio avvento 8 Vittore 1 sconfitta e 1 pareggio abbiamo capitalizzato 19 punti che sicuramente ci faranno fare un triplo salto avanti nella classifica rispetto alle Nazioni che erano sopra di noi. L’obbiettivo tecnico e organizzativo dopo questa vittoria è sempre quello del development ma non ti nascondo che Malta è impazzita per questo storico risultato quindi dobbiamo cavalcare questo momento grandioso soprattutto a livello mediatico per espandere e cambiare la cultura rispetto al calcio femminile in questa nazione”.
Hai allargato di molto l’età media delle tue calciatrici, facendo esordire anche molte giovani, pensi che sia questo il valore aggiunto di questo gruppo; oppure è stato un tuo merito l’uso di queste “nuove leve”?
“Ho sempre pensato che per costruire una squadra che possa ottenere risultati ci sia bisogno di un mix di giocatrici mature con esperienza e delle giovani di talento che possano portare imprevedibilità e così è stato. Tutte hanno dato il loro apporto ma la cosa più interessante qui a Malta è che nelle nazionali minori abbiamo tantissimi talenti e il nostro lavoro sarà quello di non disperderli ma di averne cura”.
La Nazionale Italiana, ha fatto il suo, hai avuto modo di vedere il cambiamento (nei tuoi momenti di pausa) del tuo collega Andrea Soncin e deve credi abbia fatto leva per il cambio rotta?
“Ho visto tutte le partite e mi sono emozionata nel vedere il secondo tempo contro la Spagna, in ogni squadra quando c è un cambiamento nella conduzione tecnica i giocatori o giocatrici sentono di più la responsabilità della loro prestazione e sentono che per ognuna c è una nuova possibilità per mettersi in mostra. A mio parere al di là dell’ egregio lavoro del mio collega in questa Nations League ha prevalso più l’aspetto mentale e la voglia di tutte le giocatrici italiane di avere una chance e di rifarsi da un europeo e un mondiale sotto tono”.
Tornando a noi, e concludo, oltre al tuo lavoro: cosa è di più bello di vivere su di una isola 365 giorni l’anno, oltre ad allenare e lavorare per un grande obbiettivo, riesci a trovare il tempo di fare altro? Pensi di chiudere la tua carriera, al top, in questa Nazionale, oppure vi sono altri ideali futuri?
“Non ero mai stata a Malta prima poiché essendo Sarda doc per noi non esiste altra isola se non la Sardegna, ma la scelta di lavorare qui ha prevalso sulle altre proprio per questo, adoro il mare e tutta la cultura che un isola custodisce gelosamente ,Malta è bellissima e la qualità di vita è molto alta consiglio a tutti di visitarla perché è una piccola gemma in mezzo al mare. Lavorativamente parlando sono ancora giovane e ambiziosa al momento l obbiettivo è quello di aiutare il development del calcio femminile qui in questa Nazione e cercare di mantenere la posizione delle altre grandi Nazioni europee che affronteremo nel gruppo B e nello stesso tempo aiutare il development nella coach education per formare nuove allenatrice donne che spero in futuro possano prendere il mio posto per poi aprirmi a nuove esperienze”.
La redazione di Calcio Femminile Italiano, ringrazia Manuela Tesse, per la sua grande disponibilità, per il suo impegno nel Movimento femminile e per questo suo fantastico “primo grande traguardo”.